#articoli
Il nuovo Hellboy di Neil Marshall era atteso per vari motivi: la curiosità di vedere come sarebbe stata la nuova rappresentazione del personaggio di Mike Mignola dopo i due film di Guillermo del Toro, il protagonista David Harbour, il tono annunciato come più cupo e cattivo.
Nonostante però si stia indubbiamente vivendo nell'era dei cinecomic, Hellboy è stato un disastro ai botteghini e le reazioni di critica e pubblico non sono state per la maggior parte positive.
Il film Lionsgate ha ufficialmente terminato la sua corsa nelle sale di tutto il mondo, e dopo 5 settimane di tenitura è arrivato a incassare globalmente pochi spiccioli meno di 40 milioni di dollari.
Solitamente film simili guadagnano molto nel resto del mondo rispetto al solo mercato statunitense, ma non è questo il caso: in USA Hellboy ha sfiorato i 22 milioni, mentre sommando la cifra incassata altrove si arriva a poco più di 18.
Il film è costato 50 milioni di dollari.
Se a questi aggiungiamo i costi - non comunicati - dell'incredibile promozione che c'è stata per il lancio, risulta ovvio che Hellboy sia uno dei più grandi flop cinematografici degli ultimi tempi, soprattutto pensando a quanto ci ha investito sopra Lionsgate in termini di aspettativa e speranza di far nascere un franchise legato al personaggio, tenendolo lontano dai big Disney e Warner.
Forse non ha nemmeno pagato la scelta di renderlo visivamente esplicito, accettando che venisse bollato negli Stati Uniti con il rating R - Restricted che proibisce la visione ai minori di 17 anni non accompagnati, e non hanno certo aiutato le prime recensioni arrivate da tutto il mondo in seguito alle anteprime stampa.
Attualmente Hellboy vanta un poco invidiabile 16% di apprezzamento sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, con una media voto di 3,57/10 secondo le 192 recensioni prese in esame mentre su Metacritic il voto è 31/100, su 44 recensioni; qui su CineFacts.it il voto di redazione è 45% mentre quello del pubblico 50%.
Per quanto possa valere, il primo film dedicato al personaggio diretto da Guillermo del Toro incassò nel 2004 quasi 100 milioni di dollari, costandone 66, e il suo sequel Hellboy: The Golden Army arrivò a 160 milioni, costando la metà.
Non era ancora il periodo in cui i film tratti dai fumetti la facevano da padrone sui box office di tutto il mondo, con un Iron Man che uscì proprio due mesi prima del sequel di del Toro e che diede inizio alla corazzata imbattibile dei Marvel Movies.
Ma forse il motivo del disastro dell'Hellboy di Neil Marshall sta proprio qui: la sovraesposizione del genere, la saturazione del mercato, la proposta simile che ha ormai stancato il pubblico.
O forse, il motivo è più semplicemente da attribuire a un film non riuscito alla perfezione, dove il passaparola invece che portare più pubblico non ha fatto altro che allontanarlo.