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Avrebbe compiuto 60 anni il prossimo 20 dicembre Kim Ki-duk, uno dei più grandi registi contemporanei e autore di punta di quella wave sudcoreana esplosa in occidente negli ultimi mesi solo grazie a Parasite di Bong Joon-ho.
Riporta il sito lituano Delfi.lt che Kim Ki-duk si trovava in Lettonia per acquistare una casa a Jūrmala e chiedere il permesso di soggiorno, anche se quest'ultima informazione parrebbe essere ancora da verificare.
Il regista non si è però presentato all'appuntamento prefissato e i suoi colleghi hanno iniziato a cercarlo: per via delle leggi sulla privacy gli ospedali non potevano fornire informazioni a riguardo ed è solo con un comunicato ufficiale dell'ospedale di Riga in cui si trovava che si è poi saputo che Kim Ki-duk era morto a causa di complicazioni dovute alla COVID-19, a cui il regista era recentemente risultato positivo.
Kim Ki-duk era nato il 20 dicembre 1960 e il suo primo lungometraggio è Coccodrllo, del 1996.
Da lì in poi ha mostrato una fortissima impronta personale in tutti i suoi lavori, poetici e delicati, oltre 20 pellicole che hanno ottenuto riconoscimenti nei più importanti festival cinematografici mondiali.
Al 2004 risalgono l'Orso d'Argento al Festival di Berlino e il Leone d'Argento alla Mostra Cinematografica di Venezia per le regie dei film La Samaritana e Ferro 3 - La casa vuota.
Dopo la vittoria a Cannes del premio Un Certain Regard con Arirang nel 2011, l'anno seguente Kim Ki-duk bissò il successo alla Mostra di Venezia, arrivando a vincere il Leone d'oro con il film Pietà.
Regista estremamente prolifico, Kim Ki-duk è l'ennesimo grande nome che ci lascia in questo 2020 nefasto per il mondo del Cinema e non solo.
Regista estremamente prolifico, Kim Ki-Duk è l'ennesimo grande nome che ci lascia in questo 2020 nefasto per il mondo del Cinema e non solo.