#articoli
The Gravedigger’s Wife è il film di debutto di Khadar Ayderus Ahmed, vincitore del Best Film in an African Language all’Africa Movie Academy Awards.
Nella zona periferica della grande capitale di Gibuti vivono Guled (Omar Abdi) e Nasra (interpretata dalla modella somaliana canadese Yasmin Warsame alla sua prima prova attoriale) con il figlio Mahad (Kadar Abdoul-Aziz Ibrahim).
Guled si guadagna da vivere facendo il becchino: assieme ad altri uomini, si accosta all’ospedale del Paese e attende che esca una salma per seppellire il cadavere e guadagnare pochi spicci. Nasra, invece, è impossibilitata a compiere mansioni troppo complesse a causa di un problema fisico, ovvero un rene infetto che la sta lentamente prosciugando.
[Il trailer di The Gravedigger's Wife]
Col passare del tempo, la situazione di Nasra peggiora e il medico le suggerisce prontamente di sottoporsi a un’operazione prima che sia troppo tardi.
Il lavoro umile di Guled, però, non gli permette di sostenere una spesa del genere.
Così, dopo un po’ di ripensamenti, l'uomo decide di partire a piedi con i soli vestiti e una bottiglia d'acqua per arrivare al lontanissimo villaggio dove si trova sua madre e il resto della famiglia, che non vede ormai da anni, nella speranza lo possano aiutare a pagare le cure necessarie per salvare Nasra.
The Gravedigger’s Wife è un film che narra una storia molto semplice lasciando grande spazio all’interpretazione di Omar Abdi e Yasmin Warsame.
Infatti il film nel suo complesso risulta estremamente lineare - nel senso più positivo del termine - ma i due attori principali risultano incredibilmente complici e ben bilanciati, soprattutto quando duettano nella stessa scena.
Nasra e Guled sono una coppia estremamente affiatata, nella quale ciascuno si prende cura dell’altro con fatti e parole, in modo genuino, attraverso due caratteri che risultano diversi nell’affrontare situazioni complesse ma affini dal punto di vista sentimentale.
Anche quando il film presenta allo spettatore dei momenti tristi, come ad esempio quando vengono affrontati i problemi di salute di Nasra e tutto il male che essi comportano, nell’affrontare la malattia i due assieme riescono a trasmettere comunque una sensazione di serenità.
[Omar Abdi e Yasmin Warsame in The Gravedigger’s Wife]
Le ambientazioni della drammatica storia d’amore presentata in The Gravedigger's Wife sono variegate e, seppur ci siano luoghi che è possibile ammirare per pochissimo tempo, restano nella memoria: si parte dall’immensa città di Gibuti, ricolma di folla, e la sua periferia, per arrivare all’incredibile distesa naturale semi desertica che accompagna lo spettatore fino al piccolo villaggio dov’è nato e cresciuto Guled.
Khadar Ayderus Ahmed con The Gravedigger’s Wife porta sullo schermo un classico dove è importantissima l’affinità tra gli attori e dove ogni scelta stilistica è ponderata.
Il risultato è un lungometraggio che può essere apprezzato da una grossissima fetta di pubblico: nonostante il tutto sia narrato attraverso una precisa cultura di riferimento, il racconto di questo nucleo familiare può essere facilmente accomunato alla situazione di tante altre famiglie appartenenti a culture differenti.
Proprio per questa sua universalità, forse, qualcuno potrebbe pensare che il regista non abbia osato abbastanza, tuttavia non è scontato raccontare dei sentimenti in maniera così forte e convincente senza essere sdolcinati.
The Gravedigger’s Wife, a fine visione, lascia una sensazione piacevolmente positiva.
CineFacts segue tantissimi festival, dal più piccolo al più grande, dal più istituzionale al più strano, per parlarvi sempre di nuovi film da scoprire, perché amiamo il Cinema in ogni sua forma.
Vuoi sostenerci in questa battaglia a difesa della Settima Arte?