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Il Freddie Mercury di Rami Malek in Bohemian Rhapsody è promosso: questo sembra essere l'unico parere unanime in merito al film biografico sulla rock band inglese che ha visto ieri la sua anteprima mondiale, ritrasmessa in Italia con tanto di red carpet iniziale da UCI Cinemas.
Il film ha avuto più di un problema durante la produzione, compreso l'allontanamento del regista Bryan Singer in seguito a delle incomprensioni con il protagonista Rami Malek (anche se pare che i motivi fossero legati più a un suo cronico ritardo sul set e soprattutto alla circolazione di voci che lo vedevano implicato in una questione di violenza sessuale su un minorenne, scoppiata infatti appena tre giorni dopo il licenziamento).
Bohemian Rhapsody è diventato così ancora di più uno dei film più attesi dell'anno: i fan di Freddie Mercury e dei Queen sparsi in tutto il mondo sono ora pronti a giudicare.
E sembrerebbe proprio che i primissimi pareri abbiano promosso l'operazione lodando soprattutto Malek, che era chiamato alla prova sicuramente più difficile della sua carriera fino ad oggi.
"Un grande omaggio ai Queen e alla loro grandezza, ne riesce a ripercorrere bene la loro storia con momenti sia di allegria che di tristezza. (...) Ritengo che Rami Malek sia riuscito a rendere "suo" Freddie"
Francesco Pio Armenise, Bari
"Ho pianto come una fontana: è stato un viaggio nelle profondità dell'anima di Mercury, sono rimasta incastrata nella sua solitudine e nel suo essere diviso. Malek FENOMENALE, sono curiosa di vedere quanto ci metterà a 'levarsi di dosso' Freddie"
Sara Tedoldi, Milano
"Bella mina: inizio e finale da applausi (in tutti i sensi), si arena un po' nella parte centrale ma poi riprende a viaggiare veloce"
Stefano Schiavone, Roma
"Da superfan dei Queen, Malek ha fatto un lavoro straordinario: dopo l'impatto iniziale (dei quattro interpreti è evidentemente quello meno somigliante all'originale) dopo un po' ci si fa l'abitudine a vederlo nei panni di Freddie grazie alla mimica, i movimenti e le espressioni del volto. Il finale è DA PAURA, roba da alzarsi in piedi (...). Personalmente aspettative ampiamente soddisfatte"
Gabriele Fontana, Padova
Mentre la stampa specializzata si è divisa, si va da un entusiasta 80% di Screen International passando da un 60% di Empire fino a un 33% di IndieWire, sembrerebbe che il pubblico dei fan sia contento del film, e forse è il risultato che più speravano di ottenere Brian May e Roger Taylor, chitarrista e batterista della band, i principali artefici della messa in produzione del film.
Resta da aspettare il 29 novembre per sapere se questo entusiasmo iniziale sarà seguito anche da tutto il resto del pubblico.
2 commenti
Danilo Canepa
6 anni fa
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Yuri Palamini
6 anni fa
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