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Making a Murderer accusato di diffamazione

Making a Murderer e Netflix citati in giudizio. 

Andrew Colborn, ex detective della contea di Manitowoc, ha citato in giudizio per diffamazione Netflix, Laura Ricciardi e Moira Demos, le due creatrici e registe della serie tv Making a Murderer, che si sono occupate del caso di Steven Avery.

 

 

 

 


La serie Making a Murderer è la storia vera di Steven Avery, un uomo incarcerato dal 1985 al 2003 per un caso di stupro per cui verrà poi riconosciuto innocente.

Avery proviene da una famiglia di sfasciacarrozze nota per annoverare tra i suoi ranghi alcuni dei peggiori piantagrane della zona.

 

Gli Avery avevano creato una specie di comunità isolata e, per chiunque a Manitowoc, Winsconsin, il cognome Avery era sinonimo di guai.

Così, quando nel 1985 Steven viene arrestato con l’accusa di aggressione e stupro, la cosa non stupisce nessuno; dopotutto è già stato in carcere due volte, la prima per aver svaligiato un bar, l’altra per aver lanciato un gatto in un falò, e poi: è un Avery.

 

 

 


 

Nel settembre del 2003, dopo 18 anni dietro le sbarre, Steven Avery viene scarcerato per non aver commesso il fatto.

Il Wisconsin Innocence Project, un’associazione che assiste persone condannate ingiustamente, riesce a dimostrare attraverso analisi del DNA che il responsabile dello stupro non è Steven Avery.

Sebbene 18 anni non si possano recuperare con un risarcimento in denaro, Steven decide comunque di intentare una causa da 36 milioni di dollari alla Contea di Manitowoc.

 

Ma nel novembre del 2005 torna dietro le sbarre, questa volta con l’accusa di omicidio di primo grado

È davvero colpevole? Oppure stanno cercando di incastrarlo?

Questa è la drama della docuserie, ma è anche la storia della vita di Steven.

 

Secondo il poliziotto, la docuserie true crime, giunta alla seconda stagione dopo una lavorazione durata più di 10 anni, sarebbe stata montata ad hoc per far apparire lui e altri agenti delle forze dell'ordine come gli autori delle false prove che hanno incastrato Avery e suo nipote Brendan Dassey, condannati per l'omicidio nel 2005 della fotografa freelance Teresa Halbach.

 

Andrew Colborn asserisce che il documentario sia stato montato in modo che gli spettatori giungano alla conclusione che il poliziotto ha erroneamente incastrato un uomo innocente per omicidio.

 

Colborn, che all'inizio di quest'anno è andato in pensione, ha presentato una denuncia per diffamazione.   

Ha citato Netflix, i produttori e i registi coinvolti nelle riprese del documentario delle condanne del 2007 di Steven Avery e Brendan Dassey per l'omicidio di Teresa Halbach.

 

 

 


 

La condanna di Avery dipendeva dalle prove raccolte nel cortile dell'autorimessa della famiglia nella contea di Manitowoc. 

Making a Murderer solleva dubbi sul fatto che Avery sia colpevole e segue le teorie secondo le quali le forze dell'ordine avrebbero cercato di incastrarlo dopo che Avery era stato rilasciato con un'accusa di violenza sessuale smentita dai test del DNA.  

 

Per quanto riguarda la condanna di Avery per l'omicidio di Halbach, Colborn dice che la docuserie lo incolpa ingiustamente:   

 

"Nonostante le prove schiaccianti contro Avery e Dassey e l'assoluta mancanza di prove a sostegno delle accuse sulla cattiva condotta della polizia, gli imputati hanno falsamente portato gli spettatori alla conclusione inevitabile che il querelante e altri abbiano raccolto prove per incolpare Avery per l'omicidio di Halbach", afferma la denuncia.

 

"I convenuti hanno omesso, distorto e falsificato materiale e fatti significativi  del giudizio nel tentativo di ritrarre il querelante come un ufficiale di polizia corrotto che ha procurato e piazzato prove per incastrare un uomo innocente.

Gli imputati lo hanno fatto con malizia reale e al fine di rendere il film più redditizio e di maggior successo agli occhi degli spettatori, sacrificando e diffamando la professionalità e la reputazione del querelante nel processo".  

 

Ecco la querela nella sua versione integrale con i richiami alle parti della testimonianza di Colborn che sarebbero state modificate.  

 

Il risultato della causa, se ci sarà, è tutto da scoprire.

La seconda stagione di Making a Murderer è stata presentata in anteprima quest'anno senza nessuna rivelazione sulla possibilità di una terza stagione.

 

 

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1 commento

Claudia Roggero

5 anni fa

Io, vedendo la serie, ho pensato sul serio che ci sia stato un inquinamento di prove...però effettivamente è un documentario e non può essere neutrale☺️

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