#news
Vincent Cassel, nel corso di una intervista con Inverse, ha parlato del suo rapporto con i film Marvel e DC e di come non è disposto a recitarvi finché non ci sarà un regista con una visione e un talento in grado di allontanare il filone dal "film per bambini".
Vincent Cassel è uno degli attori più importanti e iconici della sua generazione, un viso che si è prestato al cinema arthouse come, in qualche occasione, a quello più mainstream.
Il nome di Vincent Cassel, negli anni, è stato accostato a progetti e registi importanti e nella sua filmografia spiccano infatti: Mathieu Kassovitz, Gaspar Noé, David Cronenberg, Darren Aronofsky, Danny Boyle, Matteo Garrone, Xavier Dolan e Luc Besson.
Parlando del filone di film Marvel e DC ha condiviso una visione rispettabile.
[Vincent Cassel ne L'odio]
"Onestamente non sono parte dei film che guardo.
Quando si è resa disponibile la tecnologia e improvvisamente Iron Man e Spider-Man potevano sembrare reali e non posticci, ero interessato.
Poi è diventato normale," ha dichiarato Cassel.
In seguito ha proseguito esponendo il suo punto di vista riguardo la possibile partecipazione a un lungometraggio dedicato ai supereroi.
"Se ci fosse un grande cattivo e se il film fosse fatto da qualcuno davvero intelligente e talentuoso abbastanza da dare una svolta tale da non farlo sembrare un film per bambini, allora lo farei.
Altrimenti, no.
Nelle uniche interazioni che ho avuto, ho avvertito la sensazione che sarebbe stato un impegno a lungo termine per qualcosa che non avrei nemmeno guardato fino alla fine."
[Vincent Cassel fa anche cinema d'intrattenimento, come Ocean's Twelve, il punto non è quello]
Facendo il punto di quanto detto fino a ora, Vincent Cassel non dice nulla di trascendentale.
I film Marvel, nel corso degli anni, sono andati via via ad aprire il ventaglio di pubblico includendo i più piccoli, aumentando esponenzialmente le linee comiche, i toni leggeri, evitando quanto più possibile anche marchi autoriali e complessità derivate.
Una constatazione che non sminuisce i prodotti in sé, in quanto il fumetto popolare di supereroi è per sua natura un'opera che si rivolge ai più giovani, ma che nella logica di un attore che cerca sempre di confrontarsi con prodotti adulti, diventa indubbiamente un ostacolo.
Soprattutto quando i piani della Marvel durano anni - se non una decade - a seconda del personaggio che si finisce per interpretare.
"Ero un grande fan dei fumetti, quando ero bambino.
Ora come ora credo che questi film siano per bambini, davvero.
Anche se ho preservato il mio lato infantile, direi comunque di no.
Non lo guardarei."
Anche se internet e i titolisti avranno già sentenziato la morte per revenge comment da parte di centinaia di fan del genere, che si sentiranno offesi da una cosa che non è offensiva, Vincent Cassel ha semplicemente affermato una ovvietà e quello che in tutto franchezza è un dato di fatto - come detto poco sopra.
Il fumetto popolare di supereroi è ora cinema popolare di supereroi ma ha iniziato a parlare, tranne rari casi, un linguaggio sempre più semplice e sempre più basilare e innocente, portando alla tanto famigerata scena del bacio a stampo di Spider-Man, togliendo oltre alla violenza e alla paura, anche la sessualità da racconto per teenager, entrando direttamente nell'area bambini.
Vincent Cassel, per quanto consapevole di cosa sia il fumetto, sa anche che quel tipo di epica e di racconto può essere differente e può avere un peso narrativo e cinematografico più importante e complesso.
Cosa ne pensate?