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John Hinckley Jr era profondamente ossessionato da Jodie Foster, tanto da voler uccidere l'allora Presidente degli Stati Uniti per farsi notare da lei.
Negli anni '70 non esisteva il web, non esistevano quindi i social network e se si volevano conoscere tutti i dettagli della vita di un personaggio famoso bisognava comprare i rotocalchi, sperando che i paparazzi avessero immortalato il tuo attore preferito.
Oppure, se si era davvero malati, li si seguiva personalmente.
Oggi li chiamiamo "stalker".
[Chi avrebbe mai pensato che un tipo così affabile potesse avere qualche problema?]
John Hinckley Jr aveva fino al 1976 svariate passioni: i Beatles, i nazisti e i serial killer.
Ma quell'anno va al cinema a vedere Taxi Driver, il film di Martin Scorsese con Robert De Niro, Harvey Keitel e Jodie Foster: fu un'illuminazione, che aggiungerà l'attrice alle sue passioni.
Attrice che è bene ricordare che, nonostante sembrasse più grande nel film, all'epoca delle riprese aveva appena 12 anni.
Qualche anno dopo, nel maggio 1980, Hinckley Jr riesce a scoprire che Jodie Foster frequenta l'Università di Yale, decide di traslocare dalla California al Connecticut per poterle stare più vicino e si iscrive a un corso di scrittura nella stessa università.
Le scrive poesie, lettere, addirittura riesce a trovare il suo indirizzo e l'attrice raccontò in seguito che trovava le lettere di Hinckley Jr sotto la porta.
[La giovanissima Jodie Foster nei panni di Iris, in Taxi Driver]
Le telefona in continuazione e riesce anche a parlarle al telefono, due volte.
Ma Jodie Foster, ovviamente, non è per niente interessata a dargli retta.
Lui comincia quindi a interessarsi alla figura di Lee Harvey Oswald, l'uomo accusato di aver ucciso il Presidente John F. Kennedy, e cresce in lui la voglia di emulare Oswald e anche il Travis Bickle di Taxi Driver, che nel film medita di assassinare il candidato alla presidenza Charles Palantine.
Se fosse riuscito a compiere un gesto eclatante sarebbe entrato nella Storia e, secondo lui, avrebbe potuto interfacciarsi con Jodie Foster come suo pari, e non come uomo qualunque.
Lei lo avrebbe finalmente considerato.
Dichiara di voler dirottare un aereo e di volersi suicidare davanti a lei, ma le minacce non sortiscono l'effetto desiderato.
Quindi, ecco l'idea sul Presidente.
Inizia a seguire le campagne elettorali dei due candidati Jimmy Carter e Ronald Reagan, e per non farsi rintracciare si registra sotto falso nome negli hotel.
Qual è il falso nome? Travis Bickle.
Ovvio.
A Nashville viene arrestato per possesso illegale di tre armi da fuoco, e viene quindi rispedito in Connecticut: i due stati non si parlano e la notifica del motivo dell'arresto non viene comunicata, e così Hinckley Jr può tranquillamente entrare in un banco dei pegni a Dallas e fare di nuovo rifornimento di armi senza che nessuno gli dica niente.
Viene rimandato in Connecticut, ma la sua ossessione non si affievolisce.
Gli prescrivono altri antidepressivi e tranquillanti, segue un preciso percorso psichiatrico, ma la sua ossessione resta lì.
Il 10 marzo 1980 scrive un'altra lettera a Jodie Foster, che recita così:
"Jodie, ADDIO! Ti amo sei trilioni di volte.
NON TI PIACCIO DAVVERO NEANCHE UN PO'? (DEVI AMMETTERLO SONO DIVERSO).
Farebbe tutta la differenza."
Il 31 marzo 1980 alle ore 14:27 John Hinckley Jr esplode sei colpi dalla sua calibro 22 contro il Presidente Ronald Reagan, all'uscita dell'Hilton Hotel di Washington DC.
Nonostante si fosse esercitato, non era fortunatamente un tiratore provetto: da appena dieci metri di distanza due colpi andarono a vuoto, tre ferirono un agente dei servizi speciali, un agente di polizia e il segretario del Presidente, uno colpì la fiancata della limousine e rimbalzò andando a prendere Reagan nel petto.
[John Hinckley Jr immortalato dalla polizia il giorno dell'arresto]
Il Presidente Reagan se la cavò dopo un'operazione d'urgenza e uscì dall'ospedale il 21 aprile.
Hinckley Jr non scappò nemmeno, dopo l'attentato, e fu arrestato immediatamente.
D'altronde perché avrebbe dovuto scappare, il suo intento era proprio che tutto il mondo sapesse cosa aveva fatto.
Tutto il mondo, ma soprattutto lei: Jodie Foster.
Venne processato nel 1982 e accusato di 13 reati, ma fu ritenuto non colpevole per incapacità di intendere e volere, e rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Saint Elizabeth di Washington, dal quale uscì il 10 settembre 2016.
Dichiarò che il suo era stato "il più grande gesto d'amore nella storia del mondo" e si disse "deluso perché Jodie Foster non ha ricambiato le mie attenzioni".
In seguito si venne a sapere che quel 30 marzo, poche ore prima dell'attentato, aveva scritto un'altra lettera a Jodie Foster.
Dopo la foto di Hinckley datata 2016, dove possiamo ammirare dall'espressione il fatto che sia davvero cambiato (...), potete leggerne il contenuto, in cui appare chiara tutta la sua follia.
[Magari un attimo prima stava sorridendo... magari.]
"30 marzo 1981 12:45 pm
Cara Jodie, C'è una precisa possibilità che io venga ucciso nel mio tentativo di prendere Reagan.
È per questo motivo che ti scrivo questa lettera ora.
Come ben sai ormai ti amo molto.
Negli ultimi sette mesi ti ho lasciato dozzine di poesie, lettere e messaggi d'amore nella debole speranza che tu possa sviluppare un interesse per me.
Anche se abbiamo parlato al telefono un paio di volte non ho mai avuto il coraggio di avvicinarti e presentarti.
Oltre alla mia timidezza, sinceramente non volevo disturbarti con la mia costante presenza costante.
So che i molti messaggi lasciati alla tua porta e nella tua casella di posta sono stati una seccatura, ma mi sembrava che fosse il modo più indolore per esprimere il mio amore per te.
Mi fa molto piacere l'idea che tu sappia almeno il mio nome e che sappia cosa io provo per te.
E aggirandomi attorno al tuo dormitorio mi sono reso conto di essere l'argomento di ben più di una conversazione, per quanto ridicola possa essere.
Almeno sai che ti amerò per sempre.
Jodie, abbandonerei in un secondo l'idea di prendere Reagan se solo potessi conquistare il tuo cuore e vivere il resto della mia vita con te, che sia in totale oscurità o che altro.
Devo ammettere che il motivo per cui sto andando avanti con questo tentativo ora è perché non posso più aspettare oltre per impressionarti.
Devo fare qualcosa ora per farti capire, senza mezzi termini, che sto facendo tutto questo per il tuo bene!
Sacrificando la mia libertà e forse la mia vita, spero di farti cambiare idea su di me.
Questa lettera è stata scritta solo un'ora prima di partire per l'Hilton Hotel.
Jodie, ti sto chiedendo per piacere di guardare nel tuo cuore e di darmi almeno una possibilità, con questa azione storica, di ottenere il tuo rispetto e amore.
Ti amerò per sempre,
John Hinckley."
Personalmente, se fossi in Jodie Foster, avrei paura di lui anche a 40 anni di distanza.
Jodie Foster Jodie Foster Jodie Foster