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Data inizio produzione: 01/03/1976
Data fine produzione: 21/05/1977
Apocalypse Now
Prima uscita: 19/05/1979 - Festival del Cinema di Cannes (FRA)
Distribuzione italiana: 18/09/1979
Sceneggiatura: John Milius, Francis Ford Coppola
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio: Lisa Fruchtman, Gerald B. Greenberg, Walter Murch
Lingua: Inglese
Colore
16mm, 35mm
Aspect Ratio: 2.0:1, 2.20:1, 2.39:1
Camere: ARRIFLEX 16T, ARRIFLEX 35 BL, Mitchell BNCR
Ottiche: Technovision Lens Maker
Budget: 31.500.000 $ ca
Box Office Mondiale: 81.250.488 $
#cinefacts
96%
#pubblico
92%
#film
Drammatico, Guerra
Martin Sheen, Marlon Brando, Robert Duvall
Specifiche tecniche
0%
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Contiene spoiler
Durante la guerra del Vietnam, il capitano Willard viene mandato in una pericolosa missione in Cambogia per assassinare un colonnello rinnegato che si è autonominato dio di una tribù locale: il viaggio lungo il fiume sarà un viaggio dentro se stesso e dentro l'orrore del conflitto.
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marlon brando
martin sheen
Dennis Hopper
robert duvall
drammatico
guerra
Vietnam
palma d'oro
oscar
oscar sonoro
oscar fotografia
Capolavoro. Un film perfetto in ogni sua componente.
Capolavoro. Un film perfetto in ogni sua componente.
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La Recensione più entusiasta
15 mag 2019
100%
L'inferno.
Apocalypse Now si potrebbe riassumere semplicemente con quella parola.
Un film che racchiude in sé il terrore dell'uomo di riconoscere se stesso, la consapevolezza...
L'inferno.
Apocalypse Now si potrebbe riassumere semplicemente con quella parola.
Un film che racchiude in sé il terrore dell'uomo di riconoscere se stesso, la consapevolezza delle proprie terribili azioni, il confronto con la Morte, la presa di coscienza di quello che siamo e che non possiamo cambiare.
Tratto liberamente dal romanzo Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, il film sposta l'azione durante la guerra del Vietnam, il conflitto di cui gli Stati Uniti si vergognano di più e che ha praticamente dato vita a un filone a parte nella cinematografia a stelle e strisce.
La missione del capitano Willard è ritrovare il colonnello Kurtz, un tempo militare modello a un passo dal diventare generale, che ha ormai disertato e si è auto-nominato re di un'enclave di disperati e indigeni in una zona della giungla cambogiana.
Per Willard la risalita in chiatta lungo il fiume sarà l'occasione per rivedere tutto ciò che di tremendo e grottesco possa essere la guerra, e di riflettere sulle azioni di un uomo che agli occhi di tutti è impazzito ma che, forse, nasconde in sé qualcosa di sensato.
Il bene e il male, l'onore e la follia mischiati insieme, i confini si fanno labili e la disperazione si mischia con il senso del dovere, l'incubo si mescola con il sogno.
Vincitore della 32ª edizione del Festival del Cinema di Cannes, con la spettacolare fotografia di Vittorio Storaro e un cast che annovera Martin Sheen, Robert Duvall, Dennis Hopper, un giovane Harrison Ford e un giovanissimo Laurence Fishburne - che mentì sull'età al provino dichiarando qualche anno in più per poter recitare nel film.
E soprattutto un imponente, ingombrante, gigantesco, adombrante e oscuro Marlon Brando.
Il suo Kurtz è, per chi scrive, una delle figure più enigmatiche, affascinanti, ipnotiche e magnetiche della Storia del Cinema.
Quel volto nascosto nell'ombra che conosce il proprio destino e lo accetta, quel modo di centellinare ogni sillaba pronunciata, quello sguardo proiettato nel vuoto ma che si infila dentro l'anima di ognuno di noi è impossibile da dimenticare o da osservare con leggerezza.
Una sensazione di ineluttabilità permea l'intera pellicola, con tocchi di umorismo improbabile e subito dopo momenti drammatici lancinanti, un viaggio dentro la giungla che diventa un viaggio infernale dentro di noi, l'impressione di sbagliare facendo qualcosa di giusto, la corsa verso un destino inevitabile.
Apocalypse Now è Cinema, e va oltre il Cinema.
Il film necessitò di quasi un anno e mezzo di riprese, due anni di montaggio, costando innumerevoli problemi in loco dovuti agli elicotteri che appartenevano all'esercito delle Filippine, alle intossicazioni alimentari che colpirono la troupe e agli eccessi di alcol e droga sul set, all'infarto subito da Martin Sheen e alla piena crisi di Coppola che per terminare il film ipotecò la casa, si separò dalla moglie e fu a un passo dal suicidio.
Tutto ciò si respira guardandolo, e quello che c'è intorno al film diventa parte del film stesso.
Il film "di guerra" che forse la rappresenta meglio in tutte le sue sfaccettature, un'opera d'arte immensa che rimane addosso e intere sequenze che non hanno eguali nella Storia del Cinema tutto.
Un'allucinazione su pellicola, pessimista e realista insieme, folle ma concreta, umida come la pioggia e rovente come il napalm, dolce come una lettera della mamma e agghiacciante come un colpo di machete sul collo.
E ancora più che l'inferno, citando le ultime parole di Kurtz: l'orrore...
L'orrore.
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5 anni fa
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La Recensione più cattiva
28 set 2018
83%
Ottimo film di guerra, con un Marlon Brando magistrale (seppur compaia per poco tempo)
I film di guerra non sono tra i miei preferiti, ma questo non è un semplice film
"Mi piace l'odore...
Ottimo film di guerra, con un Marlon Brando magistrale (seppur compaia per poco tempo)
I film di guerra non sono tra i miei preferiti, ma questo non è un semplice film
"Mi piace l'odore di Napalm al mattino"
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di Terry Miller
08 ott 2023
92%
Questo non è un film. È IL film. Non importa di quale genere si parli, chiunque stia girando un film, deve prendere spunto da questo capolavori assoluto.
Questo non è un film. È IL film. Non importa di quale genere si parli, chiunque stia girando un film, deve prendere spunto da questo capolavori assoluto.
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15 mag 2019
100%
L'inferno.
Apocalypse Now si potrebbe riassumere semplicemente con quella parola.
Un film che racchiude in sé il terrore dell'uomo di riconoscere se stesso, la consapevolezza...
L'inferno.
Apocalypse Now si potrebbe riassumere semplicemente con quella parola.
Un film che racchiude in sé il terrore dell'uomo di riconoscere se stesso, la consapevolezza delle proprie terribili azioni, il confronto con la Morte, la presa di coscienza di quello che siamo e che non possiamo cambiare.
Tratto liberamente dal romanzo Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, il film sposta l'azione durante la guerra del Vietnam, il conflitto di cui gli Stati Uniti si vergognano di più e che ha praticamente dato vita a un filone a parte nella cinematografia a stelle e strisce.
La missione del capitano Willard è ritrovare il colonnello Kurtz, un tempo militare modello a un passo dal diventare generale, che ha ormai disertato e si è auto-nominato re di un'enclave di disperati e indigeni in una zona della giungla cambogiana.
Per Willard la risalita in chiatta lungo il fiume sarà l'occasione per rivedere tutto ciò che di tremendo e grottesco possa essere la guerra, e di riflettere sulle azioni di un uomo che agli occhi di tutti è impazzito ma che, forse, nasconde in sé qualcosa di sensato.
Il bene e il male, l'onore e la follia mischiati insieme, i confini si fanno labili e la disperazione si mischia con il senso del dovere, l'incubo si mescola con il sogno.
Vincitore della 32ª edizione del Festival del Cinema di Cannes, con la spettacolare fotografia di Vittorio Storaro e un cast che annovera Martin Sheen, Robert Duvall, Dennis Hopper, un giovane Harrison Ford e un giovanissimo Laurence Fishburne - che mentì sull'età al provino dichiarando qualche anno in più per poter recitare nel film.
E soprattutto un imponente, ingombrante, gigantesco, adombrante e oscuro Marlon Brando.
Il suo Kurtz è, per chi scrive, una delle figure più enigmatiche, affascinanti, ipnotiche e magnetiche della Storia del Cinema.
Quel volto nascosto nell'ombra che conosce il proprio destino e lo accetta, quel modo di centellinare ogni sillaba pronunciata, quello sguardo proiettato nel vuoto ma che si infila dentro l'anima di ognuno di noi è impossibile da dimenticare o da osservare con leggerezza.
Una sensazione di ineluttabilità permea l'intera pellicola, con tocchi di umorismo improbabile e subito dopo momenti drammatici lancinanti, un viaggio dentro la giungla che diventa un viaggio infernale dentro di noi, l'impressione di sbagliare facendo qualcosa di giusto, la corsa verso un destino inevitabile.
Apocalypse Now è Cinema, e va oltre il Cinema.
Il film necessitò di quasi un anno e mezzo di riprese, due anni di montaggio, costando innumerevoli problemi in loco dovuti agli elicotteri che appartenevano all'esercito delle Filippine, alle intossicazioni alimentari che colpirono la troupe e agli eccessi di alcol e droga sul set, all'infarto subito da Martin Sheen e alla piena crisi di Coppola che per terminare il film ipotecò la casa, si separò dalla moglie e fu a un passo dal suicidio.
Tutto ciò si respira guardandolo, e quello che c'è intorno al film diventa parte del film stesso.
Il film "di guerra" che forse la rappresenta meglio in tutte le sue sfaccettature, un'opera d'arte immensa che rimane addosso e intere sequenze che non hanno eguali nella Storia del Cinema tutto.
Un'allucinazione su pellicola, pessimista e realista insieme, folle ma concreta, umida come la pioggia e rovente come il napalm, dolce come una lettera della mamma e agghiacciante come un colpo di machete sul collo.
E ancora più che l'inferno, citando le ultime parole di Kurtz: l'orrore...
L'orrore.
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di Filman
14 apr 2019
100%
L'innovazione nel montaggio, l'uso impressionistico dell'immagine tipico di Coppola,la potenza sonora, l'allucinazione fotografica rendono bene l'idea di quanto Apocalypse Now sia al limite del...
L'innovazione nel montaggio, l'uso impressionistico dell'immagine tipico di Coppola,la potenza sonora, l'allucinazione fotografica rendono bene l'idea di quanto Apocalypse Now sia al limite del realismo e di come la New Hollywood fosse la perfetta unione di sperimentazione e coscienza artistica.
Non a caso non si tratta di un'opera monumentale irripetibile, ma di un capolavoro che ha usato l'epopea del cinema classico per influenzare le generazioni a venire con un'idea primaria di grande storia-viaggio divisa in grandi atti-tappe, usata come metafora di introspezione umana.
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28 set 2018
83%
Ottimo film di guerra, con un Marlon Brando magistrale (seppur compaia per poco tempo)
I film di guerra non sono tra i miei preferiti, ma questo non è un semplice film
"Mi piace l'odore...
Ottimo film di guerra, con un Marlon Brando magistrale (seppur compaia per poco tempo)
I film di guerra non sono tra i miei preferiti, ma questo non è un semplice film
"Mi piace l'odore di Napalm al mattino"
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di Gigi Dag
20 set 2018
92%
Il miglior film di guerra mai realizzato, Coppola in questo film ha dato anima e corpo, e con un quasi esaurimento nervoso, i soldi, la fatica e tutti contro di lui, “partorisce” un pilastro del...
Il miglior film di guerra mai realizzato, Coppola in questo film ha dato anima e corpo, e con un quasi esaurimento nervoso, i soldi, la fatica e tutti contro di lui, “partorisce” un pilastro del cinema, uno dei film che continuerà essere spettacolare anche fra secoli, quando il cinema avrà raggiunto il massimo delle potenzialità, Apocalypse Now sarà sempre ricordato come uno dei capolavori che la settima arte abbia mai visto.
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19 set 2018
100%
Uno dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale, e uno dei film la cui produzione è stata cosi travagliata da entrare nella storia al pari della pellicola stessa. Se per Willard il viaggio...
Uno dei capolavori assoluti della cinematografia mondiale, e uno dei film la cui produzione è stata cosi travagliata da entrare nella storia al pari della pellicola stessa. Se per Willard il viaggio a risalire il fiume è anche e soprattutto un viaggio nell'animo umano alla ricerca di quel Cuore di Tenebra, da cui è adattato il film alle piovose foreste del Vietnam, e rappresentato dal colonnello Kurtz di cui alla fine del film prende simbolicamente il posto, la produzione del film è stato un viaggio per Francis Ford Coppola e i suoi collaboratori attraverso ogni tipo di difficoltà (monsoni che distruggono set, elicotteri prestati dal governo filippino ripresi indietro di tanto in tanto senza avvertire per contrastare una ribellione interna, un infarto a Martin Sheen per il troppo stress sul set, una storia scritta quasi in divenire, lo stesso Coppola perse chili su chili e si dice meditò di abbandonare il film e persino il suicidio). Un'opera che è leggenda sin dalle note dei Doors ai frame finali anticipati nelle dissolvenze iniziali: un'opera sulla guerra, e un'opera anche sull'essere umano. Dopo la visione si consiglia anche il documentario "Heart of Darkness: A Film-maker's apocalypse", l'insieme delle registrazioni e dei video della moglie di Coppola sul set del film che consegnano ai posteri tutto il travaglio di quest'opera immane. Consegnano, inoltre, la reale visione di Coppola verso alcune delle scene reinserite nella versione Redux (specie quella nella tenuta francese, quasi uno dei pezzi migliori in realtà, ma che Coppola odiò a tal punto dopo le riprese per come fosse venuta talmente diverse dalle sue aspettative per un sacco di fattori da sbraitare alla troupe di dimenticarsi di averla girata). Di Apocalypse Now ne esiste solo uno, ed è quello del 1979. Il resto è Sandra Bullock.
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di Adriano Meis
15 set 2018
100%
Capolavoro. Un film perfetto in ogni sua componente.
Capolavoro. Un film perfetto in ogni sua componente.
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Fabrizio
07/11/2024
Stefano
22/01/2024
Emanuele
30/04/2024
#IlTuoLivello
LIVELLO
NOME LIVELLO
Lu
6 anni fa
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Paul Bickle
6 anni fa
E beato lui non distribuivano il Times nella giungla.
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pietro baroni
6 anni fa
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Andrea Lucietti
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Davide Sciacca
6 anni fa
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Lucaluigimanfredi
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Roberto Rotondo
6 anni fa
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Carlo Padova
6 anni fa
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Gigi Dag
6 anni fa
Scene d’azione di un impatto mostruoso e tecnicamente egregie che fanno invidia a moderne scene d’azione.
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Samuel De Checchi
6 anni fa
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Joaquin Phoenix
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