Jonathan Harker è incaricato dalla sua agenzia di concludere una compravendita di immobili a Londra con il misterioso conte Dracula, in Transilvania. Si reca nel castello per incontrare il conte, ma...
Jonathan Harker è incaricato dalla sua agenzia di concludere una compravendita di immobili a Londra con il misterioso conte Dracula, in Transilvania. Si reca nel castello per incontrare il conte, ma questi lo rapisce quando riconosce, in una fotografia, la sua amata Elisabeta, reincarnatasi nella fidanzata di Jonathan, Mina. Dracula, costretto in un eterno purgatorio da quando, secoli prima, rinnegò la fede dopo aver perso la sua amata, parte quindi alla volta di Londra.
L’intenzione di Francis Ford Coppola, chiara sin dal titolo, è quella di portare sullo schermo un adattamento fedele alle atmosfere del romanzo, anche se, in realtà, sopravvivono diverse differenze. L’aspetto che rende il film di Coppola realmente straordinario è, invece, la messa in scena. In un’epoca di transizione verso degli effetti speciali moderni e verso l’uso massiccio della computer grafica – Jurassic Park uscirà l’anno successivo - Coppola torna al passato, in alcuni casi al cinema pionieristico (una scena viene addirittura girata con una cinepresa originale degli anni Venti). Il film, interamente girato in studio, si avvale di effetti speciali quasi totalmente realizzati sul set, o ottenuti tramite vecchi trucchi del mestiere o metodi poco ortodossi, come set in scala, miniature (ma anche oggetti ingranditi per esigenze di inquadratura), controfigure, fondali scorrevoli. Il risultato è un film totalmente espressionista, fortemente comunicativo: non viene ricercato il realismo negli effetti speciali, anzi, la palese finzione scenica crea un effetto straniante nel contesto gotico, e acuisce ancora di più la “ruvidità” del film; anche se è chiaro che si tratta di un effetto speciale, nulla sembra posticcio o “finto”, pur essendolo chiaramente. Il totale controllo del set contribuisce a creare una sorta di bolla in cui tutto ciò che viene messo in scena è perfettamente verosimile nel contesto creato da Coppola. A contribuire a tutto ciò ci sono anche i meravigliosi costumi, che valsero un premio Oscar al film, che vanno dai tradizionali abiti di fine Ottocento alle particolari vesti di Dracula, parte integrante del personaggio stesso.
Dracula è interpretato da Gary Oldman, che traccia il ritratto di un personaggio estremamente complesso e dalle molteplici facce. Dracula è un eroe tragico, che ha perso il proprio amore mentre era impegnato a difendere la propria terra e a combattere in nome di un ideale religioso: si sente tradito dalla stessa fede che lo aveva accompagnato per tutta la vita, e la rinnega, condannando se stesso ad un’esistenza miserevole, costretto a vedersi invecchiare senza mai morire, a trascinarsi per secoli cibandosi solo del sangue di vittime innocenti. Oldman compie un lavoro straordinario nel rappresentare Dracula nelle diverse incarnazioni, quella di Vlad nel prologo della pellicola, quella del Dracula centenario che accoglie Harker nella sua dimora, e quella del Dracula ringiovanito che usa il suo fascino per circuire Mina a Londra. La gestualità, la postura, la voce di Oldman, nonostante cambino nel corso del film, riescono a dare uniformità ad un personaggio in costante cambiamento fisico (splendido anche l’effetto ottenuto con il make-up) e la cui essenza è riconoscibile anche quando assume forme mostruose. Notevoli anche il Van Helsing di Anthony Hopkins e la Mina di Wynona Ryder.
Dracula di Bram Stoker è un film assolutamente peculiare; la cifra stilistica è lontana da qualunque standard odierno, e la realizzazione tecnica era già volutamente retrò nel contesto di un’epoca in cui i progressi tecnologici contribuivano ad espandere gli orizzonti tecnici in campo cinematografico. La storia è raccontata con grande enfasi sulla tragicità della figura di Dracula, personaggio per il quale si prova repulsione, ma al tempo stesso compassione. C’è una forte impronta horror, sangue che scorre copioso, creature mostruose, atmosfere lugubri, una colonna sonora struggente che sottolinea l’atmosfera cupa; è ben proposto l’aspetto romantico della vicenda, l’amore sincero di Mina per Jonathan ma anche l’attrazione carnale che prova nei confronti del Dracula giovane che la seduce, e in generale tutto il film è pervaso dal tema dell’attrazione sessuale, sia espressa nei dialoghi tra Mina e Lucy (che, come è ben esplicito nella pellicola, sono pur sempre adolescenti), sia in rimandi ben poco simbolici.
Un capolavoro assoluto.
Contiene spoiler