"They live, we sleep"
Era da tanti anni che dovevo recuperare questo film, un classico la cui trama mi ha sempre affascinato e incuriosito, e che è stato scritto e diretto da un regista...
"They live, we sleep"
Era da tanti anni che dovevo recuperare questo film, un classico la cui trama mi ha sempre affascinato e incuriosito, e che è stato scritto e diretto da un regista che ho sempre reputato degno di approfondimento.
Ho appena finito di guardarlo e la mia testa è affollata di pensieri, anche contrastanti, che scriverò di getto, a caldo (mi riservo una seconda visione), il più sinteticamente possibile.
Il film è tratto da un racconto breve di Ray Nelson... già, "breve". E anche il film potrebbe benissimo durare meno 40', rientrando nei tempi di un cortometraggio, senza limitarlo nei contenuti.
La prima mezz'ora viene spesa per illustrarci il tempo e il luogo in cui si svolgerà il racconto (una tipica cittadina americana di fine anni '80) e le strane cose che vi succedono, in cui si trova invischiato il nostro protagonista John Nada, interpretato dal lottatore Rowdy Piper.
Superata questa prima parte, e l'infinita scena della distruzione dell'accampamento, John entra in possesso degli occhiali speciali che gli permettono finalmente di capire quello che sta succedendo; dopo qualche sparatoria e qualche dialogo non proprio indimenticabile, con un'infinita scazzottata (6' pieni) entrata di diritto nelle scene cult del film, John riesce a far indossare gli occhiali all'amico Frank, il quale accompagnerà il nostro protagonista verso l'epilogo.
Quello che emerge da quanto scritto finora non è certamente positivo, un po' troppo "film d'azione anni '80" per me, non mi hanno mai fatto impazzire. Tuttavia il film scorre e si fa guardare perché porta con se un fortissimo messaggio di critica alla società moderna - la propaganda, la ricchezza ostentata, l'arrivismo, il consumismo, le mode - che guida le nostre azioni, lasciandoci vivere una falsa libertà.
Non posso fare a meno di pensare: "come sarebbe stato il film se fosse ambientato nel 2019, nell'era dei social network?" Forse sortirebbe ancora più effetto nello spettatore, darebbe ancora più da pensare.
Attualissimo, merita assolutamente di essere visto.
Ps: mi è molto piaciuto il trucco degli alieni: puro, artigianale, esagerato per certi versi, appositamente per scioccare lo spettatore; ho letto che il trucco del volto è stato realizzato con del lattice poi dipinto, bellissima la scelta dei colori, che mi hanno dato l'impressione di rappresentare degli umani disumanizzati più che degli alieni veri e propri (non a caso secondo me).
Contiene spoiler