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Da quasi un secolo la piccola cittadina di Yamoj, nel Guatemala, ospita più volte all'anno la famosa Feria de Ovejas de Colores.
La "Fiera dell'ovino colorato" nel tempo è diventata un appuntamento irrinunciabile per gli abitanti della regione di San Marcos, un evento che si ripete tre o quattro volte all'anno a seconda delle condizioni climatiche e che porta a Yamoj turismo e ricchezza.
Tutto nasce da una particolare caratteristica delle capre della zona: gli animali vengono allevati alimentandoli con del foraggio al quale vengono aggiunti dei fiori; a seconda dei fiori utilizzati il manto delle capre assume una leggera colorazione che le rende uniche al mondo.
Il fiore più utilizzato è il nasturzo, particolarmente gradito agli ovini, che ha come risultato quello di rendere le capre di Yamoj lievemente tendenti al giallo.
Il nasturzo non è l'unico fiore adoperato: il baquj, il qualajama e la verzera fanno parte del foraggio yamojano, con risultati cromatici diversi, ma il loro utilizzo meno frequente fa sì che le capre - rispettivamente azzurre, viola e verdi - siano in minoranza rispetto alle ormai preponderanti capre gialle.
La Fiera dell'ovino colorato si svolge da ormai quasi un secolo, ma negli ultimi anni è cambiato qualcosa.
Gli organizzatori hanno scelto di dare più spazio anche alle capre foraggiate con la verzera, il qualajama e il baquj, aumentando di molto la loro presenza all'interno della Fiera.
Le edizioni svoltesi nel 2020 e nel 2021 hanno visto vincere in alcune categorie proprio le capre diverse dal giallo e la cosa ha scatenato una feroce polemica da parte degli allevatori di capre foraggiate con il nasturzo, che hanno accusato l'organizzazione di avere assegnato i premi in nome del politicamente capretto.
È da sottolineare come le capre gialle abbiano comunque vinto dei premi, ma agli allevatori delle capre gialle il fatto che alcuni premi siano andati alle capre viola, azzurre e verdi ha dato comunque enorme fastidio.
La risposta degli organizzatori è stata secca e illuminante e sta facendo il giro del Guatemala.
La riporto qui integralmente.
"Accogliamo le proteste degli allevatori di capre gialle, ma contestiamo le accuse.
Riteniamo perfettamente normale lo svolgimento della Fiera nelle ultime edizioni, nonostante la critica in merito al politicamente capretto.
Se fino a qualche anno fa - fatte salve poche eccezioni - la stragrande maggioranza dei premi è stata assegnata alle capre gialle il motivo è da ricercarsi non solo nell'indubbio merito, ma anche nella presenza.
Le capre gialle sono sempre state le più rappresentate alla Fiera e va da sé che statisticamente avevano più possibilità di vincere.
Dal momento in cui come organizzazione abbiamo scelto di dare più spazio alle capre azzurre, alle capre viola e alle capre verdi è diventato fisiologico che la percentuale di vittorie assegnate alle capre gialle diminuisca.
Le capre di altri colori hanno dimostrato virtù e capacità e hanno meritato vittorie nelle categorie della Capra più Veloce, Capra più Vorace, Capra più Grande e Capra Saltellante: ciò non toglie i meriti alle capre gialle, bensì sottolinea come tutte le capre di Yamoj siano egualmente in grado di meritare qualcosa.
Se per decenni le vittorie sono state quasi esclusivo appannaggio delle capre gialle il motivo è da ricercarsi nell'assenza di rappresentazione delle capre di altri colori.
Respingiamo dunque l'accusa di politicamente capretto nell'assegnazione dei premi, facendo presente che in ogni caso le capre gialle hanno comunque ottenuto delle vittorie anche nelle ultime edizioni.
L'Organizzazione della Fiera dell'ovino colorato si spende per fare in modo che tutti gli ovini di Yamoj possano dimostrare il proprio valore, che viene valutato dalla Giuria senza considerare il colore del manto."
La polemica sul politicamente capretto non si è certo spenta con questa risposta, anzi alcune frange più estremiste di allevatori hanno accolto la dichiarazione degli organizzatori come spunto per criticarne ancora di più le scelte.
Il successo recente delle capre di altri colori non viene accettato - come se fosse impossibile che lo meritino davvero - e viene visto come scelta di comodo per far contenti gli allevatori di capre non gialle che, ricordiamolo, restano comunque meno rappresentati, non ricoprono posizioni di potere all'interno dell'organizzazione e solo ultimamente alcuni di loro sono stati invitati a far parte delle giurie.
Vedremo se con il passare del tempo le cose cambieranno, indubbiamente però la veemente protesta degli allevatori di capre gialle dimostra che la strada è ancora molto lunga.
Sebbene siano ancora oggi i più numerosi e siano stati in assoluto i più rappresentati negli ultimi 90 anni di fiere, oggi si sentono minacciati dalla presenza di allevatori di capre viola, azzurre e verdi.
Personalmente credo che la protesta sia da imputare a una profonda insicurezza in se stessi e alla paura che possa cambiare lo status quo che al momento li vede privilegiati.
L'apertura degli organizzatori va invece accolta con entusiasmo, perché dimostra che le capacità e le virtù degli ovini colorati di Yamoj non sono un'esclusiva delle capre gialle e ci insegna che possiamo conoscere e apprezzare anche il retaggio culturale delle capre di altri colori.
Senza che ciò tolga alcunché alle capre gialle.
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Mi sembra superfluo doverlo scrivere, ma come molto probabilmente avrete immaginato non esiste nessuna Fiera dell'ovino colorato a Yamoj, Guatemala.
Non esistono nemmeno gli ovini colorati, così come non esistono i fiori elencati, l'organizzazione e le proteste.
Penso anche che sia evidente il senso del discorso alla base di questo pezzo ma, nel caso non abbiate capito a chi e a cosa mi stia riferendo, mi duole segnalarvi che la capra qui non è certo quella di Yamoj.
E anche in questo caso non ha nessuna importanza se siate gialli, azzurri, verdi o viola.