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Cantautore di nascita e cuore bolognese, nato il 4 marzo 1943 come dice il titolo di una sua famosissima canzone, Lucio Dalla ha lasciato un profondo segno nella musica italiana.
Grande non solo nell'ambito della musica ma appassionato di arte in generale, diversi aneddoti lo legano anche al mondo del Cinema.
Lucio Dalla non ha mai saputo leggere neanche una nota sul pentagramma, eppure suonava clarinetto, sassofono, fisarmonica con cui aveva imparato a destreggiarsi da autodidatta.
Nel 1960, a Bologna, ancora diciassettenne si unisce alla Doctor Dixie Jazz Band, gruppo in cui suonava il clarinetto un Pupi Avati ventiduenne, non ancora noto come regista e desideroso di diventare un jazzista di successo.
Avati ha raccontato che guardando Dalla e la facilità che aveva nel suonare quegli strumenti, tra l'altro senza che nessuno gliel’avesse mai insegnato, capì che fare musica non sarebbe mai diventato il suo mestiere.
Decise così di intraprendere la carriera cinematografica.
[La Doctor Dixie Jazz Band]
Se ci sono arrivati film come La Casa dalle Finestre che Ridono, Il Cuore Altrove, La Seconda Notte di Nozze, Il Papà di Giovanna e tanti altri del regista bolognese, forse un po' lo dobbiamo anche al cantautore bolognese!
Lucio Dalla amava i gladiatori.
Quando gli si parlava de Il Gladiatore di Ridley Scott, uno tra i suoi film preferiti, era solito dire:
“L’ho visto 19 volte… forse 20!”
Negli anni ha continuato a guardarlo, ma il numero delle volte che diceva di averlo visto non cambiava mai!
Lucio Dalla diceva sempre di voler dirigere un film, aggiungendo che, del resto, lui di sceneggiature ne aveva sempre scritte in forma di canzoni.
Poi faceva sempre l'esempio della sua Anna e Marco.
È una classica storia d'amore di cui si raccontano gli inizi e a metterla in scena non sarebbe certo mancata la caratterizzazione dei personaggi:
"Anna come sono tante
Anna permalosa
Anna bello sguardo
Sguardo che ogni giorno perde qualcosa
Se chiude gli occhi lei lo sa
Stella di periferia
Anna con le amiche
Anna che vorrebbe andar via
Marco grosse scarpe e poca carne
Marco cuore in allarme
Con sua madre e una sorella
Poca vita, sempre quella
Se chiude gli occhi lui lo sa
Lupo di periferia
Marco con gli amici
Marco che vorrebbe andar via"
Lo stesso si può dire per le indicazioni sulla scenografia:
"E la luna è una palla ed il cielo un biliardo
Quante stelle nei flipper sono più di un miliardo [...]
E la luna in silenzio ora si avvicina
Con un mucchio di stelle cade per strada
Luna che cammina
Luna di città
Poi passa un cane che sente qualcosa
Li guarda, abbaia e se ne va"
Come dargli torto?
Se non è un film questo...
[Sala-cinema in casa di Lucio Dalla]
La casa-museo di Lucio Dalla si trova in Via D’Azeglio, 15 a Bologna.
È un edificio di 650 metri quadri in cui, in una delle camere (relativamente) più piccole, è allestita una saletta cinematografica con proiettore, telo ed una coloratissima raccolta di oggetti sempre in movimento come giostrine colorate, trenini, pupazzetti.
Tutt'intorno librerie piene di dvd esposti.
L'impressione è quella di entrare nel Paese dei Balocchi!
Ma la cosa davvero bizzarra è che le poltroncine di questa saletta cinematografica sono dei sedili in legno di un ex cinema bolognese…a luci rosse!
Hai capito Lucio!
Biricchino biriccò!
2 commenti
Morena Falcone
4 anni fa
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Morena Falcone
5 anni fa
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