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Data inizio produzione: 17/04/2017
Data fine produzione: 14/06/2017
A Star is Born
Prima uscita: 31/08/2018 - Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (ITA)
Distribuzione italiana: 11/10/2018
Sceneggiatura: Eric Roth, Bradley Cooper, Will Fetters
Fotografia: Matthew Libatique
Montaggio: Jay Cassidy
Lingua: Inglese
Colore
Digitale
Aspect Ratio: 2.39:1
Camere: Arri Alexa Mini
Ottiche: Cooke Anamorphic/i SF, Kowa Prominar
Budget: 36.000.000 $
Box Office Mondiale: 432.170.430 $
#cinefacts
69%
#pubblico
70%
#film
Drammatico, Romantico, Musicale
Bradley Cooper, Lady Gaga, Sam Elliott
Specifiche tecniche
0%
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Contiene spoiler
Un musicista scopre il talento di una giovane cantante e la lancia nel mondo dello spettacolo, mentre combatte contro i propri demoni fatti di alcol e droga.
a star is born
bradley cooper
lady gaga
sam elliott
remake
musicale
drammatico
romantico
è nata una stella
oscar
oscar canzone
Finalmente sono riuscito a recuperare in sala questa pellicola del 2018 diretta da Bradley Cooper. È il terzo remake del film “È nata una stella.”
Prima di vedere questo film non sapevo...
Finalmente sono riuscito a recuperare in sala questa pellicola del 2018 diretta da Bradley Cooper. È il terzo remake del film “È nata una stella.”
Prima di vedere questo film non sapevo cosa aspettarmi, anzi, avevo aspettative molto basse, pensando di trovarmi davanti a un “film da cassetta”, a una favola a lieto fine, uno di quei film che guardi la domenica pomeriggio, una di quelle classiche storielle d’amore della ragazza bruttina che si innamora del musicista bello ma tormentato, e vissero per sempre felici e contenti...
No. A Star is Born non è questo, l’ho pensato solo nella primissima parte del film non riesco a considerarlo nemmeno un Musical, per un semplice motivo: la musica fa parte del film, ma non ci sono quelle coreografie colorate che quasi interrompono il ritmo del film, le canzoni sono cantate durante i concerti dei protagonisti, in modo da essere un tutt’uno con il film.
Però parliamo subito di ciò che mi ha colpito.
In brevissimo Jackson Maine (Bradley Cooper), è il protagonista, musicista tormentato, alcolista e drogato, che per vivere fa concerti per grandissime platee. Una sera, dopo essersi recato nell’ennesimo locale, sente una voce bella è potente, che canta: “La Vie en rose”, è la voce di Ally Campana (Lady Gaga), più volte il musicista si chiede se fosse ubriaco e se stesse immaginavo quella voce angelica, ma non è così, lei, anche se “mascherata” con una buona dose di trucco, è reale. Quindi si dirige in camerino per conoscerla, le chiede di struccarsi, perché la vorrebbe vedere al naturale. Qui c’è purtroppo la classica scena, “mi vedo brutta, ho un brutto naso,...”, e della classica risposta: “tu sei bellissima il tuo naso è bellissimo e sarebbe più bello se fosse ancora più grosso!”... tralasciando questo particolare, Jack successivamente, aspetta che Ally si cambi
comincia a suonare la chitarra e a cantare, secondo me una delle canzoni più belle del film :
“Maybe it's time to let the old ways die
Maybe it's time to let the old ways die
It takes a lot to change a man
Hell, it takes a lot to try
Maybe it's time to let the old ways die
Nobody knows what awaits for the dead
Nobody knows what awaits for the dead
Some folks just believe in the things they've heard
And the things they read
Nobody knows what awaits for the dead
I'm glad I can't go back to where I came from
I'm glad those days are gone, gone for good
But if I could take spirits from my past and bring' 'em here
You know I would, you know I would...”
Come dicevo canzone bellissima, che è anche un grido d’aiuto, da una parte, un grido di “voglio cambiare!” E dall’altra introduce una frase che mi ha veramente colpito, e che Jackson dirà in seguito ad Ally, ovvero che lei ora ha successo, ma per continuare ad avercelo, deve avere un messaggio suo deve saper comunicare qualcosa, deve voler comunicare un messaggio in cui crede. Deve rimanere lei. Altrimenti finita del dimenticatoio. Ma questo lo vedremo più avanti.
Proseguendo con la storia i due passano la serata insieme, e si dirigono (ancora), di nuovo in un nuovo bar, dove incontreranno un fan, un po’ troppo molesto, che verrà steso da Ally, che purtroppo si farà male alla mano. Così i due si recano in un supermercato per comprare qualcosa di freddo per la mano. Dopo essere usciti lei le fa sentire una parte di una piccola parte di una canzone meravigliosa: SHALLOW, un’altra delle mie canzoni preferite del film. E se Jack, non era già innamorato prima di lei, sentendo che ha qualcosa di così bello e originale da comunicare, se ne innamora perdutamente adesso. Lui ora vuol far “nascere una stella” vuole che canti con lui a il concerto del giorno successivo. E dopo un piccolo indugio, ecco che accetta, la troviamo sul palco a duettare finalmente Shallow.
“Tell me somethin’, girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin’ else you’re searchin’ for?
I’m falling
In all the good times I find myself longin’ for change
And in the bad times I fear myself
Tell me something, boy
Aren’t you tired tryin’ to fill that void?
Or do you need more?
Ain’t it hard keeping it so hardcore?
I’m falling
In all the good times I find myself longing for change
And in the bad times I fear myself
I’m off the deep end, watch as I dive in
I’ll never meet the ground
Crash through the surface, where they can’t hurt us
We’re far from the shallow now
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
We’re far from the shallow now”
Anche se è stata scritta da Ally, rimane comunque una nuova richiesta d’aiuto del musicista, come ho accennato all’inizio, lui ha problemi di alcool, esagera troppo, e ora che c’è lei nella sua vita ha paura di perderla.
Successivamente lei riceverà una proposta discografica, quella di avere un disco tutto suo. È quello che fa rabbia al protagonista, e un po’ ha fatto rabbia anche a me, è quello di snaturare Ally; nel film lei è la classica ragazza “Acqua e sapone”, ma bisogna dare al pubblico quello che vuole, ed ecco che viene costretta a tingersi i capelli, a cambiare look, e fare coreografie che non le piacciono durante i concerti. Fortunatamente il suo fidanzato Jackson, la continua a sostenere. Lei comincia ad avere più successo di lui, viene persino candidata per i Grammy Award. Poco più avanti, Jackson, tagliando una corda di chitarra, crea un anello di fidanzamento e le chiede di sposarlo, ovviamente accetta, ma non si sposano dopo mesi, ma dopo pochissime ore. Ed eccoci alla premiazione dei Grammy, inutile dire che lo vince Ally, ma purtroppo quella sera il marito è ubriaco, e le fa fare una brutta figura. Accorgendosi della “stupidata” che ha fatto decide di andare in un centro di riabilitazione contro l’alcolismo.
Prima di passare alla parte finale, vorrei dire una aggiungere un’altro particolare degno di nota, che prima non ho raccontato. Il padre di Ally è sempre presente e la sostiene sempre, e fiera della figlia è veramente contento di quello che ha raggiunto. Mentre Jackson non ha un padre ne una madre, ha solo un fratello maggiore, che, come dicono nel film, potrebbe essere suo padre; e in effetti è così, e la persona che gli sta più vicino per quasi tutto il film, escludendo Ally. Il padre di Jack era anche lui un alcolista, il suo compagno di bevute sin dalla tenera età, sempre ubriaco e non si accorgeva nemmeno di tutte le cose che i suoi due figli distruggevano in casa. Mentre sua madre, che lo ha avuto quando aveva 18 anni, è morta dopo il parto.
Uscito dal centro di riabilitazione riabbraccia la moglie, è pronto ad essere un uomo migliore, e ad amarla anche se non è più ubriaco. (Una delle paure di Ally, era che l’amore del compagno derivasse solo dal fatto di essere ubriaco)
Se il film fosse finito così sarei rimasto deluso, e avrei avuto ragione a dire che è un film da domenica pomeriggio, invece...
L’agente di Ally comincia a distruggere moralmente Jackson, dicendo che la metterebbe in ombra, ma sopratutto in imbarazzo, se rimanessero insieme, ed ecco quel finale triste, cupo ma anche reale: spesso un attore, una rockstar cade nei vizi, e fa dei vizi la sua vita, fino a quando capisce di non avere nulla, arrivando anche, a volte, a togliersi la vita. Ed è questo che fa il nostro protagonista, solo che lui non aveva più i vizi, aveva Ally, e purtroppo decide di impiccarsi, mentre la moglie si sta esibendo a un concerto. Ed ecco il vero finale, ancora più triste e commovente. Ally alla commemorazione del marito, non più super truccata e coi capelli tinti, ma di nuovo al naturale, come piaceva a lui; comincia a cantare una canzone, che il marito aveva iniziato a scrivere con lei settimane prima di morire, e che forse lei ha terminato:
“Wish I could
I could have said goodbye
I would have said what I wanted to,
Maybe even cried for you
If I knew it would be the last time
I would have broke my heart in two
Tryin’ to save a part of you
Don’t want to feel another touch
Don’t want to start another fire
Don’t want to know another kiss
No other name falling off my lips
Don’t want to give my heart away
To another stranger
Or let another day begin
Won’t even let the sunlight in
No, I’ll never love again
I’ll never love again
Oh,
When we first met
I never thought that I would fall
I never thought that I’d find myself lyin’ in your arms
And I wanna pretend that it’s not true
Oh, baby, that you’re gone
‘Cause my world keeps turnin’ and turnin’ and turnin’ and I’m not movin’ on
Don’t want to feel another touch
Don’t want to start another fire
Don’t want to know another kiss
No other name falling off my lips
Don’t want to give my heart away
To another stranger
Or let another day begin
Won’t even let the sunlight in
No I’ll never love”
Se è vero, come ho detto che è stata scritta prima, rende l’ascolto ancora più drammatico, il “non amare più nessuno” inizialmente era qualcosa di più che positivo, è un aver trovato quel “per sempre”, che ti fa dire ora sono felice, sono cambiato e sono una persona migliore, non ho più bisogno dell’alcool, mi basti tu! Invece adesso è ancora più triste, è un “non amare più nessuno”, perché tu sei stato talmente importante dal non rendermi più in grado di conoscere nessun altro...
Ed ecco i titoli di coda con la canzone “Is That Alright?” Che voglio lasciare al vostro ascolto senza commentare.
Nel complesso, questo film, se in una prima parte mi stava deludendo, dalla seconda inutile dire che l’ho adorato, anche se purtroppo, le canzoni, se pur molto belle, non sono quelle che ti ricordi per anni come quelle di La La Land, o di The Greatest Showman, anche se leggermente meno profonde quelle di quest’ultimo.
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2 commenti
La Recensione più entusiasta
di Richi97
05 dic 2018
86%
Finalmente sono riuscito a recuperare in sala questa pellicola del 2018 diretta da Bradley Cooper. È il terzo remake del film “È nata una stella.”
Prima di vedere questo film non sapevo...
Finalmente sono riuscito a recuperare in sala questa pellicola del 2018 diretta da Bradley Cooper. È il terzo remake del film “È nata una stella.”
Prima di vedere questo film non sapevo cosa aspettarmi, anzi, avevo aspettative molto basse, pensando di trovarmi davanti a un “film da cassetta”, a una favola a lieto fine, uno di quei film che guardi la domenica pomeriggio, una di quelle classiche storielle d’amore della ragazza bruttina che si innamora del musicista bello ma tormentato, e vissero per sempre felici e contenti...
No. A Star is Born non è questo, l’ho pensato solo nella primissima parte del film non riesco a considerarlo nemmeno un Musical, per un semplice motivo: la musica fa parte del film, ma non ci sono quelle coreografie colorate che quasi interrompono il ritmo del film, le canzoni sono cantate durante i concerti dei protagonisti, in modo da essere un tutt’uno con il film.
Però parliamo subito di ciò che mi ha colpito.
In brevissimo Jackson Maine (Bradley Cooper), è il protagonista, musicista tormentato, alcolista e drogato, che per vivere fa concerti per grandissime platee. Una sera, dopo essersi recato nell’ennesimo locale, sente una voce bella è potente, che canta: “La Vie en rose”, è la voce di Ally Campana (Lady Gaga), più volte il musicista si chiede se fosse ubriaco e se stesse immaginavo quella voce angelica, ma non è così, lei, anche se “mascherata” con una buona dose di trucco, è reale. Quindi si dirige in camerino per conoscerla, le chiede di struccarsi, perché la vorrebbe vedere al naturale. Qui c’è purtroppo la classica scena, “mi vedo brutta, ho un brutto naso,...”, e della classica risposta: “tu sei bellissima il tuo naso è bellissimo e sarebbe più bello se fosse ancora più grosso!”... tralasciando questo particolare, Jack successivamente, aspetta che Ally si cambi
comincia a suonare la chitarra e a cantare, secondo me una delle canzoni più belle del film :
“Maybe it's time to let the old ways die
Maybe it's time to let the old ways die
It takes a lot to change a man
Hell, it takes a lot to try
Maybe it's time to let the old ways die
Nobody knows what awaits for the dead
Nobody knows what awaits for the dead
Some folks just believe in the things they've heard
And the things they read
Nobody knows what awaits for the dead
I'm glad I can't go back to where I came from
I'm glad those days are gone, gone for good
But if I could take spirits from my past and bring' 'em here
You know I would, you know I would...”
Come dicevo canzone bellissima, che è anche un grido d’aiuto, da una parte, un grido di “voglio cambiare!” E dall’altra introduce una frase che mi ha veramente colpito, e che Jackson dirà in seguito ad Ally, ovvero che lei ora ha successo, ma per continuare ad avercelo, deve avere un messaggio suo deve saper comunicare qualcosa, deve voler comunicare un messaggio in cui crede. Deve rimanere lei. Altrimenti finita del dimenticatoio. Ma questo lo vedremo più avanti.
Proseguendo con la storia i due passano la serata insieme, e si dirigono (ancora), di nuovo in un nuovo bar, dove incontreranno un fan, un po’ troppo molesto, che verrà steso da Ally, che purtroppo si farà male alla mano. Così i due si recano in un supermercato per comprare qualcosa di freddo per la mano. Dopo essere usciti lei le fa sentire una parte di una piccola parte di una canzone meravigliosa: SHALLOW, un’altra delle mie canzoni preferite del film. E se Jack, non era già innamorato prima di lei, sentendo che ha qualcosa di così bello e originale da comunicare, se ne innamora perdutamente adesso. Lui ora vuol far “nascere una stella” vuole che canti con lui a il concerto del giorno successivo. E dopo un piccolo indugio, ecco che accetta, la troviamo sul palco a duettare finalmente Shallow.
“Tell me somethin’, girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin’ else you’re searchin’ for?
I’m falling
In all the good times I find myself longin’ for change
And in the bad times I fear myself
Tell me something, boy
Aren’t you tired tryin’ to fill that void?
Or do you need more?
Ain’t it hard keeping it so hardcore?
I’m falling
In all the good times I find myself longing for change
And in the bad times I fear myself
I’m off the deep end, watch as I dive in
I’ll never meet the ground
Crash through the surface, where they can’t hurt us
We’re far from the shallow now
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
We’re far from the shallow now”
Anche se è stata scritta da Ally, rimane comunque una nuova richiesta d’aiuto del musicista, come ho accennato all’inizio, lui ha problemi di alcool, esagera troppo, e ora che c’è lei nella sua vita ha paura di perderla.
Successivamente lei riceverà una proposta discografica, quella di avere un disco tutto suo. È quello che fa rabbia al protagonista, e un po’ ha fatto rabbia anche a me, è quello di snaturare Ally; nel film lei è la classica ragazza “Acqua e sapone”, ma bisogna dare al pubblico quello che vuole, ed ecco che viene costretta a tingersi i capelli, a cambiare look, e fare coreografie che non le piacciono durante i concerti. Fortunatamente il suo fidanzato Jackson, la continua a sostenere. Lei comincia ad avere più successo di lui, viene persino candidata per i Grammy Award. Poco più avanti, Jackson, tagliando una corda di chitarra, crea un anello di fidanzamento e le chiede di sposarlo, ovviamente accetta, ma non si sposano dopo mesi, ma dopo pochissime ore. Ed eccoci alla premiazione dei Grammy, inutile dire che lo vince Ally, ma purtroppo quella sera il marito è ubriaco, e le fa fare una brutta figura. Accorgendosi della “stupidata” che ha fatto decide di andare in un centro di riabilitazione contro l’alcolismo.
Prima di passare alla parte finale, vorrei dire una aggiungere un’altro particolare degno di nota, che prima non ho raccontato. Il padre di Ally è sempre presente e la sostiene sempre, e fiera della figlia è veramente contento di quello che ha raggiunto. Mentre Jackson non ha un padre ne una madre, ha solo un fratello maggiore, che, come dicono nel film, potrebbe essere suo padre; e in effetti è così, e la persona che gli sta più vicino per quasi tutto il film, escludendo Ally. Il padre di Jack era anche lui un alcolista, il suo compagno di bevute sin dalla tenera età, sempre ubriaco e non si accorgeva nemmeno di tutte le cose che i suoi due figli distruggevano in casa. Mentre sua madre, che lo ha avuto quando aveva 18 anni, è morta dopo il parto.
Uscito dal centro di riabilitazione riabbraccia la moglie, è pronto ad essere un uomo migliore, e ad amarla anche se non è più ubriaco. (Una delle paure di Ally, era che l’amore del compagno derivasse solo dal fatto di essere ubriaco)
Se il film fosse finito così sarei rimasto deluso, e avrei avuto ragione a dire che è un film da domenica pomeriggio, invece...
L’agente di Ally comincia a distruggere moralmente Jackson, dicendo che la metterebbe in ombra, ma sopratutto in imbarazzo, se rimanessero insieme, ed ecco quel finale triste, cupo ma anche reale: spesso un attore, una rockstar cade nei vizi, e fa dei vizi la sua vita, fino a quando capisce di non avere nulla, arrivando anche, a volte, a togliersi la vita. Ed è questo che fa il nostro protagonista, solo che lui non aveva più i vizi, aveva Ally, e purtroppo decide di impiccarsi, mentre la moglie si sta esibendo a un concerto. Ed ecco il vero finale, ancora più triste e commovente. Ally alla commemorazione del marito, non più super truccata e coi capelli tinti, ma di nuovo al naturale, come piaceva a lui; comincia a cantare una canzone, che il marito aveva iniziato a scrivere con lei settimane prima di morire, e che forse lei ha terminato:
“Wish I could
I could have said goodbye
I would have said what I wanted to,
Maybe even cried for you
If I knew it would be the last time
I would have broke my heart in two
Tryin’ to save a part of you
Don’t want to feel another touch
Don’t want to start another fire
Don’t want to know another kiss
No other name falling off my lips
Don’t want to give my heart away
To another stranger
Or let another day begin
Won’t even let the sunlight in
No, I’ll never love again
I’ll never love again
Oh,
When we first met
I never thought that I would fall
I never thought that I’d find myself lyin’ in your arms
And I wanna pretend that it’s not true
Oh, baby, that you’re gone
‘Cause my world keeps turnin’ and turnin’ and turnin’ and I’m not movin’ on
Don’t want to feel another touch
Don’t want to start another fire
Don’t want to know another kiss
No other name falling off my lips
Don’t want to give my heart away
To another stranger
Or let another day begin
Won’t even let the sunlight in
No I’ll never love”
Se è vero, come ho detto che è stata scritta prima, rende l’ascolto ancora più drammatico, il “non amare più nessuno” inizialmente era qualcosa di più che positivo, è un aver trovato quel “per sempre”, che ti fa dire ora sono felice, sono cambiato e sono una persona migliore, non ho più bisogno dell’alcool, mi basti tu! Invece adesso è ancora più triste, è un “non amare più nessuno”, perché tu sei stato talmente importante dal non rendermi più in grado di conoscere nessun altro...
Ed ecco i titoli di coda con la canzone “Is That Alright?” Che voglio lasciare al vostro ascolto senza commentare.
Nel complesso, questo film, se in una prima parte mi stava deludendo, dalla seconda inutile dire che l’ho adorato, anche se purtroppo, le canzoni, se pur molto belle, non sono quelle che ti ricordi per anni come quelle di La La Land, o di The Greatest Showman, anche se leggermente meno profonde quelle di quest’ultimo.
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La Recensione più cattiva
di Stanley K.
03 nov 2018
35%
Esordio alla regia per Bradley Cooper, il quale è anche produttore, sceneggiatore, nonché attore protagonista del terzo rifacimento della pellicola girata nel 1954 e nel 1976.
Esordio alla regia per Bradley Cooper, il quale è anche produttore, sceneggiatore, nonché attore protagonista del terzo rifacimento della pellicola girata nel 1954 e nel 1976.
Indovinata la scelta di far esordire Lady Gaga sul grande schermo come attrice protagonista, Cooper dirige un lungometraggio disastroso. Sceneggiatura di una banalità disarmante, fotografia mediocre, scenografia monotona. A salvarsi sono solo le musiche. Troppo poco per un lungometraggio dalla durata di 135 interminabili minuti.
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26 nov 2019
85%
Recuperato grazie a sky.
Bellissimo.
Non ho mai visto le precedenti versioni ma devo dire che la coppia Gaga - Cooper sta benissimo in scena insieme.
Credo che poi il personaggio di...
Recuperato grazie a sky.
Bellissimo.
Non ho mai visto le precedenti versioni ma devo dire che la coppia Gaga - Cooper sta benissimo in scena insieme.
Credo che poi il personaggio di Lady Gaga le sia stato quasi cucito addosso.
Shallow a parte anche la canzone che Gaga canta nel finale è stupenda e non capisco perchè non sia stata pubblicizzata un po di più come Shallow.
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21 feb 2019
73%
Esordio alla regia per Bradley Cooper che dirige ed interpreta un remake ben riuscito della classica storia d'amore fra due star, o meglio, fra una star e un astro nascente della musica. Lady Gaga...
Esordio alla regia per Bradley Cooper che dirige ed interpreta un remake ben riuscito della classica storia d'amore fra due star, o meglio, fra una star e un astro nascente della musica. Lady Gaga non è al suo primo film ma sicuramente questo è il suo primo film importante, recita da protagonista e lo fa molto bene, regge benissimo il confronto con attori professionisti come Cooper stesso e Sam Elliot, anzi, da il suo meglio nei primi piani. La stessa cosa si può dire su Bradley Cooper che non sfigura accanto ad una cantante come Lady Gaga, ma anzi mostra la bellezza della sua voce. L'ultima scena, in cui la Gaga canta davanti ad un pubblico immenso ma canta per se stessa e per il marito, è ben costruita e commuove, o per lo men ha commosso me. La colonna sonora l'ho trovata molto bella, azzeccata e "Shallow" è una bellissima canzone anche decontestualizzata. Una pecca che ho sentito è il mancato apporofondimento della mercificazione dell'arte: Ally, la protagonista femminile del film, non appena diventa famosa pur di vendere più dischi si piega a tutto ciò che le chiede il produttore, tutto ciò che fa spettacolo, cambiando il colore dei capelli, la sua presenza sul palco, finanche il suo stile musicale. Jack, il protagonista maschile, la avverte che se non dirà qualcosa di sincero, vero e personale il suo successo sarà effimero e scomparirà così come è venuto, senza lasciare tracce. Questo discorso toccante e suggestivo cade tuttavia nel vuoto, Ally non reagisce in alcun modo a ciò, quindi è come se si cercasse di dare una morale senza raccontare la favola, ciò stona un po' con tutto il resto del film. A me questo film è piaciuto molto, magari non è un capolavoro, la trama è già vista ma questo non toglie nulla all'alchimia fra i due protagonisti e alla bellezza delle canzoni. Gli do diesci (no scherzo, 73%)!
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di Miro Meli
09 feb 2019
69%
Inizio col dire cosa mi è piaciuto.
La fotografia è veramente bella, soprattutto nelle scene girate all'interno dei locali e durante i concerti. L'unica cosa che mi ha dato fastidio è che...
Inizio col dire cosa mi è piaciuto.
La fotografia è veramente bella, soprattutto nelle scene girate all'interno dei locali e durante i concerti. L'unica cosa che mi ha dato fastidio è che in 2-3 scene si ha un effetto di 'abbagliamento', in cui lo schermo diventa troppo luminoso per una frazione di secondi.
Le canzoni le ho trovate carine, anche se niente di eccezionale ( niente a che vedere con quelle di La La Land per esempio).
La prova di Bradley Cooper sia come attore che come regista l'ho trovata abbastanza buona. Anche se non mi ha particolarmente entusiasmato, mi è piaciuto in generale, e per essere la sua prima da regista, a parer mio ha fatto un lavoro discreto. Sam Elliott mi è piaciuto ugualmente: il suo contributo è stato fondamentale, anche se si è visto poco.
Ora le cose che non mi sono piaciute.
Lady Gaga come attrice non mi ha trasmesso quasi nulla, mi è piaciuta molto di più come cantante (che in effetti è quello che è). Infatti io non amo i cantanti che fanno gli attori, non riesco a vederli come tali. Io vedevo solo lady gaga e non Ally: il suo personaggio era inesistente. Ed è proprio qui il problema a parer mio: questo film, più che "a star is born" mi è sembrato "il cammino verso il successo di Lady Gaga". La vittoria del Grammy, il fatto che le canzoni del film sono state scritte e cantate da lei ecc. Troppe similitudini, tra la sua vita reale, la sua ascesa verso il successo, e la protagonista del film. Anche il fatto che ad un certo punto non cantino più assieme, lui viene oscurato diciamo e la protagonista assoluta diventa lei grazie al successo e alla fama.
Infine, il finale: il fatto che lui si sia suicidato non l'ho apprezzato. Allora: Il produttore di lei gli ha parlato del fatto che, per colpa del suo problema con l'alcolismo stava rovinando la carriera di lei. Lì avrei immaginato che lui ad un certo punto ne parlasse con lei e decidesse di andarsene, lasciandola libera dai "guai" ( o al limite, che le lasciasse scritta una lettera). Invece no, decide di impiccarsi nel garage di casa di lei per di più. A che scopo? Così facendo a parer mio la situazione è peggiorata, perchè appunto lei ha una tale tristezza dentro da influire sulla sua carriera. Senza contare i probabili sensi di colpa. Insomma questo finale l'ho trovato troppo forzato.
Comunque in generale il film non mi è dispiaciuto, ma mi aspettavo molto di più.
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4 anni fa
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di Richi97
05 dic 2018
86%
Finalmente sono riuscito a recuperare in sala questa pellicola del 2018 diretta da Bradley Cooper. È il terzo remake del film “È nata una stella.”
Prima di vedere questo film non sapevo...
Finalmente sono riuscito a recuperare in sala questa pellicola del 2018 diretta da Bradley Cooper. È il terzo remake del film “È nata una stella.”
Prima di vedere questo film non sapevo cosa aspettarmi, anzi, avevo aspettative molto basse, pensando di trovarmi davanti a un “film da cassetta”, a una favola a lieto fine, uno di quei film che guardi la domenica pomeriggio, una di quelle classiche storielle d’amore della ragazza bruttina che si innamora del musicista bello ma tormentato, e vissero per sempre felici e contenti...
No. A Star is Born non è questo, l’ho pensato solo nella primissima parte del film non riesco a considerarlo nemmeno un Musical, per un semplice motivo: la musica fa parte del film, ma non ci sono quelle coreografie colorate che quasi interrompono il ritmo del film, le canzoni sono cantate durante i concerti dei protagonisti, in modo da essere un tutt’uno con il film.
Però parliamo subito di ciò che mi ha colpito.
In brevissimo Jackson Maine (Bradley Cooper), è il protagonista, musicista tormentato, alcolista e drogato, che per vivere fa concerti per grandissime platee. Una sera, dopo essersi recato nell’ennesimo locale, sente una voce bella è potente, che canta: “La Vie en rose”, è la voce di Ally Campana (Lady Gaga), più volte il musicista si chiede se fosse ubriaco e se stesse immaginavo quella voce angelica, ma non è così, lei, anche se “mascherata” con una buona dose di trucco, è reale. Quindi si dirige in camerino per conoscerla, le chiede di struccarsi, perché la vorrebbe vedere al naturale. Qui c’è purtroppo la classica scena, “mi vedo brutta, ho un brutto naso,...”, e della classica risposta: “tu sei bellissima il tuo naso è bellissimo e sarebbe più bello se fosse ancora più grosso!”... tralasciando questo particolare, Jack successivamente, aspetta che Ally si cambi
comincia a suonare la chitarra e a cantare, secondo me una delle canzoni più belle del film :
“Maybe it's time to let the old ways die
Maybe it's time to let the old ways die
It takes a lot to change a man
Hell, it takes a lot to try
Maybe it's time to let the old ways die
Nobody knows what awaits for the dead
Nobody knows what awaits for the dead
Some folks just believe in the things they've heard
And the things they read
Nobody knows what awaits for the dead
I'm glad I can't go back to where I came from
I'm glad those days are gone, gone for good
But if I could take spirits from my past and bring' 'em here
You know I would, you know I would...”
Come dicevo canzone bellissima, che è anche un grido d’aiuto, da una parte, un grido di “voglio cambiare!” E dall’altra introduce una frase che mi ha veramente colpito, e che Jackson dirà in seguito ad Ally, ovvero che lei ora ha successo, ma per continuare ad avercelo, deve avere un messaggio suo deve saper comunicare qualcosa, deve voler comunicare un messaggio in cui crede. Deve rimanere lei. Altrimenti finita del dimenticatoio. Ma questo lo vedremo più avanti.
Proseguendo con la storia i due passano la serata insieme, e si dirigono (ancora), di nuovo in un nuovo bar, dove incontreranno un fan, un po’ troppo molesto, che verrà steso da Ally, che purtroppo si farà male alla mano. Così i due si recano in un supermercato per comprare qualcosa di freddo per la mano. Dopo essere usciti lei le fa sentire una parte di una piccola parte di una canzone meravigliosa: SHALLOW, un’altra delle mie canzoni preferite del film. E se Jack, non era già innamorato prima di lei, sentendo che ha qualcosa di così bello e originale da comunicare, se ne innamora perdutamente adesso. Lui ora vuol far “nascere una stella” vuole che canti con lui a il concerto del giorno successivo. E dopo un piccolo indugio, ecco che accetta, la troviamo sul palco a duettare finalmente Shallow.
“Tell me somethin’, girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin’ else you’re searchin’ for?
I’m falling
In all the good times I find myself longin’ for change
And in the bad times I fear myself
Tell me something, boy
Aren’t you tired tryin’ to fill that void?
Or do you need more?
Ain’t it hard keeping it so hardcore?
I’m falling
In all the good times I find myself longing for change
And in the bad times I fear myself
I’m off the deep end, watch as I dive in
I’ll never meet the ground
Crash through the surface, where they can’t hurt us
We’re far from the shallow now
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
We’re far from the shallow now”
Anche se è stata scritta da Ally, rimane comunque una nuova richiesta d’aiuto del musicista, come ho accennato all’inizio, lui ha problemi di alcool, esagera troppo, e ora che c’è lei nella sua vita ha paura di perderla.
Successivamente lei riceverà una proposta discografica, quella di avere un disco tutto suo. È quello che fa rabbia al protagonista, e un po’ ha fatto rabbia anche a me, è quello di snaturare Ally; nel film lei è la classica ragazza “Acqua e sapone”, ma bisogna dare al pubblico quello che vuole, ed ecco che viene costretta a tingersi i capelli, a cambiare look, e fare coreografie che non le piacciono durante i concerti. Fortunatamente il suo fidanzato Jackson, la continua a sostenere. Lei comincia ad avere più successo di lui, viene persino candidata per i Grammy Award. Poco più avanti, Jackson, tagliando una corda di chitarra, crea un anello di fidanzamento e le chiede di sposarlo, ovviamente accetta, ma non si sposano dopo mesi, ma dopo pochissime ore. Ed eccoci alla premiazione dei Grammy, inutile dire che lo vince Ally, ma purtroppo quella sera il marito è ubriaco, e le fa fare una brutta figura. Accorgendosi della “stupidata” che ha fatto decide di andare in un centro di riabilitazione contro l’alcolismo.
Prima di passare alla parte finale, vorrei dire una aggiungere un’altro particolare degno di nota, che prima non ho raccontato. Il padre di Ally è sempre presente e la sostiene sempre, e fiera della figlia è veramente contento di quello che ha raggiunto. Mentre Jackson non ha un padre ne una madre, ha solo un fratello maggiore, che, come dicono nel film, potrebbe essere suo padre; e in effetti è così, e la persona che gli sta più vicino per quasi tutto il film, escludendo Ally. Il padre di Jack era anche lui un alcolista, il suo compagno di bevute sin dalla tenera età, sempre ubriaco e non si accorgeva nemmeno di tutte le cose che i suoi due figli distruggevano in casa. Mentre sua madre, che lo ha avuto quando aveva 18 anni, è morta dopo il parto.
Uscito dal centro di riabilitazione riabbraccia la moglie, è pronto ad essere un uomo migliore, e ad amarla anche se non è più ubriaco. (Una delle paure di Ally, era che l’amore del compagno derivasse solo dal fatto di essere ubriaco)
Se il film fosse finito così sarei rimasto deluso, e avrei avuto ragione a dire che è un film da domenica pomeriggio, invece...
L’agente di Ally comincia a distruggere moralmente Jackson, dicendo che la metterebbe in ombra, ma sopratutto in imbarazzo, se rimanessero insieme, ed ecco quel finale triste, cupo ma anche reale: spesso un attore, una rockstar cade nei vizi, e fa dei vizi la sua vita, fino a quando capisce di non avere nulla, arrivando anche, a volte, a togliersi la vita. Ed è questo che fa il nostro protagonista, solo che lui non aveva più i vizi, aveva Ally, e purtroppo decide di impiccarsi, mentre la moglie si sta esibendo a un concerto. Ed ecco il vero finale, ancora più triste e commovente. Ally alla commemorazione del marito, non più super truccata e coi capelli tinti, ma di nuovo al naturale, come piaceva a lui; comincia a cantare una canzone, che il marito aveva iniziato a scrivere con lei settimane prima di morire, e che forse lei ha terminato:
“Wish I could
I could have said goodbye
I would have said what I wanted to,
Maybe even cried for you
If I knew it would be the last time
I would have broke my heart in two
Tryin’ to save a part of you
Don’t want to feel another touch
Don’t want to start another fire
Don’t want to know another kiss
No other name falling off my lips
Don’t want to give my heart away
To another stranger
Or let another day begin
Won’t even let the sunlight in
No, I’ll never love again
I’ll never love again
Oh,
When we first met
I never thought that I would fall
I never thought that I’d find myself lyin’ in your arms
And I wanna pretend that it’s not true
Oh, baby, that you’re gone
‘Cause my world keeps turnin’ and turnin’ and turnin’ and I’m not movin’ on
Don’t want to feel another touch
Don’t want to start another fire
Don’t want to know another kiss
No other name falling off my lips
Don’t want to give my heart away
To another stranger
Or let another day begin
Won’t even let the sunlight in
No I’ll never love”
Se è vero, come ho detto che è stata scritta prima, rende l’ascolto ancora più drammatico, il “non amare più nessuno” inizialmente era qualcosa di più che positivo, è un aver trovato quel “per sempre”, che ti fa dire ora sono felice, sono cambiato e sono una persona migliore, non ho più bisogno dell’alcool, mi basti tu! Invece adesso è ancora più triste, è un “non amare più nessuno”, perché tu sei stato talmente importante dal non rendermi più in grado di conoscere nessun altro...
Ed ecco i titoli di coda con la canzone “Is That Alright?” Che voglio lasciare al vostro ascolto senza commentare.
Nel complesso, questo film, se in una prima parte mi stava deludendo, dalla seconda inutile dire che l’ho adorato, anche se purtroppo, le canzoni, se pur molto belle, non sono quelle che ti ricordi per anni come quelle di La La Land, o di The Greatest Showman, anche se leggermente meno profonde quelle di quest’ultimo.
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di Daniel-san
06 nov 2018
73%
Un film con una sceneggiatura più che scontata e banale, ma con almeno due fattori che l'hanno resa a mio parere perfettamente godibile: le interpretazioni dei due protagonisti e l'esordio di Cooper...
Un film con una sceneggiatura più che scontata e banale, ma con almeno due fattori che l'hanno resa a mio parere perfettamente godibile: le interpretazioni dei due protagonisti e l'esordio di Cooper come regista (vuoi complice la fotografia di Libatique).
Sulle qualità attoriali di Lady Gaga, è obiettivo dire che è stata una piacevole sorpresa vedere, come un personaggio nato dal mondo della musica pop, sia stato in grado di trascinare lo spettatore all'interno dell'intimità di Jackson ed Ally come coppia, sicuramente anche grazie alla trama che ha permesso di far suo quel ruolo.
Bradley Cooper mi ha sorpreso non tanto come attore, ma piuttosto come ''cantante'' (al mio orecchio non è sembrato stonato neanche una volta).
E per quanto riguarda la scelta di regia, ho sia apprezzato le inquadrature ed il montaggio ''caotico'' usato durante i concerti, sia la scena in cui Jackson decide di suicidarsi: scena che mi resterà impressa perché per me quasi poetica, girata in un unico piano sequenza e ripresa soltanto dal basso; dal momento in cui scende dall'auto a quello in cui decide di posare il cappello non ho percepito altro che rassegnazione e drammaticità, e il non mostrare lo sguardo di Jackson è stato il modo migliore di dare un' ''espressione'' a quel momento.
Se fossero stati approfonditi maggiormente i personaggi, dando più attenzioni anche alla trama, per me sarebbe stata una pellicola più che eccellente!
Ciononostante, brani, attori e regia hanno reso per me la visione di questo film più che meritata.
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di Stanley K.
03 nov 2018
35%
Esordio alla regia per Bradley Cooper, il quale è anche produttore, sceneggiatore, nonché attore protagonista del terzo rifacimento della pellicola girata nel 1954 e nel 1976.
Esordio alla regia per Bradley Cooper, il quale è anche produttore, sceneggiatore, nonché attore protagonista del terzo rifacimento della pellicola girata nel 1954 e nel 1976.
Indovinata la scelta di far esordire Lady Gaga sul grande schermo come attrice protagonista, Cooper dirige un lungometraggio disastroso. Sceneggiatura di una banalità disarmante, fotografia mediocre, scenografia monotona. A salvarsi sono solo le musiche. Troppo poco per un lungometraggio dalla durata di 135 interminabili minuti.
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5 anni fa
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29 ott 2018
67%
Logo Warner. Il film comincia. La camera a mano ci accompagna sul palco con quello che scopriremo essere Jack, cantautore di successo, tossicodipendente e alcolizzato, da come intuiamo già...
Logo Warner. Il film comincia. La camera a mano ci accompagna sul palco con quello che scopriremo essere Jack, cantautore di successo, tossicodipendente e alcolizzato, da come intuiamo già dall'inizio dalle pastiglie che gli vediamo prendere prima di cominciare a suonare. Siamo sul palco con lui, ad un concerto. E ci sembra effettivamente cosi grazie all'audio del film che ci accompagnerà per tutta la pellicola regalandoci dei momenti di vera pelle d'oca (anche grazie alla splendida voce di Lady Gaga).
Il film è il debutto alla regia dell'attore co-protagonista Bradly Cooper, anche co-sceneggiatore e produttore, e debutto della star della musica Lady Gaga in un ruolo di primo piano nel cinema come questo. Lei è sicuramente il punto forte del film. Che si sia suoi fan o no non si può che notare in lei una perfetta immedesimazione nel personaggio, forse perchè molto vicino alla sua esperienza, fondando la sua recitazione su gesti e sguardi che appaiono sullo schermo spontanei e poco costruiti, punti di forza di un'attrice che attrice non è, ma che comunque se la cava benissimo. In più non c'è da dimenticarti del suo talento: nella sala cinematografica la sua voce ci avvolge e coinvolge e la usa sicuramente come vero e proprio mezzo per la recitazione.
Il film costruisce un fortissimo legame tra Ally, la giovane cantautrice che viene scoperta da Jack, e la sua interprete, la pop star di fama mondiale, facendoci venire in mente l'ingombrante personaggio di Lady Gaga già dalla scena del camerino nella primissima parte in cui il personaggio di Bradly Cooper vuole scoprire la ragazza dietro il trucco pesante, come noi spettatori d'altronde vogliamo scoprire Gaga in nuovi panni, svestita da trucchi e costumi, per poi vedere la costruzione della pop star nel procedere con la storia.
Da qui il tema del film che sembrerebbe centrale, ma che purtroppo si perde, iniziando un discorso che non viene mai portato realmente a compimento, ovvero quello sulla natura dell'industria dello spettacolo che cambia e modella i giovani talenti, sia fisicamente come i capelli di Ally che nei contenuti, portandoli all'impossibilità di dire ciò che davvero vogliono trasmettere con la loro musica. Se però in un primo momento della sua carriera vediamo Ally opporsi alle decisioni del suo produttore, tentando di mantenere la sua personalità, ben presto questa parte di se viene persa e il film non ci mostra nemmeno un minimo risentimento verso il personaggio che è diventata. Sembra soffrirne solo Jack, ormai suo marito. Un vero peccato a mio parere.
Dall'altra parte abbiamo Jackson Maine, appunto, personaggio interessante e sfaccettato a cui la pellicola da molto spazio, interpretato benissimo da Cooper e fuori dai soliti stereotipi del musicista rock di successo circondato da donne.
Nel corso della pellicola scopriamo le ferite del suo passato e il rapporto amore e odio col suo fratello maggiore, costruendo gradualmente ai nostri occhi un personaggio decisamente più intenso di quello di Ally, purtroppo aggiungerei.
La coppia protagonista è sicuramente ben assortita e affiatata, i due attori funzionano molto bene insieme e non mi dispiacerebbe rivederli in una futura altra produzione.
In conclusione A Star is Born, che è più una storia d'amore che altro, è un perfetto film Hollywoodiano, sicuramente non imprevedibile o sconvolgente, ma nel complesso penso che sulla storia, sui difetti e le indecisioni legate al personaggio di Ally vincano, almeno per me, le emozioni insieme alla stupenda colonna sonora che invade letteralmente la sala. Il tutto accostato ovviamente all'enorme aura di Lady Gaga che pervade tutto il film e non l'abbandona mai.
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22 ott 2018
63%
Se dovessi descrivere con un aggettivo A star is born lo definirei un film furbo, provo a spiegare perché...
La storia di per sé non ha chissà quale trama e chi nella vita ha visto almeno...
Se dovessi descrivere con un aggettivo A star is born lo definirei un film furbo, provo a spiegare perché...
La storia di per sé non ha chissà quale trama e chi nella vita ha visto almeno una cinquantina di film capisce come andrà a finire dopo 50 minuti. È un classico: lui famoso ma alcolizzato, lei con talento ma che per qualche motivo non sfonda, lui che aiuta lei a diventar qualcuno, lui che a causa dei suoi problemi diventa una figura ingombrante per la carriera di lei, quindi come arrivare alla conclusione?? O mostrare un grande cambiamento da parte di lui (ma col rischio di diventare una favola che nel 2018 evidentemente non piace più) oppure farlo sparire per poter far fiorire definitivamente lei, cioè farlo morire (quando Cooper racconta che da piccolo ha provato ad ammazzarsi palesa il finale).
A livello di interpretazione: Bradley Cooper mi è piaciuto davvero molto, dimostra una volta di più di non essere più (o non più solo) quello di Una notte da leoni e sorprende quasi tutti con un'intonazione degna di nota, Sam Elliot come sempre è quello che anche da comparsa ti alza il livello del film, mentre Stefani Germanotta, che sul canto non si discute assolutamente, nella recitazione secondo me non è così fenomenale come invece si vuol far sembrare (ok, non è un'attrice quindi tanto di cappello, ma non le dò un premio per averci provato se altre, seppur attrici di "mestiere", fanno meglio), interpreta bene la sua parte, forse sentendosela molto sua, ma nulla più...
Al netto dei pezzi cantati da Lady Gaga quindi non lo considero un film indimenticabile e forse nemmeno le canzoni non entrano così indelebili nel cuore come tanti altri film (per quanto abbiamo canticchiato Another day of sun?? ad esempio), ma non dico che non siano belle, semplicemente forse non vengono sfruttate al massimo del loro potenziale...
Tecnicamente è un buon prodotto, buona la prima per il Cooper regista, anche se non mancano i difetti (molto più coinvolgente la prima parte della seconda e scene non fondamentali tirate un po' troppo per le lunghe), inoltre il montaggio del finale mi ha fatto storcere un po' il naso, ma qui si va su gusti personali...
Ok, ma perché dico essere furbo??
È furbo perché sfrutta una trama che piace (la scalata di una persona normale come noi), è furbo perché sfrutta la voce e l'immagine di una delle pop star più popolari del mondo (anche solo come pubblicità avere un nome del genere nel cast porta gente a vederlo per curiosità), è furbo perché va a caccia di lacrime facili facendo morire il buono e mettendo come finale una canzone d'amore cantata divinamente dedicata appunto ad una persona scomparsa....
Per concludere è un film che facilmente piace, che probabilmente porterà a casa statuette (a naso almeno l'oscar miglior canzone originale è suo) e che dimostra che Cooper è buono anche in regia, ma almeno per me non è un film di quelli "indimenticabili" o "da rivedere di tanto in tanto"...
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17 ott 2018
65%
Piccola premessa prima di questa non recensione:
• Non sono bravo a scrivere
• Non sono un recensore;
• Non capisco niente di fotografia;
• Non capisco niente di...
Piccola premessa prima di questa non recensione:
• Non sono bravo a scrivere
• Non sono un recensore;
• Non capisco niente di fotografia;
• Non capisco niente di niente.
Ok dopo questa piccola parentesi dovuta per giustificare tutte le cose imbarazzanti che potrei scrivere e in lingua che potrebbe trasformarsi in ostrogoto, vi dirò la mia sul film cercando di non spoilerare niente e di solito nel non spoilerare cose son bravo.
Inizio col dire che il film mi è piaciuto ma non mi ha lasciato niente dentro.
Starete pensando “Questo è matto” e non potrei che darvi ragione.
Partiamo da tutto ciò che del film mi è piaciuto:
• Musica
• Gaga
Si son solo due punti su cui discutere che però hanno reso il film bello da vedersi e sentirsi.
I due punti in questione sono dannatamente legati poiché ogni volta che Gaga, Stefani per gli amici, apriva bocca per cantare un pezzo non si poteva che star li imbambolati dalla sua voce. Non sono un grande estimatore di Stefani ma devo dire che con questo film la sua voce mi ha conquistato, meno invece la sua presenza scenica poiché in determinate scene l’ho vista un po troppo fredda rispetto al contesto in cui stava.
Ora ciò che non mi è piaciuto:
• Tagli di scena
• Cooper
Ritengo che in determinate occasioni i Tagli tra una scena e l’altra siano stati fatti male poiché rimani con un senso di vuoto e ci si chiede il motivo di tale scelta. Una delle scene in questione vi è un Cooper intento a far ascoltare a Stefani la sua nuova canzone mentre suona il piano e, sarò io malato che tengo il tempo o almeno ci provo, cambia la scena prima di suonar l’ultima nota col piano e siccome non fa ascoltare tutta la canzone ma solo la parte iniziale son rimasto appeso. Vi sono esempi più lampanti ma che non starò qui a scrivere poiché si entra in territorio Spoiler e preferirei evitare.
Il motivo per cui Cooper invece non mi è piaciuto e perché lui, tranne in qualche scena, non mi ha trasmesso niente.
Per finire questa “recensione”, ritengo che il film poteva durare meno delle circa 2h 15min poiché in alcuni casi per dire due battute in croce di una certa banalità lo spettatore si poteva prendere una pausa caffè, che la trama è scorrevole, che non sempre il tempo era ben scandito e quindi ci si chiedeva quante ore o giorni fossero passati tra le varie scene, e che se avete visto il film del 2017 “Gaga: Five Foot Two” noterete certe somiglianze tra i due film.
In ogni caso consiglio la visione sia di questo che degli altri “A Star Is Born”.
p.s. Ho riletto il tutto, ma se qualcosa non è chiaro o vi sono errori nella lingua Italiana mi scuso.
🖖🏻
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Eris
20/10/2024
Anna
06/10/2024
Emanuele
06/09/2024
#IlTuoLivello
LIVELLO
NOME LIVELLO
Lenù
4 anni fa
vorrei confermare che anche dal mio punto di vista la colonna sonora non sarà così memorabile come altre. Shallow a parte, si intende.
Ottimo esempio quello di La La Land.
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IlBuonVecchioNick
4 anni fa
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