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Tra tutti i cortometraggi che è possibile ammirare alla 80ª edizione della Mostra di Venezia di certo La meravigliosa storia di Henry Sugar è il più atteso.
Sono passati ben 16 anni da quando Wes Anderson presentò in concorso Il treno per il Darjeeling, ma il Lido non ha perso il proprio amore per il regista statunitense, che in questa edizione è stato anche insignito del Glory to the Filmmaker Award.
[Wes Anderson ha paragonato la breve lavorazione de La meravigliosa storia di Henry Sugar a una piccola produzione teatrale]
La meravigliosa storia di Henry Sugar rappresenta l'inagurazione di un progetto ampio, nato dopo l'acquisizione della Roald Dahl Story Company da parte di Netflix, con la piattaforma streaming che ha poi deciso di portare in scena la raccolta Un gioco da ragazzi e altre storie con una serie di 7 cortometraggi diretti da Wes Anderson.
Inoltre, pare che il regista statuniense volesse confrontarsi con Dahl da circa 20 anni.
Il cast del corto, sontuoso come da recenti abitudini di Anderson, presenta Benedict Cumberbatch nel ruolo di Henry Sugar, Ralph Fiennes nel ruolo di Roald Dahl e una serie di volti noti hollywoodiani tra i quali spiccano Dev Patel, Richard Aoyade e Ben Kingsley.
La meravigliosa storia di Henry Sugar è strutturato con un sistema a scatole cinesi: Roald Dahl ci racconta la storia di Henry Sugar, che a sua volta si è fatto ispirare da un libro che raccontava la vita dell'asceta Imdad Khan, uomo in grado di schivare oggetti e fare cose pericolosissime tenendo gli occhi chiusi. Malgrado fosse inizialmente mosso da intenti malevoli - come voler imparare a leggere le carte dal retro per barare al casinò - Henry Sugar trova nelle tecniche ascetiche una vera e propria occasione di convertirsi, diventando una persona migliore.
Lo stile giocoso di Wes Anderson si sposa perfettamente con il tono dell'opera di Dahl, permettendo al regista statunitense di dialogare con lo spettatore attraverso la costante rottura della quarta parete.
I colori pastello, le geometrie e l'ormai arcinoto tono andersoniano sono il miglior viatico possibile per introdurre spettatori di ogni età ai racconti dello scrittore britannico, malgrado il corto risulti forse tendente alla verbosità nella fase in cui introduce il proprio gioco di incastri tra storie.
I personaggi si rivolgono direttamente allo spettatore, esattamente come farebbero in un'opera letteraria, e le scenografie sono mobili, aprendosi e richiudendosi a piacere per costruire il mondo narrato.
Anche i ruoli dei personaggi si mescolano in questa coinvolgente sciarada di storie e assurdi eventi: ciascuno dei membri del cast interpreta più di un ruolo e lo stesso Henry Sugar, alla fine, potrebbe essere uno pseudonimo.
Questo sta a voi scoprirlo: dal 27 settembre potrete ammirare su Netflix questo delizioso divertissement di Wes Anderson, che si conferma particolarmente adatto alla direzione di serie di cortometraggi, come conferma il suo passato lavoro con diverse case di moda.
La meravigliosa storia di Henry Sugar ci dimostra ancora una volta come Anderson sia uno dei grandi nomi hollywoodiani maggiormente in grado di giocare con la propria idea di Cinema, anche se ha a disposizione poco più di 40 minuti.
CineFacts segue tantissimi festival, dal più piccolo al più grande, dal più istituzionale al più strano, per parlarvi sempre di nuovi film da scoprire, perché amiamo il Cinema in ogni sua forma: non potevamo dunque mancare l'appuntamento con la Mostra di Venezia!