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In concomitanza del nuovo DPCM si stanno passando al vaglio nuove misure per favorire gradualmente la riapertura di cinema e teatri.
Il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini si è confrontato col Comitato Tecnico Scientifico per comprendere quali possano essere le misure più opportune per avviare e per favorire una riapertura in sicurezza.
Qualora dovesse avvenire la riapertura (nelle sole zone gialle) si ipotizzerebbero due date: la prima è il 27 marzo in concomitanza della Giornata Mondiale del Teatro; la seconda è il 6 aprile (fine della validità del DPCM) e il tutto dipenderà dall'andamento della curva epidemiologica.
I protocolli di sicurezza saranno tuttavia molto stringenti: secondo alcune indiscrezioni, la capienza massima per gli spettacoli e le proiezioni al chiuso sarà di 500 posti mentre per gli spettacoli e proiezioni all'aperto sarà di 1500 posti.
I biglietti saranno nominali per favorire il contact-tracing, con posti disposti a scacchiera.
Sarà obbligatorio tenere la mascherina - secondo il Comitato Tecnico Scientifico prima e l'associazione di categoria poi, dovrà essere l'ormai conosciuta Ffp2 - e verrà misurata la temperatura degli spettatori stessi che non dovrà superare i 37.5 gradi.
Secondo il quotidiano La Nazione l'elenco dei partecipanti alla proiezione dovrà essere in possesso della struttura per almeno due settimane per poter facilmente risalire ai casi positivi alla COVID-19 nei giorni successivi alla partecipazione dell'evento stesso.
Gli orari di proiezione cinematografica e degli spettacoli teatrali stessi dovranno tassativamente rispettare il coprifuoco serale delle ore 22.
È una strada impervia e complessa ma si spera quanto prima di poter tornare in una sala cinematografica per poter ricominciare a vivere una parvenza di normalità e per rilanciare l'industria cinematografica tutta, dalla produzione alla distribuzione e tutto l'indotto, che ormai da 12 mesi versa in condizioni davvero critiche.