#Stortod'autore
Il fenomeno Nollywood nasce alla fine degli anni '80.
I film di Nollywood sono chiamati film fast food, perché realizzati in meno di due mesi, in condizioni che i professionisti di altre aree del mondo riterrebbero impossibili e con budget che, a volte, non superano i 15mila dollari.
L’industria cinematografica nigeriana è tra le prime al mondo insieme a quella statunitense e a quella indiana, per quanto non faccia notizia nel resto del pianeta.
Produce oltre 45 pellicole alla settimana.
Secondo i dati disponibili, già nel 2005 la Nigeria produceva 650 film su supporto DVC o VCD.
Oggi si parla di 1200 film all’anno, prodotti da 260 società di produzione e distribuiti in 15.000 videoclub.
Il 67% delle famiglie nigeriane possiede un videoregistratore.
Dal momento che le sale cinematografiche sono una rarità in Nigeria, i film vengono riversati in videocassetta e venduti sulle bancarelle a prezzi stracciati: non più di 2 euro per acquistare un film nell’edizione originale!
Le nuove produzioni sono distribuite il lunedì di ogni due settimane nei grandi mercati all'ingrosso di Lagos, Kanu e Onitsha.
Ci sono circa 90 nuovi titoli in uscita ogni mese. I produttori di questi film sono anche veri campioni di marketing e, ogni volta, ingaggiano una gara di velocità contro la pirateria.
A Nollywood chi ha talento si improvvisa produttore e regista, gira anche con una videocamera amatoriale, fa il montaggio su attrezzature casalinghe.
Le vicende narrate sono semplici e melodrammatiche e riguardano per lo più conflitti familiari e valori morali.
Questa industria del cinema popolare, che fa affidamento sulle immagini africane per gli africani, secondo l'espressione del regista Claude Balogoum, si nutre di satire socio-politiche, di storie di gelosia, di stregoneria, di religione, di vendetta, di petrodollari, d'insicurezza, con sceneggiature sommarie e non sufficientemente lavorate.
Gli specialisti di cinema nigeriano concordano nel riconoscere al film di Chris Obi-Rapu, Living in Bondage (1992), il merito di essere stato il detonatore di Nollywood, sulle ceneri della moribonda industria cinematografica.
Living in Bondage è un melodramma incentrato sulla magia nera, è stato riprodotto in più di 500mila VHS, ha conosciuto un successo fenomenale e ha ispirato i film che sono seguiti.
Uno dei principali registi di Nollywoood è Jeta Amata, regista di The amazing Grace e The Alexa Affair, che hanno ottenuto un plauso internazionale che li ha fatti superare i confini di Nollywood.
Ola Balogun, classe 1945, è un regista che appartiene alla prima generazione di registi nigeriani ed è molto critico sul fenomeno Nollywood al quale rifiuta di farsi associare.
Rispetto ad altri registi ha realizzato molti meno film, ne avrà fatti tutt'al più una decina, mentre altri come Lancelot Imasuen ne hanno girati ormai più di 200.
Altro regista attivo nel panorama Nollywoodiano è Kunle Afolayan, che è molto stimato sia in Nigeria che all'estero.
Afolayan è attore e regista conosciuto per Phone Swap (2012), The Figurine (2009) e October 1 (2014).
Madu Chikwendu, regista, produttore e presidente dell'Associazione produttori di film della Nigeria e rappresentante dell'Africa Occidentale nella Federazione panafricana dei cineasti (Fepaci), la vede così:
"C'è un malinteso a proposito di Nollywood.
Non è un'industria cinematografica, ma quattro."
3 commenti
Claudia Roggero
5 anni fa
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Angela
5 anni fa
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Claudia Roggero
5 anni fa
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