#Stortod'autore
Sono realmente i fratelli Duffer gli autori di Stranger Things, la serie di successo di Netflix?
L’hanno creata loro la storia oppure nel 2014 hanno avuto l'idea da Charlie Kessler, assistente di produzione di Netflix, che gli avrebbe parlato di una storia identica a un cocktail party durante il Tribeca Film Festival di New York?
I fratelli Duffer si stanno difendendo da un’accusa di plagio e dalle accuse di aver basato la serie di successo di Netflix Stranger Things, su un'idea di Charlie Kessler.
Charlie Kessler in aprile ha chiamato in causa Matt e Ross Duffer, per violazione dell’accordo non scritto ma implicito (implied-in-fact-contract) nel fatto di aver parlato ai Duffer, durante una festa privata, al Tribeca Film Festival, di un suo progetto di film identico, a suo dire, alla storia di Stranger Things.
Durante la festa, secondo Kessler, i fratelli Duffler si sarebbero impegnati in qualche modo a sviluppare la storia con lui.
Charlie sostiene anche che la sua storia sia uguale a quella di Stranger Things: fantascientifica e ambientata vicino ad una base militare abbandonata (ti ricorda qualcosa?!).
Ma cosa c’è scritto negli atti della difesa redatti dall’avvocato dei fratelli Duffers?
Se vuoi leggere la difesa per intero la trovi qui, altrimenti ti faccio un riassunto.
Prima di tutto viene avanzata al Tribunale un‘eccezione territoriale. Infatti, prima di considerare l’oggetto della causa, dovrebbe considerarsi di applicare al caso la legge di New York e non quella della California, dal momento che è li che l’evento si è verificato, al festino del Tribeca Film a New York.
Indipendentemente dall’eccezione terrritoriale, che qui poco interessa, l'avvocato dei Duffers si oppone fermamente alle richieste di Charlie affermando che i Duffer non hanno mai "dato ad intendere di voler concludere alcun accordo vincolante" con Kessler, hanno creato autonomamente Stranger Things e le idee che Kessler afferma di aver rivelato non erano nuove né tantomeno originali.
In una mozione di giudizio sommario, dove si chiede al giudice di pronunciarsi subito sui fatti di causa, presentata il 30 gennaio, i Duffer affermano di aver iniziato a lavorare sul film già dal 2010, affascinati dalle leggende metropolitane e dalle teorie cospirative su Montauk, una base militare abbandonata da tempo nello stato di New York.
Già nel 2013 avevano uno schema dettagliato per una serie televisiva con la descrizione dei personaggi, le ambientazioni e la trama di Stranger Things.
Secondo gli atti, si trovavano a New York, alla festa del festival del cinema in questione, per fare delle scout location per il progetto.
"Charlie Kessler afferma di aver incontrato i Duffer e poi due giovani cineasti di cui Kessler non aveva mai sentito parlare, e aver chiacchierato con loro per dieci o quindici minuti", scrive l'avvocato dei Duffers.
"Quella conversazione informale - durante la quale i Duffer presumibilmente dissero che tutti" dovevano lavorare insieme "e chiesero" a cosa [Kessler] stava lavorando " - è l'unica base per il presunto contratto implicito in questione in questa causa e per la teoria, senza fondamento di Kessler che i Duffer avrebbero usato le sue idee per creare Stranger Things."
L'avvocato dei Duffers sostiene che non ci sono prove a supporto dell'idea che i Duffer, che solo chiacchieravano durante un cocktail party, equivalesse ad un accordo commerciale.
Ma, seppur si ammettesse la stipula di un contratto implicito, l’avvocato dei Duffers sostiene anche l'infondatezza della causa visto che i Duffer hanno la prova scritta di aver creato autonomamente la serie.
Per esempio una mail del 19 novembre 2010, dimostra che stava già prendendo forma la storia ambientata negli anni '80 con ricerche segrete e sotterranee, esperimenti non etici, un mostro e altri elementi di ciò che sarebbe diventato Stranger Things.
Alcuni giorni dopo, in un'altra e-mail, si menziona un protagonista, rapito con altri bambini, oggetto di esperimenti per sviluppare abilità psichiche fuori dal normale.
Lo stesso protagonista può controllare le menti e spostare oggetti telepaticamente.
I fratelli, in pratica, hanno continuato a perfezionare il progetto fino al 2013, quando hanno sviluppato un episodio pilota.
"Presentando questa causa infondata, Kessler ha ingiustamente diffamato la reputazione di Duffers", scrive l'avvocato dei Duffers.
"I Duffer hanno lavorato per anni per sviluppare una serie ispirata alla loro curiosità per il mito e le leggende di Montauk e la loro passione per gli anni '80...
Kessler non aveva nulla a che fare con la storia di Stranger Things, e i Duffer chiedono che la corte emetta un giudizio sommario a loro favore."
Convinti di avere ragione, i fratelli Duffer avanzano la richiesta di giudizio sommario.
Tale richiesta serve per velocizzare il processo e si fa quando si ha la certezza di avere ragione, perché il giudice deve decidere solo sulla base dei documenti e delle prove acquisite nel giudizio sino a quel momento.
Evidentemente la richiesta di giudizio sommario la dice lunga sulla verità e su chi ha ragione!
La vicenda insegna che le idee geniali e la creatività sono sempre il frutto di lunghe ricerche e di duro lavoro di squadra.
Quindi, se avete un'idea per una serie, invece che spifferarla ai party, iniziate a scrivere: solo cosi potrete dimostrare di essere veri autori!
3 commenti
Claudia Roggero
5 anni fa
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Angela
5 anni fa
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Claudia Roggero
5 anni fa
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