"¡Qué manía de cambiar el
título! All about Ève significa Todo sobre Eva!"
Primi 5 minuti ed è subito chiara la scelta del titolo, il riferimento è a "All about Eve" di Joseph L....
"¡Qué manía de cambiar el
título! All about Ève significa Todo sobre Eva!"
Primi 5 minuti ed è subito chiara la scelta del titolo, il riferimento è a "All about Eve" di Joseph L. Mankiewicz, tradotto in Italia e in Spagna in "Eva contro Eva" e "Eva al desnudo". Semplice citazione? Velata critica? Non è dato sapersi, quello che invece di lì a poco si saprà è che non si tratta di un film autobiografico, la madre di cui parla Almodòvar non è la sua, o forse non è solo la sua, ma è un po' la madre di tutti, è quella parte materna insita in ogni donna, uomo, donna che si sente uomo, uomo che si sente donna. Premiato con Oscar e Golden Globe come miglior film straniero, e come miglior regia al festival di Cannes, "Todo sobre mi madre" è uno dei film più importanti del cineasta spagnolo, apprezzato in tutto il mondo, da critica e pubblico, tanto da ricevere una valutazione media altissima anche su Rotten Tomatoes (95%).
Di contro lo scrivente, non ne è rimasto affatto affascinato, anzi. Premetto di non essere un amante di Almòdovar, "Mujeres al borde de un ataque de nervios" facilmente dimenticato, e "La piel que habito" seppur apprezzato dimenticato ugualmente, nè del cinema spagnolo in generale, e forse per questo ho sofferto così tanto l'overacting di Rosa Maria Sardà e di Toni Cantò, che per fortuna attraversano solo in maniere satellitare il film. Le rivelazioni più importanti vengono raccontate dai personaggi come se volessero scaricarsi una patata bollente, frettolosamente, e in circostanze e modi fuori luogo, difficile a spiegarsi, perchè non accade sempre, ma quando succede c'è da storcere il naso. La trama è inverosimile, i personaggi di più, talmente naive da non saperlo, nè loro nè noi, e il film almeno personalmente non mi ha lasciato nulla. C'è comunque da apprezzare una giovane Penélope Cruz e un ottimo lavoro citazionista ("Un tram chiamato desiderio" e "Lola" tra gli altri) che crea parallelismi tra personaggi e storie molto interessanti. Personalmente non lo consiglierei, ma il mondo di cui parla Almodòvar e il modo in cui decide di farlo è così lontano da me che sarebbe stato difficile il contrario.
Contiene spoiler