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Mothers' Instinct - Recensione: cosa significa essere madre

Mothers' Instinct di Delhomme, remake di Doppio sospetto di Masset-Depasse, è un thriller psicologico che parla di salute mentale e senso di colpa, invitando a riflettere collettivamente sull'idea di maternità 

Mothers' Instinct di Benoît Delhomme, direttore della fotografia francese al suo debutto alla regiia, è un thriller psicologico ad alta tensione. 

 

La pellicola è il remake del film Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse del 2018, a sua volta tratto dal romanzo del 2012 Oltre la siepe (Derrière la haine) di Barbara Abel.

 

Nell'ottobre del 2020 era stato annunciato l'ingaggio di Olivier Masset-Depasse per il rifacimento del suo stesso film, con Jessica Chastain (Alice) e Anne Hathaway (Céline) nel ruolo di protagoniste, ma nel giugno del 2022 Benoît Delhomme ha sostituito Masset-Depasse alla direzione e Josh Charles (Damian) e Anders Danielsen Lie (Simon) si sono uniti al cast.

A differenza dell'originale belga ambientato a Bruxelles, Mothers' Instinct è stato girato nella Contea di Union, nel New Jersey; l'adattamento in lingua inglese è stato affidato alla sceneggiatura di Sarah Conradt

 

Lo studio cinematografico Anton ha finanziato la realizzazione, in collaborazione con Freckle Films

 

La storia si svolge nella periferia statunitense degli anni '60, John Fitzgerald Kennedy sta per diventare presidente, Alice e Céline sono migliori amiche e vicine di casa con una vita perfetta: una grande villa, mariti di successo, figli felici.

 

Ma un tragico incidente sconvolgerà l'esistenza di entrambe le famiglie. 

 

[Il trailer di Mothers' Instinct]

 

 

Mothers' Instinct racconta di un'amicizia profonda, affettuosa e schietta.

 

Nonostante l'estrema formalità del contesto, specchio di un'etichetta di comportamento tipica delle famiglie borghesi degli anni '60, Alice e Céline superano la superficie, ponendosi quotidianamente in ascolto l'una dei bisogni dell'altra. 

L'idea di maternità tra le due coincide solo in parte: per Céline è un aspetto totalizzante che la appaga come donna e persona, esaurendo in sé tutti gli altri possibili desideri - probabilmente perché la gravidanza non solo è stata molto cercata, ma è anche l'unica che potrà mai avere, a causa di un problema medico riscontrato dopo il parto - per Alice invece essere madre è certamente un traguardo importante che però non deve escludere le ambizioni residue, prima tra tutte quella professionale.

 

Anche lo stato d'animo verso i loro due figli, migliori amici come le madri, è caratterizzato da approcci diversi, quello più morbido e sereno di Céline e quello amorevole, ma più ansioso e controllante di Alice.

 

Nella prima parte di Mothers' Instinct la fotografia insiste sui colori tenui e sulle tonalità pastello che suggestionano l'occhio dello spettatore, rassicurato da un'ambientazione impeccabile.  

 

 

[Anne Hathaway e Jessica Chastain in Mothers' Instinct]

 

 

La costruzione della suspense di scuola hitchcockiana si fonda però proprio su questa serenità che poco a poco si carica di tensione, innestando le prime avvisaglie ancora prima dell'incidente scatenante.

 

Finita la festa di compleanno organizzata a sorpresa da Alice per Céline, le due coppie di amici proseguono la serata tra i fumi dell'alcol e le sigarette consumate nervosamente.

L'aura cristallina viene sostituita da un'atmosfera più torbida che lascia spazio a impulsi e confessioni. 

Simon, il marito di Alice, dichiara di voler avere un altro figlio, suscitando una reazione di dolore in Céline, che ha il suo stesso desiderio ma non può realizzarlo. 

In più Alice, che durante la conversazione ha già dimostrato di saper leggere la politica interna meglio del marito, individuando in Jackie Kennedy un seme di emancipazione femminile, ribadisce che la sua priorità al momento non è familiare bensì professionale, esprimendo la volontà di tornare a occuparsi di cose importanti con il suo lavoro da giornalista.

 

Di tutta risposta Simon le suggerisce di valutare l'idea di dirigere il giornalino della scuola. Il marito dunque sminuisce le ambizioni della moglie, direzionando l'attenzione dentro la ristretta cornice genitoriale. 

Le due donne, seppure mosse da aspirazioni diverse, mostrano rispetto e sostegno reciproco.

I mariti invece giudicano valide le loro richieste solo se coincidono con le proprie, ricalcando lo stereotipo dell'uomo dell'epoca - e, in parte, di oggi - attento alla carriera e amorevole con la famiglia e con i figli nella misura in cui sia la moglie a occuparsi della loro educazione e della casa. 

A ben scavare, la figura maschile in Mothers' Instinct non appare come prevaricatrice o violenta, ma ontologicamente debole e incapace di affrontare gli sconvolgimenti emotivi.

 

È in realtà frutto di un incasellamento maschilista tanto quanto quella femminile, incastrata in un costrutto sociale che tronca qualsiasi connessione con la propria interiorità. 

 

 

[Anne Hathaway e sullo sfondo Jessica Chastain, Josh Charles e Anders Danielsen Lie in Mothers' Instinct]


 

I figli Theo e Maxime, rispettivamente di Alice e Céline, sono bambini giocosi e allegri.

 

Capita un giorno che Maxime resti a casa da scuola perché ammalato; quella mattina decide di salire sul cornicione del terrazzo della sua cameretta per cercare di sistemare la casetta degli uccelli. 

Dal giardino a fianco Alice lo vede e, mentre urla il nome di Céline per attirare la sua attenzione, tenta disperatamente di attraversare la fitta siepe che divide le due abitazioni per provare ad arrivare in tempo.

Alice entra nella casa, Celine smette di passare l'aspirapolvere che fino a quel momento le aveva impedito di accorgersi di cosa stesse succedendo e, insieme, salgono al secondo piano.

Troppo tardi.

  

Da quel preciso momento si apre la fase cupa di Mothers' Instinct che pone lo spettatore in un continuo stato di agitazione alimentato per tutta la durata del film, una tensione psicologica che sottende ogni scena senza mai sfogarsi in un respiro di sollievo. 

L'atroce lutto vissuto da Céline spinge la donna istantaneamente ad allontanare la sua migliore amica. 

 

Nella fase di reazione primordiale Céline mette in atto una sorta di autodifesa emotiva per cercare di rendere più sopportabile quel dolore: dare la colpa ad Alice che non è arrivata in tempo per salvare suo figlio, la distoglie dal peso del suo grado di responsabilità.  

 

 

[Céline (Anne Hathaway) viene accompagna al funerale del figlio in una scena di Mothers' Instinct]

 

 

Alice è mortificata e trova ingiusto il comportamento dell'amica nei suoi confronti ma, al contempo, è lei stessa a imputarsi la colpa di non aver evitato l'incidente e dunque accetta, per amore di Céline ma anche per punire sé stessa, quel distacco.

 

Dopo qualche tempo Céline sembra aver riconquistato una certa dose di lucidità e decide quindi di scusarsi con l'amica, pregandola di starle accanto.

Ma il baratro è diventato ancora più profondo. Il senso di colpa per non aver controllato il figlio quel giorno mangia pezzo dopo pezzo la sua salute mentale, trascinandola in uno stato paranoico irreversibile.

Céline maschera i suoi disturbi fingendo davanti a tutti di impegnarsi a trovare nuova linfa vitale ma, nel frattempo, si dimostra sempre più ossessionata dal figlio di Alice, Theo, con cui trascorre moltissimo tempo. 

 

Il rapporto tra Céline e Theo è ambivalente.

Da un lato serve a entrambi per illudersi di poter colmare il vuoto lasciato da Maxime - Theo vuole davvero aiutare la madre di quello che era il suo migliore amico e si nutre delle attenzioni di Céline come cura anche per le sue ferite di bambino che sente di essere rimasto solo - dall'altro però l'affetto di Céline diventa morboso e patologico, frutto di una proiezione di Maxime su Theo.

Alice si rende conto che quel comportamento non è sano né per la sua amica né per suo figlio, ma entra in conflitto con la parte di sé che vorrebbe essere d'aiuto e che soprattutto non ha mai smesso di sentirsi in colpa.

 

Si innesca così un ricatto morale interiore tra il senso di amicizia, l'allarme per il benessere di Theo e l'esigenza di riparare a una mancanza di prontezza imperdonabile. 

 

 

[Jessica Chastain Anne Hathaway in Mothers' Instinct]

 

 

Prende così avvio una guerra fredda tra le due donne fatta di sospetti, disagi, tentativi di riconciliazione e diffidenze.

 

Céline mette addirittura alla prova Alice - verso cui sente ancora un rancore profondo che monta silenzionsamente - ricreando nel dettaglio la scena dell'incidente con Theo al posto di Maxime. In questa occasione però l'istinto materno di Alice sembra essere più forte tanto da permetterle di attraversare l'ostacolo che allora fu il motivo del ritardo, la siepe.

Dopo l'episodio in Alice crescono frustrazione, rabbia ma soprattutto un grande terrore per l'imprevedibilità delle azioni di Céline, evidentemente sempre più distante da un equilibrio mentale.

 

Alice comincia così a raccogliere indizi rispetto alle ambiguità dell'amica, che ai suoi occhi appare come minacciosa e violenta.

 

Emergono dunque una serie di elementi a suo carico tanto gravi da sembrare assurdi, al punto che il marito di Alice inizia a dubitare della salute mentale della moglie stessa, convinto che stia impazzendo obnubilata dal senso di colpa verso Maxime e come contaminata dalla lacerazione interiore di Céline. 

 

 

[Una scena di Mothers' Instinct]

 

Nel frattempo Damian, il marito di Céline, resta in ombra, paralizzato dalla morte del figlio che ha congelato ogni stimolo vitale, vittima di un dolore che non sa maneggiare.

 

Con Maxime Damian ha perso anche il senso della coppia.

I coniugi non riescono a condividere le conseguenze di una morte tanto inaccettabile e così la sofferenza diviene un buco nero che risucchia ogni possibilità di rinascita, nel quale finisce certamente anche l'attribuzione - inconscia, latente, eppure insormontabile - della colpa a Céline per quello che è successo.

Il senso di totalità che rappresentava la famiglia per Céline è finito in pezzi; non le resta più nulla se non quell'idea perversa di sovrapposizione tra la figura di Maxime e quella di Theo.

 

Mothers' Instinct mescola psicosi e sospetti, ferocia e disperazione, fino a culminare nel crimine.

 

Dal punto di vista della messa in scena Mothers' Instinct affida la sua buona riuscita alle performance eccellenti delle due protagoniste Anne HathawayJessica Chastain, dive contemporanee a proprio agio anche nei vestiti di un mondo d'altri tempi.

L'andamento del film procede attraverso i sentimenti che si leggono sui loro volti: la diffidenza del sorriso, la deriva psicotica degli occhi.

La trama non prende ossigeno da altri elementi e la rappresentazione del climax di violenza non sfocia mai nel grottesco ma resta esteticamente patinata, acutizzando l'effetto di straniamento tra l'ordine esterno e il disordine interno. 

 

La violenza si esprime anche a livello fisico, ma è sul piano della psiche che sprigiona la potenza più disturbante.

 

 

[Anne Hathaway e Jessica Chastain in Mothers' Instinct

 

 

Mothers' Instinct ritrae due donne che impazziscono di dolore, proiettando lo sgretolamento emotivo l'una sull'altra, autodistruggendosi reciprocamente.

 

Il fatto che siano proprio le figure femminili a non reggere l'impatto psicologico del lutto - e del senso di colpa - ricalca lo stigma legato alla fragilità intrinseca della donna rispetto all'uomo.

Se infatti la figura maschile ne esce debole e oscurata, quella femminile finisce per confermare la concezione di una maternità come assoluto che, se viene meno, invalida la possibilità stessa di trovare ancora un senso di esistenza. 

Qui c'è ovviamente la componente dello strappo emotivo, dello strazio, ma la correlazione tra l'instabilità mentale e la donna - la malattia psichica colpisce soltanto le protagoniste - indugia sul pregiudizio atavico dell'umoralità e dell'incapacità di razionalizzare i sentimenti.

 

Quando la maternità è l'unica fonte di realizzazione concessa, non resta altro a cui aggrapparsi.

La perdita della moralità convenzionale sembra allora essere l'unica via percorribile, in assenza di una rete di protezione, personale e sociale.

 

Cos'è davvero quindi questo "istinto materno"?

A volte un impulso innato, a volte un'esigenza improvvisa, a volte semplicemente nulla. Non un'ombra, il segno di un'assenza, non una mancanza, non una mutilazione.

Accade che non esista, e basta. 

Quello che però succede in ogni caso - e Mothers' Instinct sollecita tale ragionamento - è che la maternità si ammanti di un senso di colpa ancestrale che stritola, qualunque sia la condizione.

 

Se sei madre, non potrai concederti alcun errore. Se non sei madre, hai qualcosa di difettoso.

La maternità è l'aspetto che la società più allontana dalla concezione del libero arbitrio. Non sembra poter essere mai una scelta privata, libera da condizionamenti esterni. Renderla una fatto di dominio pubblico, caricandola di pressioni e aspettative, contamina l'esperienza individuale che ha già in nuce una portata di responsabilità notevole. 

 

Mothers' Instinct parla di due donne ma si rivolge - come spesso fa il grande Cinema - alla società tutta, di ieri e di oggi, mettendoci di fronte a quei meccanismi relazionali automatici di cui è necessario prendere coscienza per dare inizio a un percorso di decostruzione, particolare e universale. 

 

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