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Deadpool & Wolverine - Recensione: la salvezza dell'MCU

Deadpool & Wolverine è una vera e propria corsa sfrenata per tentare di invertire la recente tendenza degli incassi deludenti del Marvel Cinematic Universe: una corsa dal sapore piacevolmente irriverente e anarchico, che viene però rallentata da uno scarso equilibrio tra le sue ambizioni ambivalenti   

Il Marvel Cinematic Universe tenta il tutto per tutto con Deadpool & Wolverine, a sei anni dall'uscita di Deadpool 2 e sette anni dopo Logan - The Wolverine, quest'ultimo promosso all'epoca come l'ultima apparizione di Hugh Jackman nei panni dell'X-Man temprato in adamantio. 

 

Il terzo film con Deadpool protagonista ha la regia di Shawn Levy e si propone come un perfetto mix tra la commedia, il buddy movie e l'action supereroistico.

 

 

[Il trailer di Deadpool & Wolverine]

 

 

La trama di Deadpool & Wolverine è chiara sin da subito: ci troviamo di fronte a un Wade Wilson (Ryan Reynolds) che ormai stanco di vivere nei panni di Deadpool decide di abbandonare il suo alter ego per condurre una vita normale e tentare di riconquistare la sua amata Vanessa (Morena Baccarin).

 

L'incontro con Mr. Paradox (Matthew Macfadyen), un agente della Time Variance Authority incaricato di sorvegliare le varie dimensioni temporali, lo pone però di fronte a una verità sconvolgente: la linea temporale di Wade scomparirà entro 72 ore, a meno che non riesca a rintracciare Wolverine, essenziale per la stabilità di quella realtà.  Il problema è che, come i fan di Logan sanno molto bene, Wolverine è morto. 

 

La situazione costringe quindi Deadpool a collaborare con una versione alternativa di Wolverine (interpretato da Hugh Jackman), che però si rivela essere tutt'altro che un eroe.

 

 

[Hugh Jackman torna a vestire i panni di Wolverine in Deadpool & Wolverine]

 

 

Deadpool & Wolverine è un sequel ed è dunque inevitabile fare paragoni, sebbene del tutto disinteressati e privi dell'intento di sminuire o innalzare una delle parti, con le opere che lo precedono. 

 

A tal proposito è impossibile non fare riferimento al fatto che, con la loro accattivante violenza esplicita e l'umorismo tagliente, i primi due film di Deadpool prodotti da 20th Century Fox abbiano sempre avuto la capacità di distinguersi in maniera alquanto netta dai film Marvel, che risultano invece molto attenti nell'utilizzo di una narrativa adatta a un pubblico familiare e quindi piuttosto lontani dall'approccio satirico tipico del franchise Deadpool

 

A mio parere a Deadpool & Wolverine non manca nulla dal punto di vista umoristico. 

 

È evidente la presenza di un forte spirito provocatorio e l'impegno del regista Shawn Levy e di Ryan Reynolds, quest'ultimo non solo co-protagonista del film ma anche produttore e co-sceneggiatore, affinché rimanesse intatta la sfumatura pungente di questo sequel, nonostante il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe composto da film solitamente rivolti a un pubblico giovane. 

 

Un esempio di questo lo si ha già a partire dai primi secondi di film, durante i quali Deadpool si improvvisa narratore e, introducendoci alla storia, afferma: 

 

"Sapete, non ero così sicuro che un giorno sarei tornato. 

Disney ha comprato Fox, c'è stato un piccolo problema di diritti, bla bla bla... ma poi si è scoperto che volevano ME!

L'unico che non dovrebbe mai avere un suo film, figuriamoci un franchise. La Marvel è così stupida.

 

Ehi: conosciamo tutti il titolo di questa roba, quindi so cosa vi starete chiedendo: come potremo farlo senza disonorare il nome di Logan? 

 

Ve lo dico io: non lo faremo." 

 

 

[Ryan Reynolds perfettamente a suo agio nei panni di Deadpool in Deadpool & Wolverine]

 

Deadpool & Wolverine non perde mai l'occasione di prendere in giro Marvel, Disney e Fox dall'interno, ironizzando su qualunque situazione e regalando costante irriverenza, strizzando così l'occhio a tutti gli spettatori affamati della tipica maliziosità tutta "deadpooliana".

 

Ciò che però allontana questo film dai suoi predecessori è la sua difficoltà, riscontrabile durante la sua intera durata, nel garantire un equilibrio tra le sue ambizioni divergenti. 

Da un lato il film aspira in maniera chiara a essere un gigantesco spettacolo in totale stile MCU, con battaglie epiche non soltanto tra Deadpool e Wolverine ma anche contro tutti gli altri nemici della coppia. 

Dall'altro lato, però, ci troviamo di fronte a un'opera che ha il chiaro intento di essere un'esilarante parodia dei film di supereroi più famosi, nonché un approfondimento riguardante il mondo degli eroi imperfetti alla costante ricerca di redenzione e accettazione di sé stessi. 

 

Un approccio interessante, soprattutto se si considera il fatto che i film più riusciti sono i film in grado di accompagnare lo spettatore all'interno di una narrazione multi-livello mantenendo sempre un certo equilibrio, senza che si riesca ad avvertire il distacco tra una linea narrativa e un'altra.

 

In Deadpool & Wolverine, però, questo equilibrio tra gli intenti narrativi secondo me vacilla e ciò porta a una difficoltà nel processo di immersione nei diversi cambi di tono e di narrazione proposti dal film.

 

 

[Ryan Reynolds e Hugh Jackman dimostrano una chimica perfetta in Deadpool & Wolverine]

 

Appare chiaro sin da subito che il vero e proprio cuore del film risieda nelle apparizioni a sorpresa, nell'umorismo verbale e visivo volutamente semplice ma efficace e negli occasionali e inattesi colpi di scena. 

 

Alcune scene sono sorprendentemente commoventi - principalmente grazie a Jackman, che evoca lo stesso tono cupo che abbiamo avuto modo di apprezzare in Logan - The Wolverine - tuttavia queste sequenze hanno poco spazio per emergere in un sequel frenetico, carico di battute, camei di personaggi Marvel di ieri e di oggi e complicate spiegazioni sul funzionamento del multiverso. 

Il tutto porta a non riuscire mai a prendere completamente sul serio questa eccessiva emotività.

 

Ciò che però ritengo essere uno dei veri punti di forza del film è la chimica tra Hugh Jackman e Ryan Reynolds: che siano impegnati in una conversazione o in uno scontro violento, l'intesa che si percepisce tra i due attori va a conferire autenticità e genuinità a ogni scena. 

Entrambi i personaggi hanno inoltre archi narrativi ben definiti, con motivazioni parallele che si intrecciano in maniera fluida e omogenea: Deadpool desidera sentirsi importante e diventare un eroe con uno scopo mentre Wolverine, dopo una tragedia avvenuta nel suo mondo, ha perso la sua direzione e vorrebbe soltanto sparire.

 

Nonostante possano esserci alcune potenziali criticità, è quindi innegabile che Deadpool & Wolverine sia un film estremamente divertente che offre una gradita rinfrescata in un genere che rischiava, alla lunga, di diventare stantio.

 

Il Marvel Cinematic Universe aveva bisogno di questa ventata di freschezza, così come ne aveva bisogno lo stesso pubblico: con questo film Deadpool potrebbe essere a tutti gli effetti il vero "Marvel Jesus" che farà risorgere il franchise.

 

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3 commenti

Giacomo Camilli

3 mesi fa

Chi vincerà tra il Jesus Marvel e il Jesus di Scorsese? Ieri al podcast live avete tirato fuori una grandissima domanda

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Domingo Petruzzi

2 mesi fa

Giacomo Camilli
Ovviamente Jesus Quintana

Rispondi

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Giacomo Camilli

2 mesi fa

Domingo Petruzzi
ahahahah

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