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Gli effetti della rivoluzione digitale: dal cinema allo smartphone

Siamo tutti registi

È arrivato il momento di parlare dei video e del nuovo modo di fare cinema: ognuno di noi oggi può farlo, può essere il regista che immortala frammenti di vita quotidiana e non solo, basta avere un cellulare a portata di mano.

 

La smaterializzazione portata dal digitale ha avuto i suoi effetti dunque anche sulla creatività e, in particolare, la possibilità di realizzare contenuti in tempo reale (un po’ come andare al fast food) ha sconvolto e non poco il sistema dell’industria cinematografica, la genialità e l’unicità che ne erano la massima espressione.

 

Non solo: ci ha anche fatto diventare degli accumulatori seriali. 

 

 



Io ho memorizzato sul cellulare, o magari chissà su una nuvola nel mondo dell’intangibile, migliaia di video e foto inutili.

 

Tengo tutto, è più forte di me, non riesco proprio a cestinare.

Mi ripeto come un mantra che prima o poi sentirò un bisogno impellente di riguardare quella foto o quel video, come se si trattasse di qualcosa di eccezionale, per poter ricordare quel giorno.

 

Lo ammetto, ormai fotografo e faccio video compulsivamente e di qualsiasi cosa.

Poi conservo, anche se le immagini sono inguardabili. Infatti raramente le riguardo.

 

Non ho bagagli.

Non ho scatole di libri, DVD o CD da impacchettare quando trasloco. 

 

 



Ho file digitali, ritratti di vita dimenticata o da dimenticare ma, in realtà, tutta memorizzata in un server in chissà quale parte del mondo.

 

Hai presente l’espressione “bagaglio culturale”?

Ecco oggi potremmo convertirla in “server della memoria”.

 

Non abbiamo bagagli ma solo un telefono cellulare che ci segue e che purtroppo ci spia.

Ma questa è un’altra storia!

 

Se anche tu come me sei abbastanza in là con gli anni, ti ricordi quando aspettavi di ritirare le tue foto dal fotografo sotto casa?

Le scattavi in vacanza e poi andavi di corsa a farle stampare. 

 

 



Io ricordo l’emozione che provavo quando mi presentavo in negozio per ritirarle.

 

C’era la curiosità, la voglia di stringere tra le mani la testimonianza di momenti felici e spensierati.

 

Certo poi quando aprivo la busta due su tre erano da buttare, ma alla fine c’era sempre la foto più bella, quella che ti faceva sorridere, da incorniciare e da tenere sul comodino.

 

Oggi non c’è più suspense, non devo più aspettare che qualcuno stampi la mia opera fotografica per capire che non sono portata per la fotografia.

 

Posso scattare tutte le foto che voglio e in ogni occasione tanto non costa nulla e così documento in continuazione la mia vita, e so di essere in buona compagnia.

Basta guardarsi intorno quando si cammina per strada o si va al ristorante, non serve che descriva la scena, vero?

 

 



Ma potrebbe andare ancora peggio: lo sai che in certi ristoranti di Londra sono disponibili i cosiddetti Foodie Instagram Pack?

 

In pratica ti viene regalato un kit per Instagram che serve per scattare foto perfette, da condividere poi sulla piattaforma social.

 

Ogni kit contiene: una luce a LED, un caricatore portatile multi-funzione, delle lenti grandangolo a clip, un bastone da selfie con treppiede.

 

Poi ti basta prendere il tuo smartphone e scattare a volontà e, tra l’altro, non ingrassa!

Basta un click per essere un autore e lo stesso discorso vale per distribuire e condividere la tua opera. 

 

 



Ognuno di noi, pubblicando online video o foto, può trasmettere al mondo intero - senza confini e senza limiti - la propria creatività.

 

La pubblicazione e la distribuzione, grazie al digitale, sono diventate estremamente democratiche poiché i contenuti, una volta in rete, potranno essere visti da chiunque e anche più e più volte.

 

Nessuno di noi avrebbe potuto prevedere un cambiamento così radicale: io no di certo!

Sono ancora traumatizzata dal passaggio dalle musicassette ai CD, dalle videocassette ai DVD e dal telefono a cornetta al cellulare.

 

Per me è stato tutto molto sconvolgente.

 

Mi ricordo che quando è uscito il cellulare con la macchina fotografica integrata ho pensato:

“Che inutilità! Ma che mi importa di fare le foto con il cellulare! Il cellulare serve per telefonare mica per fare le foto!”

 

 

 



E invece oggi il telefono è diventato un “tuttofono”, ti serve per fare un sacco di cose e alla fine quasi ti dimentichi che l’hai comprato per telefonare o, peggio ancora, quando ti serve per questo motivo è sempre scarico. 

 

I tempi cambiano e bisogna adeguarsi.

 

L’ho fatto io come il diritto d’autore, che si è dovuto arrendere al progresso e considerare fattispecie nuove da regolare in modo specifico.

 

Basta dunque uno smartphone e, dopo che avrai registrato il tuo video, per la legge sarai un regista a tutti gli effetti e avrai gli stessi diritti che prima erano riservati ad una cerchia ristretta di persone, di registi professionisti o, come dice la legge, di direttori artistici. 

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