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È sotto gli occhi di tutti: i remake cinematografici, presenti fin dagli albori del Cinema, assieme ai tentativi di reboot stanno riportando in sala film e franchise di successo soprattutto prendendoli dagli anni '80.
Negli ultimi anni abbiamo assistito al ritorno dei dinosauri di Jurassic Park, al nuovo corso di Guerre stellari, a una nuova avventura di Mad Max, al Ghostbusters tutto al femminile e ai remake di film come King Kong, Footloose, Conan il barbaro fino all'assalto dei rifacimenti di film horror quali La casa, Carrie, La città verrà distrutta all'alba, La maschera di cera...
Nei prossimi anni il trend non sembrerebbe discostarsi di molto, nonostante le alterne fortune al botteghino di tali operazioni, che anzi spesso si rivelano un insuccesso di critica e di pubblico.
Al contrario, uno dei film più amati dal pubblico di tutto il mondo è senza dubbio Ritorno al Futuro, film del 1985 con la regia di Robert Zemeckis.
Un film che è divenuto con il tempo una vera icona pop mondiale, con i personaggi di Marty e Doc che sono ormai radicati nell'immaginario collettivo, una macchina come la DeLorean diventata una delle automobili più famose del Cinema e raduni annuali in giro per il mondo per riguardare e ricordare il film.
È facile pensare che un titolo simile abbia alle spalle degli avvoltoi che non vedono l'ora di poterlo rifare con i mezzi di ripresa attualmente disponibili, ed è effettivamente strano che finora non sia ancora stato fatto, ma c'è un perché.
In un'intervista del 2015 con The Telegraph, è stato chiesto a Robert Zemeckis di rispondere su eventuali piani per dei prequel, sequel, reboot o remake in merito a Ritorno al Futuro.
"Oh, Dio, no", è stata la sua prima reazione.
Zemeckis e il suo compagno di sceneggiatura Bob Gale detengono i diritti sulla trilogia originale, quindi hanno loro l'ultima parola sulla possibilità o meno di Hollywood di prendere la saga dei McFly e riproporla in qualsiasi forma.
"La cosa non accadrà finché io e Bob non saremo morti.
E poi sono sicuro che lo faranno, a meno che non ci sia un modo grazie al quale i nostri legali potranno fermarlo".
Il regista ha poi proseguito manifestando la sua stanchezza nei confronti della tendenza al reboot.
"Per me è oltraggioso. Soprattutto perché è un bel film.
È come dire "Rifacciamo Quarto Potere. Chi vogliamo per interpretare Kane?"
Che follia, che follia è?
Perché qualcuno dovrebbe farlo?"
Sebbene il film originale fosse stato scritto come una storia unica, Zemeckis impiegò diversi anni per pianificare con molta attenzione il plot della Parte II e della Parte III.
I sequel di Ritorno al Futuro sono indubbiamente più intricati e passano dal "futuristico" 2015 al vecchio West del 1885, e critica e pubblico solitamente non li considerano all'altezza dell'originale.
Ma un eventuale reboot del brand, o un remake, potrebbe comunque smuovere le masse al punto da boicottare il film come già avvenuto in altre occasioni, rendendo l'operazione controproducente.
Noi intanto auguriamo a Zemeckis e Gale una vita lunghissima, sperando che in futuro nessuno vorrà rischiare di incasinare il continuum spazio-temporale.
Perché sappiamo bene che conseguenze potrebbe avere!
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