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A Thousand Blows - Recensione: colpisci sotto la cintura

La nuova serie TV di Steven Knight ci riporta nell'Inghilterra di fine '800 e nei suoi anfratti clandestini e criminali per raccontare le vicende dei Quaranta Elefanti, leggendaria e temuta gang criminale al femminile della Londra Vittoriana

Violenza, desiderio di riscatto, istinto di sopravvivenza: questi sono gli ingredienti alla base di A Thousand Blows, la nuova serie firmata da Steven Knight, creatore di Peaky Blinders.

 

Un salto nella Londra vittoriana e, soprattutto, nei sotterranei sociali delle prostitute, dei ladri, degli immigrati in lotta per un pezzo di pane e della leggendaria organizzazione criminale che a fine '800 ha fatto tremare la capitale: i Quaranta Elefanti.   

 

La serie è stata proiettata in anteprima al BFI London Film Festival a ottobre 2024, per poi essere ufficialmente distribuita su Disney Plus; prima ancora del lancio è già stata rinnovata per una seconda stagione.

 

[Il trailer di A Thousand Blows] A Thousand Blows

 

 

La nobile arte di sopravvivere

 

Nel 1888 Hezekiah Moscow (Malachi Kirby) arriva nell'East End di Londra dalla Giamaica con il suo migliore amico Alec Munroe (Francis Lovehall) e il sogno di diventare un domatore di leoni.

L'ambiente che trova è però parecchio più ostile di quello che sperava, al punto di non riuscire a trovare un alloggio: nessuno a Londra sembra avere una stanza per un nero. 

 

Nessuno tranne il signor Lao (Jason Tobin), giunto molti anni prima dalla Cina, che si convince dopo aver scoperto che anche Hezekiah ha origini cinesi per parte di una nonna. 

La situazione però non appare più rosea sul fronte lavoro e quando i soldi iniziano a scarseggiare Hezekiah decide allora di rischiare il tutto per tutto: convince Alec a iscriversi a un incontro di boxe clandestina, in modo che scommettendo su di lui come vincitore porteranno a casa il denaro raddoppiato.

Negli incontri si combatte senza limiti e senza guantoni, ma loro hanno iniziato per strada e cosa sia un colpo regolamentare non l'hanno mai saputo.

 

Il piano però non funzionerà, perché i colpi sotto la cintura non vengono sferrati solo sul ring e gli incontri sono truccati perché nessuno possa realmente battere l'organizzatore Henry "Sugar" Goodson (Stephen Graham), autoproclamato imperatore dei bassifondi del combattimento.

 

La sua sorte si illumina quando conosce Mary Carr (Erin Doherty), una giovane brillante e pronta a tutto: prostituta, ladra, approfittatrice all'occorrenza, come Hezekiah e Alec ha imparato già da piccola a sviluppare la nobile arte della sopravvivenza.

Ora fa parte della famigerata banda dei Quaranta Elefanti: sono tutte donne, sono "solo" donne, ciò non di meno riuciranno a far dannare la polizia per anni.

Mary è la prima a vedere in Hezekiah un potenziale: "domatore di leoni" sarà il suo nome d'arte sul ring, perché se qualcuno può battere Sugar, è lui.

 

Armato solo dei suoi pugni nudi e della stessa fame di riscatto che tiene in vita lei.

 

 

[Erin Doherty in A Thousands Blows] A Thousand Blows

 

Una storia vera, o forse due

 

La prima volta che Graham ha parlato a Knight del pugile protagonista di A Thousand Blows, lo sceneggiatore era ancora al lavoro sul set di Peaky Blinders e ne è rimasto immediatamente affascinato.

"La realtà ci dava già questa storia inaspettata e straordinaria. Volevo raccontare anche da tempo la storia delle Quaranta Elefanti" ha dichiarato in un'intervista a BBC, "Mary Carr e Hezekiah vivevano a Londra nello stesso periodo: cosa sarebbe successo se si fossero incontrati?" 

 

Sebbene poco conosciute (perfino dallo stesso cast), sia la storia del pugile giamaicano che dell'organizzazione criminale femminile sono realmente accadute.

La finzione dell'intreccio delle vicende di Hezekiah e Mary diventa così funzionale a raccontare due storie che, incredibilmente, hanno coesistito nello stesso spazio-tempo.

L'evoluzione del rapporto fra i due permette anche di approfondire la backstory che guida scelte e motivazioni di entrambi.

 

Così come Peaky Blinders ci portava non solo nella Birmingham criminale, ma nel cuore delle dinamiche della famiglia Shelby, così anche A Thousand Blows fa dei personaggi la vera chiave della narrazione.

 

 

[Stephen Graham in A Thousands Blows] A Thousand Blows

 

Il mondo della boxe e della malavita, presentati inzialmente come fulcro della narrazione, si ritrovano velocemente a essere più che altro un contesto di azione per la vera protagonista, ossia la lotta per la sopravvivenza nei bassifondi di Epoca Vittoriana.

 

La fotografia limpida e cupa, rischiarata dalla luce avvolgente che richiama il fuoco di camini e candele, diventa funzionale a un ritratto brutale e crudo di un mondo violento dove nulle è celato alla vista.

 

Dalla scena di apertura della prima puntata, che vede una donna partorire per strada (perché se c'è una cosa che House of the Dragon ci ha insegnato è che un bel parto cruento è di buon auspicio), fino alle ossa rotte e agli arti infetti amputati, ogni dettaglio ricorda l'onnipresenza di pericolo e dolore.

 

 

[Malachi Kirby in A Thousand Blows] A Thousand Blows

 

L'eterno ritorno dei guerrieri ai margini

 

Puntata dopo puntata, il coinvolgimento nella trama di A Thousand Blows è sempre maggiore, proprio perché è sempre più chiaro che la vera lotta è quella che ogni personaggio combatte fuori dal ring, senza esclusione di colpi.

Per quanto tutto sembri scoraggiarli ognuno di loro però conserva sogni e speranze non solo di sopravvivenza, ma di riscatto; anzi, sono proprio quelle a portarli a stringere i denti, round dopo round. 

 

Un coinvolgimento che è anche favorito dall'immedesimazione in contesti e situazioni che non risultano estrei al mondo contemporaneo: il razzismo contro cui devono lottare prima Lao, poi Hezekiah and Alec, così come i pregiudizi sociali che rilegano chi è nato ai margini della società a rimanerci, ricordano molto le problematiche che affliggono il nuovo millennio.

Al contempo la storia dei Quaranta Elefanti, sebbene in ottica criminale, offre un punto di vista fuori dagli schemi: da un lato per il ritratto di donne diverse dalle galanti damigelle che solitamente popolano i drammi storici, dall'altro per l'esempio di emancipazione femminile che le sue affilate hanno rappresentato in un contesto prettamente maschile. 

 

Alla crescente violenza che accompagna lo sviluppo di A Thousand Blows fa da contraltare l'emergere del lato più fragile e delicato di personaggi inizialmente incrollabili e spietati.

Ne risultano figure a tutto tondo, approfondite in pregi e difetti, di cui si evidenziano mancanze e punti di forza, in lotta costante per restare in vita e per andare oltre i limiti che la società ha imposto loro. 

Fra brama di vita e vendetta, desiderio di riscatto e necessità di prendere decisioni poco onorevoli, A Thousand Blows si trasforma così in una dolorosa storia di speranza.

 

Di un nuovo inizio possibile, per chi sa colpire e farsi colpire anche sotto la cintura. 

___

A Thousand Blows 

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