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Odio l'estate è il nuovo film con Aldo, Giovanni e Giacomo, che tornano a lavorare con il regista Massimo Venier: i quattro hanno lavorato al soggetto e alla sceneggiatura assieme a Davide Lantieri e Massimo Pellegrini.
Odio l'estate vede protagonisti Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti (ovviamente), assieme a Lucia Mascino, Carlotta Natoli, Maria Di Biase, Davide Calgaro, Sabrina Martina e Edoardo Vaino.
Il film è una commedia che parla di maturità, a questo punto e per questo film è inutile stare a specificare se si parli di crescita o invecchiamento, più avanti vedremo meglio perché.
Odio l'estate parla di tre famiglie: la famiglia Baglio, la famiglia Storti e la famiglia Poretti.
Ognuna di queste famiglie viene dalla stessa città, ma da tre realtà diverse.
Aldo Baglio è un uomo apparentemente pigro, affezionato alla sua famiglia e al suo cane Brian che decide di spendere più di quanto dovrebbe per portare la famiglia in vacanza su un'isola; la sua famiglia è composta da Carmen (Maria Di Biase), la moglie gelosa e onesta, Salvo (Davide Calgaro), il figlio più grande e due figlie più piccole (Ilary Marzo e Melissa Marzo).
Giovanni Storti è il proprietario e unico commesso di un negozio di nicchia, sposato con Paola (Carlotta Natoli), donna casalinga e lavoratrice, con un'unica figlia, Alessia (Sabrina Martina).
Giovanni sembra avere una situazione familiare meno tranquilla di quella di Aldo, ma comunque non troppo difficoltosa.
Giacomo Poretti è un dentista benestante, orgoglioso del suo studio, sposato con Barbara (Lucia Mascino), donna rigida e nervosa, e con un figlio piccolo, Ludovico (Edoardo Vaino), che sembra poco attaccato a loro e molto attaccato alla tecnologia.
Tutte e tre le famiglie, per colpa del caldo, della tecnologia e dei sentimenti si troveranno a vivere insieme per un'intera estate, in una casa dove differenze e segreti non aspettano a venire a galla.
Chiedimi se so che cos'è l'amor
Ogni sceneggiatura dovrebbe iniziare con tre cose: un'idea di controllo, o concetto, un'immagine e un messaggio o un'opinione di chi la scrive.
In questi tre fondamenti della sceneggiatura cinematografica risiede ogni punto di forza o di debolezza di un film.
Di ogni film, anche di Odio l'Estate.
Il soggetto e la sceneggiatura di Odio l'Estate sono splendidamente umani.
Sin dall'inizio i personaggi sono onesti con lo spettatore, anche se non lo sono tra di loro. L'immagine iniziale è chiara.
L'idea di controllo è ben svillupata e spicca in Odio l'estate nonostante, così come ogni buona sceneggiatura dovrebbe fare, non venga mai completamente dichiarata: trovate quelle persone e quelle cose che veramente vi fanno stare bene, e godetevele, perché non si sa mai.
Il merito di Odio l'estate è che anche se i personaggi di Aldo, Giovanni e Giacomo sono centrali e la loro evoluzione è quella più importante, il film risulta corale.
Conosciamo 9 personaggi all'inizio e 9 vengono sviluppati.
Le sottotrame di Odio l'Estate non sono troppe e sono tutte utili ad ampliare la trama, spiegare meglio i personaggi e a dare al film più livelli.
Chi scrive ha adesso 24 anni e 9 mesi circa sulle spalle, e in questo film ha trovato messaggi riguardanti l'incertezza del futuro, l'importanza dell'amore e l'inevitabilità delle sue imperfezioni.
Ci sono argomenti e sottotrame in Odio l'Estate che risuoneranno di più con i giovani e trame che risuoneranno di più con i più maturi, ma soprattutto ci sono sottotrame e argomenti che sono sicuro verranno letti dai primi in un modo e dai secondi in un altro e che, se riviste a distanza di tempo, permetteranno a chi prima aveva visto solo un aspetto della storia di vedere anche l'altro.
In nessun momento di Odio l'estate viene da dire "Ma a me di questo personaggio cosa interessa?", è come se tre amici di vecchia data (Aldo, Giovanni e Giacomo), ci presentassero nuovi amici, con delle nuove storie, ma ci raccontassero comunque la loro.
È come se ci fosse una quarta famiglia, composta dagli spettatori.
Cosa fondamentale è che il tipo di trattamento usato per gestire i personaggi e la storia permette a Odio l'estate di essere un film assolutamente godibile sia per chi è un fan di lunga data del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, sia di chi non li conosce o non li ha mai comunque seguiti con particolare attenzione e cerca un bel film da guardare, una commedia con un cuore e un cervello.
In Odio l'estate ogni scena ha un perché e aggiunge sfumature ai personaggi, permettendo di comprenderli sempre meglio e renderli sempre più degni del nostro affetto e del nostro coinvolgimento.
Perfino l'uso delle parolacce ha un fine particolare e interessante, anche più di quello che potrebbe sembrare ovvio o del puro intento comico.
Odio l'estate è un film che parla di cose reali e anche di come sia importante non rimanerne mai completamente schiacciati o distratti.
Quando si parla di una squadra vincente come il trio Aldo, Giovanni e Giacomo, sembra quasi ovvio rendere merito alla loro recitazione, ai tempi comici, alla naturalezza... ma non lo è.
Anche i migliori comici possono sbagliare e, a voler essere onesti, film come Fuga da Reumapark servono a ricordare che errare è umano e che anche i grandi sbagliano, ma Odio l'estate serve a ricordare perché certi grandi sono grandi.
La chimica di Aldo, Giovanni e Giacomo è sempre lì, inossidata e reale, i personaggi sullo schermo la trovano, noi la vediamo crearsi in un modo nuovo (perché succedeva anche in altri loro film), e Odio l'estate ne guadagna nettamente.
Alla luce di ciò ancora più merito va dato al resto del cast del film, partendo dalle già note Lucia Mascino, Carlotta Natoli e Maria Di Biase che regalano una performance assolutamente meritevole, mostrando di avere sia un notevole range recitativo sia una chimica da non sottovalutare.
Menzione d'onore obbiligatoria per Davide Calgaro e Sabrina Martina che riescono davvero a dare risalto ai loro personaggi e, con la loro sola recitazione, a rendere credibile e d'impatto una sottotrama che avrebbe potuto sembrare poco utile o non degna di nota in un film così vario e ampio come Odio l'estate.
Particolare plauso all'utilizzo del personaggio di Michele Placido e alla partecipazione di Massimo Ranieri.
Il personaggio del Commissario dei Carabinieri è di per sè ben costruito, ma è anche utile alla storia e alla costruzione del "mondo" dell'isola dove si svolgono i fatti.
Anche in Odio l'estate Michele Placido ci ricorda la sua bravura e professionalità.
La partecipazione di Massimo Ranieri si è rivelata molto più importante di quanto si potesse sospettare e molto, molto ben gestita; particolarmente apprezzabile nel contesto delle commedie italiane, dove spesso una guest star è lì solo per fornire un viso conosciuto allo spettatore, per rendere plausibile una scenetta fine a se stessa.
In conclusione Odio l'estate è un film che, secondo il mio personale metro di valutazione merita un voto di 86%.
È un film che consiglio a tutti quelli che apprezzano e/o amano le commedie oneste e non pretenziose, quelle che vogliono far ridere con il cervello, acceso o spento che sia.