Tutti sanno che l'Academy Award, conosciuto anche come Premio Oscar o semplicemente Oscar, è il premio cinematografico più prestigioso e antico al mondo.

È stato assegnato per la prima volta il 16 maggio 1929.

Il nome ufficiale della statuetta dorata, che fa da prova concreta di ricezione del Premio, è Academy Award of Merit, mentre ci sono tantissime leggende su come venne coniato il nomignolo 'Oscar'.

Secondo la più accreditata, il nome Oscar deriverebbe da un'esclamazione di Margaret Herrick, impiegata all'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che vedendo la statuetta disse: 

"Assomiglia proprio a mio zio Oscar!"

Il nome Oscar è anche un marchio registrato della stessa Academy of Motion Picture Arts and Sciences.

E ora viene il bello.

Uno dei poteri concessi a chi registra un marchio è quello di vietare al resto del mondo che posso utilizzare proprio quel segno, parola o figura, per contraddistinguere un prodotto simile o identico a quello oggetto della registrazione.

Per questo motivo l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences in persona ha convenuto in giudizio, dinanzi al Tribunale di Roma, l’Associazione Italiana dei Sommelier. 

Perché?

Il fatto è che quest'ultima aveva utilizzato il marchio Oscar per contraddistinguere una premiazione nel settore enologico.

L'Oscar del Vino è stato citato in giudizio dall'Oscar del Cinema per contraffazione di marchio!

Lo scopo della contraffazione sarebbe stato quello di trarre un indebito vantaggio dalla notorietà del marchio che contraddistingue le famose statuette del cinema.

L'intento della Academy of Motion Picture Arts and Sciences era palese: l'Oscar del Cinema avrebbe voluto vietare l'utilizzo del nome Oscar per tutte le manifestazioni e premiazioni diverse da quella ufficiale.

Sarebbe partito tutto dal Vino per poi continuare con l'Oscar della Musica, della Televisione, del Cibo in scatola etc... La causa è durata per tre gradi di giudizio, sino alla Cassazione che ha definitivamente deciso.

Con la sentenza n.15027 del 21 luglio 2016, la Corte ha confermato la validità del marchio Oscar con riferimento al settore dell'industria cinematografica, di conseguenza attribuendo al titolare, l'Academy of Motion Pictures Arts and Sciences (AMPAS), pieni diritti al suo utilizzo esclusivo.

Per fortuna, però, la Suprema Corte ha dichiarato il marchio Oscar decaduto per volgarizzazione in relazione a servizi di diversa natura.

Nella fattispecie i servizi relativi all'istruzione e allo spettacolo nella classe 41 della Classificazione di Nizza, usata per la registrazione dei marchi in Italia e Europa.

La volgarizzazione del marchio accade quando un marchio perde di distintività e diventa un termine generico.

È successo a Scottex, Scotch e Cellofan.

In altre parole: puoi usare il marchio Oscar per descrivere un premio che non sia quello al miglior film. Non vi è quindi rischio di confusione tra l’Oscar del Vino e il premio Oscar riservato al Cinema.

Meno male!

Il contrario avrebbe significato il divieto di utilizzare il nome Oscar anche in ambiti diversi da quelli cinematografici.

La volgarizzazione del marchio, infatti, non opera automaticamente in relazione a tutti i prodotti/servizi rivendicati.

Può succedere che un marchio conservi la sua funzione distintiva e di indicazione di origine commerciale per alcuni prodotti o servizi, per altri divenendo invece un termine di uso comune.

Nel caso del marchio Oscar il discrimine è dato dal contesto.

Per il cinema Oscar è la relativa cerimonia di premiazione.

Ma, usato in altri contesti, sarà percepito quale termine comune che solo identifica un premio o evento legato all’eccellenza.