Data inizio produzione: 09/03/1981 Data fine produzione: 10/06/1981
Blade RunnerPrima uscita: 25/05/1982 - USA
Distribuzione italiana: 14/10/1982
Sceneggiatura: Hampton Fancher, David Webb Peoples
Fotografia: Jordan Cronenweth
Montaggio: Terry Rawlings, Marsha Nakashima
Lingua: inglese
Colore
35mm, 65mm
Aspect Ratio: 2.20:1 (70mm), 2.39:1 (35mm)
Camere: Panavision Panaflex Gold
Ottiche: Panavision C Series Anamorphic, Panavision Super Speed
Budget: 28.000.000 $
Box Office Mondiale: 32.868.943 $
#cinefacts
92%
#pubblico
88%
#film
Blade Runner
Ridley Scott, USA, 1982, 117'
Fantascienza, Noir
Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young
Specifiche tecniche
0%
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+ Visti
+ Da vedere
Contiene spoiler
TRAMA
In un futuro distopico, un cacciatore di taglie ed ex Blade Runner viene richiamato in servizio per dare la caccia a quattro replicanti fuggiti da una colonia e atterrati sulla Terra per cercare il loro creatore.
Perla della fantascienza da studiare e da vedere sia nella versione dell'82 con la voce in sottofondo che fa molto noir e sia nella versione Director's Cut restaurata nel 2007 come lo ha sempre...
Perla della fantascienza da studiare e da vedere sia nella versione dell'82 con la voce in sottofondo che fa molto noir e sia nella versione Director's Cut restaurata nel 2007 come lo ha sempre voluto Ridley Scott più onirico e con il finale a libera interpretazione. Film con una colonna sonora pazzesca e con uno dei monologhi improvvisati più belli della storia del Cinema. Da vedere e rivedere
L'occhio cartesiano che apre il film e costantemente ritorna altro non è che la finestra della coscienza sul mondo, aperta dall'interno di quell'involucro fatto di materia chiamato corpo umano.
L'occhio cartesiano che apre il film e costantemente ritorna altro non è che la finestra della coscienza sul mondo, aperta dall'interno di quell'involucro fatto di materia chiamato corpo umano.
Da questa definizione, che il corpo umano sia effettivamente un corpo biologicamente vivente o un ammasso di componenti cybernetiche non cambia nulla.
Rimane il dualismo cartesiano tra corpo e mente, tra operatore e macchina operatrice.
Forse questa visione del mondo dei mezzi e delle coscienze è oggi superata, ma la necessità di portare al cinema uno dei pensieri più forti della storia della filosofia era inevitabile come lo era per Dick farlo attraverso la letteratura fantascientifica.
Era forse necessario e inevitabile che lo facesse il regista, al tempo, più adatto. Un autore che solo con la sua ossessione per il fumoso, per gli ambienti "ingabbiati" e per il riempimento compulsivo dell'inquadratura poteva immortalare al meglio l'ideale visivo distopico del tempo, un avvertimento artistico al mondo fisico che si stava andando a delineare (quanto meno concettualmente) con l'aumento demografico e il globalismo in corso e la vita iper-tecnica che l'uomo si stava scegliendo.
Era forse necessario e inevitabile che queste grandi tematiche venissero portate sul grande schermo con un capolavoro senza tempo capace di portare a compimento sia il compito fantascientifico dell'opera originaria sia quella noir, con l "'investigazione" che non è solo un tema narrativo ma ha anche un senso metaforico (come Hitchcock investigava con il thriller nella psiche umana, questo film investiga con la fantascienza nel proprio Io).
Perla della fantascienza da studiare e da vedere sia nella versione dell'82 con la voce in sottofondo che fa molto noir e sia nella versione Director's Cut restaurata nel 2007 come lo ha sempre...
Perla della fantascienza da studiare e da vedere sia nella versione dell'82 con la voce in sottofondo che fa molto noir e sia nella versione Director's Cut restaurata nel 2007 come lo ha sempre voluto Ridley Scott più onirico e con il finale a libera interpretazione. Film con una colonna sonora pazzesca e con uno dei monologhi improvvisati più belli della storia del Cinema. Da vedere e rivedere
Uno dei più belli e emblematici film di fantascienza ambientato in un futuro distopico, visivamente pazzesco con scenografie e musiche incredibili. Affascinante la presenza della pioggia che...
Uno dei più belli e emblematici film di fantascienza ambientato in un futuro distopico, visivamente pazzesco con scenografie e musiche incredibili. Affascinante la presenza della pioggia che simboleggia qualcosa di poetico, i replicanti macchine praticamente identiche agli esseri umani hanno la capacità di provare emozioni e spaventano per la loro umanità. Vivono con la sofferenza e la paura di chi ha poco tempo di vita. Uno dei punti su cui riflettere è sicuramente la questione dei ricordi e di come essi possano cambiare la nostra vita. Blade Runner è sicuramente un film di culto non solo per le scenografie, gli abiti e le musiche ma soprattutto per la frase che Roy Betty pronuncia prima di morire(che non ripeterò perchè tutti conoscono). Blade runner è un capolavoro senza alcun dubbio, poco amato quando uscì all'epoca ma che con il tempo è stato giustamente apprezzato.
L'occhio cartesiano che apre il film e costantemente ritorna altro non è che la finestra della coscienza sul mondo, aperta dall'interno di quell'involucro fatto di materia chiamato corpo umano.
L'occhio cartesiano che apre il film e costantemente ritorna altro non è che la finestra della coscienza sul mondo, aperta dall'interno di quell'involucro fatto di materia chiamato corpo umano.
Da questa definizione, che il corpo umano sia effettivamente un corpo biologicamente vivente o un ammasso di componenti cybernetiche non cambia nulla.
Rimane il dualismo cartesiano tra corpo e mente, tra operatore e macchina operatrice.
Forse questa visione del mondo dei mezzi e delle coscienze è oggi superata, ma la necessità di portare al cinema uno dei pensieri più forti della storia della filosofia era inevitabile come lo era per Dick farlo attraverso la letteratura fantascientifica.
Era forse necessario e inevitabile che lo facesse il regista, al tempo, più adatto. Un autore che solo con la sua ossessione per il fumoso, per gli ambienti "ingabbiati" e per il riempimento compulsivo dell'inquadratura poteva immortalare al meglio l'ideale visivo distopico del tempo, un avvertimento artistico al mondo fisico che si stava andando a delineare (quanto meno concettualmente) con l'aumento demografico e il globalismo in corso e la vita iper-tecnica che l'uomo si stava scegliendo.
Era forse necessario e inevitabile che queste grandi tematiche venissero portate sul grande schermo con un capolavoro senza tempo capace di portare a compimento sia il compito fantascientifico dell'opera originaria sia quella noir, con l "'investigazione" che non è solo un tema narrativo ma ha anche un senso metaforico (come Hitchcock investigava con il thriller nella psiche umana, questo film investiga con la fantascienza nel proprio Io).
Perla della fantascienza da studiare e da vedere sia nella versione dell'82 con la voce in sottofondo che fa molto noir e sia nella versione Director's Cut restaurata nel 2007 come lo ha sempre...
Perla della fantascienza da studiare e da vedere sia nella versione dell'82 con la voce in sottofondo che fa molto noir e sia nella versione Director's Cut restaurata nel 2007 come lo ha sempre voluto Ridley Scott più onirico e con il finale a libera interpretazione. Film con una colonna sonora pazzesca e con uno dei monologhi improvvisati più belli della storia del Cinema. Da vedere e rivedere
Contiene spoiler