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È una passione che matura da giovani, orienta la scelta dello sport da praticare e resta intatta nell’età adulta: chi ama lo sport lo sa, tifare è bello quasi quanto gareggiare.
Riunirsi in compagnia degli amici per assistere a un match è un vero e proprio rito sociale a cui nessun tifoso rinuncerebbe mai.
Riti scaramantici e scommesse, poi, fanno da corollario a un momento di sport e condivisione che affonda le sue radici in epoche antiche ed è giunto intatto fino a noi.
Quella dei tifosi, oggi, è una vera e propria comunità in cui si riconoscono tanto i comuni mortali, quanto i VIP.
Ma come nasce il tifo?
Chi sono i tifosi famosi e per quali squadre tengono?
Non ci resta che scoprirlo.
Breve storia del tifo
Il tifo da stadio vero e proprio nasce in epoca romana, quando il popolo amava svagarsi seguendo con grande trasporto i combattimenti tra gladiatori e le corse delle bighe.
È sempre nell’antica Roma che le prime tifoserie organizzate vedono la luce con il nome di collegia.
Il credo sportivo non riguardava solo il popolo: c’erano tifosi molto motivati anche tra notabili e imperatori, tra questi, in particolare, spicca il nome di Caligola, appassionato delle corse dei carri e grande supporter della squadra dei Verdi.
Chi sono i tifosi VIP?
Sostenere una squadra seguendone i match in casa e in trasferta, dunque, è un’ attività assolutamente trasversale, che da sempre accomuna persone diverse all’interno di una stessa città o addirittura di una stessa nazione e se Caligola figura tra i primi tifosi VIP della Storia, la contemporaneità vede tanti volti noti appassionarsi allo sport in generale, in Italia come all’estero.
Su questo fronte basket, tennis e volley sono molto seguiti, ma anche il rugby non scherza: tra i tifosi eccellenti di questo sport figurano ex presidenti americani come George W. Bush e Bill Clinton, attori come Russell Crowe e Richard Burton e, facendo un tuffo indietro nella Storia, troviamo anche Che Guevara, che il rugby l’ha vissuto addirittura sul campo indossando la maglia del San Isidro di Buenos Aires.
La fetta più importante di supporter illustri, tuttavia, è appannaggio del calcio, che vanta tifosi addirittura nelle alte schiere di prelati: sapevate ad esempio che Papa Giovanni XXIII, bergamasco, impartiva benedizioni all’Atalanta?
Stessa passione per San Giovanni Paolo II, che seguiva regolarmente l’andamento del campionato italiano, mentre Benedetto XVI figura tra i soci onorari del Bayern Monaco.
Tornando al mondo laico, la compagine di very important people appassionati di calcio è molto ben nutrita: di solito i volti noti si infervorano per le sorti delle squadre della propria città, ma non è sempre così: se i fratelli Gallagher sono notoriamente legati al Manchester City, la cantante americana Katy Perry si è detta tifosa sfegatata del club londinese West Ham.
E che dire di Will Smith che ha pubblicamente dichiarato di essere un tifoso della Roma?
VIP, tifo e scommesse in Italia
Certo al club giallorosso i tifosi illustri non mancano e includono Claudio Amendola, Sabrina Ferilli, Monica Bellucci, Alessandro Gassman e potremmo continuare così ancora per molto.
Ben supportate e rappresentate anche altre squadre di Serie A come il Milan, che conta tra i suoi affezionati Novak Djokovic, Claudio Bisio, Teo Teocoli e Diego Abatantuono.
In buona compagnia anche l’Inter, a cui da sempre sono legati Valentino Rossi, Fiorello, Belen Rodriguez e Luciano Ligabue e la Juve, squadra del cuore di Pippo Baudo, Neri Marcoré e Luciana Littizzetto.
Naturalmente il tifo è legato alle scommesse in Italia: puntare sul match che si sta seguendo e che vede coinvolta la propria squadra è evidentemente uno dei piaceri che più diffusamente si collegano alle attività dei supporter, questo vale anche per i tifosi famosi che amano di tanto in tanto piazzare qualche giocata per aggiungere un po' di adrenalina agli eventi sportivi più amati.
Che si tratti di volti noti o di comuni mortali, tifare, scommettere e divertirsi con chi condivide la stessa passione sono parte di un unico rito sociale che si rinnova da secoli.
Il tifo: rito collettivo e piacere universale
Luoghi e regole dello sport cambiano, ma il tifo resta: se dall’Antica Roma a oggi il piacere di seguire una gara o una partita come se si giocasse in prima persona è rimasto intatto è perché mette in atto dinamiche partecipative in cui l’individuo può riconoscersi.
Sentirsi parte di un’unica grande comunità sportiva è un piacere universale che accomuna VIP e comuni mortali.