Dopo aver sondato il terreno con Batman Begins, Nolan nel 2008 sgancia la bomba: The Dark Knight (primo film su Batman a non citare direttamente il nome del supereroe nel titolo, dettaglio meno...
Dopo aver sondato il terreno con Batman Begins, Nolan nel 2008 sgancia la bomba: The Dark Knight (primo film su Batman a non citare direttamente il nome del supereroe nel titolo, dettaglio meno trascurabile di quello che può sembrare).
L’attesa per questo film era palpabile già diversi mesi prima. Via via che l’uscita si avvicinava, la campagna pubblicitaria diveniva sempre più invadente; c’era tantissima curiosità per il Joker interpretato da Heat Ledger, e la tragica scomparsa dell’attore poco tempo prima dell’uscita del film, seppur costrinse la Warner a rinunciare ad incentrare la pubblicità quasi esclusivamente su di lui, non fece altro che aumentare l’attenzione sul film in uscita. Le prime foto di scena, e i poster usciti in seguito, ritraevano un Joker profondamente diverso da quello portato in scena da Nicholson vent’anni prima, un Joker meno clownesco, ma decisamente più inquietante. Al cast si aggiunsero anche Maggie Gyllenhall nel ruolo di Rachel, in sostituzione di Katie Holmes, e Aaron Eckart nel ruolo di Harvey Dent/Due Facce.
Decisamente il punto più alto della trilogia Nolaniana, Il Cavaliere Oscuro riprende la narrazione poco dopo la fine degli eventi di Begins (che terminava con un primo indizio dell’ascesa del Joker); vediamo Batman alle prese con dei cittadini comuni che, nel tentativo di emularlo, mettono a rischio la propria incolumità; le organizzazioni criminali rimaste dopo le vicende di Begins devono invece fare i conti con il nuovo arrivato, un misterioso personaggio truccato grossolanamente da clown, che si fa chiamare Joker e ha una decisa propensione all’assassinio e alla manipolazione. Pur essendo un uomo solo, Joker dimostra subito di essere una seria minaccia, e ben presto si troverà faccia a faccia con Batman, intuendo subito chi c’è dietro la maschera e quali sono i suoi punti deboli. Parallelamente assistiamo all’ascesa del procuratore distrettuale Harvey Dent, deciso quanto Batman a riportare l’ordine a Gotham, anche con metodi poco ortodossi; coraggioso e incorruttibile, si pone da subito come l’alternativa “legale” a Batman, finché il Joker non deciderà di distruggere anche lui.
Il film riscosse un successo enorme, ed è tuttora considerato uno tra i migliori cinecomics di sempre. Nolan continua nel suo tentativo di raccontare una vicenda di supereroi in chiave realistica, e costruisce un Joker totalmente nuovo, rendendo il personaggio una sorta di anarchico bombarolo, che persegue il caos, rinnega la moralità e le leggi, ma che sembra, in fondo, non avere un obiettivo ben preciso. Come egli stesso afferma, è “un cane che insegue le macchine”. E se questo rende il personaggio, in un certo senso, molto pericoloso e imprevedibile, dall’altro lo svilisce un po’. I suoi piani machiavellici non hanno altro fine se non quello di scatenare il caos e dimostrare che gli uomini sono fondamentalmente malvagi, in Batman trova un passatempo più che una vera nemesi, è un personaggio che non ha un arco narrativo, non ha un’evoluzione nel corso del film. Manca anche del lato comico-grottesco che il suo costume implicherebbe, tanto che viene da chiedersi perché vada in giro truccato da clown – al di là delle cicatrici sul volto, ovviamente. Probabilmente la prematura scomparsa di Ledger, che dà comunque un’interpretazione incredibile, ha impedito a Nolan di approfondire il personaggio – che non ha una vera e propria chiusura – in un film successivo. Joker comunque monopolizza il film, e a farne le spese sono i comprimari; Batman è scarsamente approfondito, corre da una parte all’altra nel tentativo di fermare il Joker, pensa di lasciare il mantello – metaforicamente – a Dent, si sacrifica, ne vediamo la frustrazione, ma il suo personaggio fatica ad imporsi di fronte al Joker e finisce per subirne l’esuberanza. Sorte ancora peggiore tocca al personaggio di Dent, che cambia repentinamente e senza un vero e proprio percorso quando la sceneggiatura lo richiede, e non diviene mai una vera e propria minaccia.
Ne scaturisce un film dall’impatto scenico grandioso, che tiene incollati allo schermo per tutta la durata e costruisce la tensione in maniera impeccabile, girato meravigliosamente come Nolan sa fare; ma che, alla fine, lascia con un senso di incompiutezza, al netto del finale aperto che prelude al terzo capitolo, con la sensazione di aver messo molta carne al fuoco, ma di averne tratto molto poco. Rimane comunque un ottimo film di intrattenimento, che ha il grande merito di aver dato la luce ad un personaggio che rimarrà iconico – il Joker di Ledger. Un grande successo commerciale, che farà definitivamente diventare i film sui supereroi una cosa “seria”.
Contiene spoiler