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Alan Rickman ci ha lasciati il 14 gennaio 2016, poco prima di compiere 70 anni e dopo una carriera costellata da indimenticabili antagonisti, resi benissimo grazie a quel suo sguardo gelido e a quella voce così caratteristica.
Uno dei ruoli a cui più legò la propria immagine è indubbiamente quello di Severus Piton nella saga di Harry Potter.
Il Professore di Pozioni è oggi uno dei personaggi più amati e il suo rapporto con il piccolo protagonista è forse una delle cose più belle e più sorprendenti una volta che si è concluso tutto il loro percorso.
Nel 2018 la collezione personale di lettere di Alan Rickman è stata messa all'asta e valutata attorno al milione di euro: in queste lettere ci sono i dettagli di come si sentisse veramente l'attore nell'interpretare Piton nella saga di Harry Potter.
O almeno come si sentisse nei primi film, dato che in una lettera del produttore David Heyman si legge
"Grazie per aver reso HP2 un successo.
So che a volte ti senti frustrato, ma ti prego di sapere che sei parte integrante dei film.
E tu sei fantastico"
"HP2" sta presumibilmente per il secondo film della saga, uscito nel 2002: a quel punto era forse ancora troppo presto per sapere quanto sarebbe stato importante Piton per l'intera storia, dato che la serie cinematografica stava ancora stabilendo i personaggi e la storia complessiva del franchise.
La serie di libri di J.K. Rowling, inoltre, era in quel momento arrivata al 4° capitolo, "Harry Potter e il calice di fuoco", in cui Piton pareva quasi essere semplicemente un professore severissimo a cui non stava simpatico Harry e Grifondoro in generale...
Inoltre, un diario da lui tenuto durante le riprese del sesto film, Harry Potter e il Principe Mezzosangue del 2009, fa luce su un altro aspetto per cui l’attore sembrava soffrire: sotto al titolo “Dentro la testa di Piton” Alan Rickman scrive di sentirsi piuttosto deluso per il poco spazio riservato al suo Severus nel corso del film:
“È come se David Yates [il regista, ndr] avesse deciso che tutto questo non è importante per il grande schema delle cose, ovvero: l’interesse del pubblico adolescente“.
Nella sua grandissima carriera quello di Piton è sicuramente uno dei suoi ruoli più iconici.
Considerando che alcune altre lettere della sua collezione rivelano che sviluppò stretti rapporti personali con la Rowling e con Daniel Radcliffe, e che in una di queste si legge che l'autrice dei romanzi lo ringrazia per aver “reso giustizia al mio personaggio più complesso“, si può quasi essere certi del fatto che con il tempo la sua frustrazione si affievolì.
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2 commenti
Federico Rossato
6 anni fa
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Luca Buratta
6 anni fa
Riguardo a Snape (col senno di poi, quanto è ridicolo l'adattamento "Piton"?), probabilmente anche il fatto che l'importanza del personaggio si capisce fino in fondo solo negli ultimi capitoli dell'ultimo romanzo ha influito. Probabilmente, se la saga letteraria si fosse conclusa qualche anno prima, al personaggio sarebbe stata dato più respiro. Purtroppo, da amante dei libri, devo dire che dal quarto in poi tutti i film sono stati una delusione cocente, non c'è un personaggio a cui sia stata resa giustizia, la trama stessa purtroppo viene molto banalizzata.
Il mio sogno nel cassetto è vedere, un giorno, una bella serie tv su HP, visto che ormai il mezzo è diventato decisamente raffinato e si presta meglio a raccontare saghe lunghe e particolareggiate come quella. Sette stagioni, tempo a iosa per tutti i personaggi... prima o poi qualcuno avrà l'idea, sicuramente.
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