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Marilyn Monroe e le strade bloccate di New York

Una delle scene più famose della Storia del Cinema... nel film non esiste! 

Nel 1950 il fotografo Sam Shaw incontrò Marilyn Monroe sul set del film Il Messicano: lui era il fotografo di scena e lei era un'attrice sconosciuta, con un piccolo ruolo che a film finito non le venne nemmeno accreditato. 

 


Per potersi pagare l’affitto Marilyn faceva da autista a Sam per portarlo da casa agli studios e ritorno dato che da buon newyorkese il fotografo non aveva nemmeno la patente. 


I due divennero amici, e restarono in contatto negli anni successivi… 

 

 

 


Pochi anni dopo la Fox ingaggiò Sam per delle foto promozionali di Quando la moglie è in vacanza, la cui protagonista era una Marilyn Monroe diventata nel frattempo parecchio famosa. 

 

A Shaw venne in mente di riutilizzare un’idea che aveva già sfruttato qualche anno prima per una fortunatissima copertina della rivista Friday: un marinaio e una ragazza giocano nel tunnel del vento a Coney Island, la gonna della ragazza è alzata dal vento. 


Quell'edizione della rivista fu, neanche a dirlo, la più venduta dell'anno.

 

 



Venne quindi organizzato un vero e proprio evento mediatico con inviti alla stampa e aperto al pubblico per creare scalpore e far parlare del film.


Era passata la mezzanotte del 1° settembre 1954 e a Manhattan, New York, sulla Lexington Avenue all’incrocio tra la 52esima e la 53esima strada, tutto era pronto per creare una delle immagini più iconiche di sempre: Tom Ewell passeggia con Marilyn quando ad un tratto lei si accorge che dalla grata della metropolitana esce dell’aria “deliziosa” e lascia che il vento le alzi la gonna… 


Le foto fecero il giro del mondo e una venne anche scelta per comparire su una delle versioni della locandina del film. 

Non tutto però girò per il verso giusto: la folla di quasi 2000 persone accorsa per vedere la star fu talmente rumorosa che coprì l’audio in presa diretta e costrinse Billy Wilder a rigirare la scena in studio a Los Angeles, ma soprattutto… 


Tutta la situazione rese furioso l’allora secondo marito della diva, il famoso giocatore di baseball Joe DiMaggio.

 

 



Qualche voce racconta che costrinse Marilyn ad indossare due paia di mutandine, ma la cosa non fu mai confermata, quello che però fu confermato furono la lite furibonda che i due ebbero sul set newyorkese e... i lividi sul volto dell’attrice quando il giorno dopo si presentò sul set.


Cosa che fece fare ai truccatori un po’ di lavoro in più. 

DiMaggio chiese di lì a poco il divorzio dalla Monroe, dopo pochi mesi di matrimonio, adducendo come causa un “abuso psicologico” nei suoi confronti per aver dovuto sopportare la moglie in atteggiamenti romantici con altri uomini sui set cinematografici - stava recitando, Joe, ce la potevi fare a capirlo - e la famosa scena della gonna alzata a New York, che a quanto pare quella notte si prolungò per qualche ora.

Nel 2011 l'abito color avorio con la gonna a pieghe disegnato da William Travilla fu venduto per la cifra di 4 milioni e 600mila dollari, battendo il record fino ad allora tenuto dall’abito scuro di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, ma la cosa buffa di tutto ciò è che la scena a figura intera di Marilyn che tenta di abbassare la gonna alzata dal vento… nel film non c’è! 

 

 


Come potete vedere nella scena la prima volta che passa la “deliziosa brezza” la cinepresa panoramica verso il basso e vengono inquadrate solo le gambe dell’attrice, poi in seguito ad uno stacco si torna ad un mezzo busto di lei e Tom Ewell e quando poi Marilyn si accorge che sta per passare un’altra metropolitana la cinepresa panoramica sulle grate seguendo il vento e arrivando alle sue gambe… 


E con un altro stacco passiamo ancora a vedere i due in mezza figura. 

L’iconica immagine di Marilyn che tutti conosciamo, anche chi non ha mai visto il film, esiste solo nelle foto di scena di Sam Shaw, l’artefice della mossa promozionale che se da una parte fece divorziare la Monroe, la rese sicuramente indimenticabile e immortale.

 

 

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7 commenti

Kelevra

6 anni fa

Sono perfettamente d'accordo.
Trovo rincuorante se non altro la generica (ovviamente non contando le dovute eccezioni) presa di coscienza che la cosa faccia schifo 😉

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Charlie Shield

6 anni fa

Sì sì, era altri tempi, lo so. Però che schifo...

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Kelevra

6 anni fa

Ricordiamoci che in Italia il delitto d'onore e il matrimonio riparatore furono abrogati nel 1981. Sono quindi passati neanche quarant'anni da che la legge italiana ha riconosciuto che i mariti non fossero più giustificabili nell'ammazzare la moglie per tradimento (o supposto tale). 
Anche in Questi fantasmi (1967, con Sophia Loren) in fin dei conti c'è una trasposizione in commedia della tragedia che si nasconde dietro a un delitto d'onore.

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Alessandro Davani

6 anni fa

Beh dai, è molto molto probabile che sia stato ristrutturato in più di 60 anni!

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Charlie Shield

6 anni fa

Ci so' rimasto di mme'

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Paino

6 anni fa

ci sta che sia cambiato, o che hanno restrutturato.

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Charlie Shield

6 anni fa

Infatti! Quasi come se fosse un effetto collaterale plausibile e giustificabile!

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