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Dopo Tenet, anche l’uscita di Mulan è stata posticipata al 21 agosto a causa del Coronavirus, i cui casi negli USA sono in preoccupante aumento.
Per il live action della Disney si tratta dell’ulteriore rinvio dovuto alla pandemia, dal momento che la sua distribuzione al cinema era prevista inizialmente per marzo, poi spostata a luglio e infine agosto (mentre sembra al momento scongiurato l'approdo su Disney+).
Niki Caro, regista della pellicola, ha così commentato la notizia da poco diffusa:
"Realizzare questo film è stata una delle esperienze più entusiasmanti della mia carriera; mi sento così fortunata nell'aver fatto parte di questo viaggio con uno dei cast e una delle troupe migliori del settore.
Non vediamo l’ora nel condividere questo film col mondo, tuttavia - considerando le circostanze - dobbiamo sfortunatamente posticipare la distribuzione mondiale.
Speriamo che lo spirito combattente di Mulan continui a ispirare chi sta lavorando così duramente per mantenerci tutti al sicuro".
Anche i co-presidenti di Disney Alan Horn e Alan Bergman sono intervenuti sulla questione:
"Niki Caro, il cast e la troupe hanno creato un film epico e commovente, rappresentante appieno ciò che l'esperienza cinematografica dovrebbe essere.
Il virus ha cambiato i nostri piani, e continueremo a essere flessibili come lo richiede la situazione; ma noi continuiamo a credere nel potere di questo film e nel suo messaggio di speranza e perseveranza."
[Liu Yifei, protagonista di Mulan, in una scena del film]
Comprensibile dunque il comportamento della Disney, che ha scelto di temporeggiare sia per permettere ai fan di vedere il film in sala (tenendo presente che Mulan - insieme a Tenet - è il film su cui si ripongono le più grandi speranze per il rilancio del cinema mondiale), ma anche perché probabilmente non vuole essere la prima grande compagnia a distribuire un film nell’era post Coronavirus, non sapendo come il pubblico potrebbe reagire in questo preciso periodo storico.
Riuscirà ad agosto la nostra eroina Mulan a deliziare la platea statunitense e (non solo) con le sue gesta?
Alla pandemia l’ardua sentenza.