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Ai nastri di partenza la 31ᵃ edizione di Sguardi Altrove Women’s International Film Festival, il festival internazionale dedicato alla promozione del Cinema e della creatività femminile, a Milano dal 15 al 24 marzo.
Al centro della manifestazione, come da tradizione suddivisa nelle due macroaree Cinema e Oltre il Cinema. Tasselli d’Arte, il tema del Corpo delle Donne nelle sue diverse declinazioni e nelle sue implicazioni culturali, politiche e artistiche.
In programma oltre 60 film provenienti da 30 paesi, incontri, masterclass, momenti di formazione che avranno come quartier generale la Cineteca Milano Arlecchino per poi spaziare in altre sale cinematografiche e luoghi culturali della città.
Come dichiara la direttrice di Sguardi Altrove Patrizia Rappazzo: "Al centro della 31° edizione di Sguardi Altrove Women’s International Film Festival, quest'anno dedicato all'indimenticabile Sandra Milo, il tema del Corpo che attraversa come un filo rosso tutto il programma.
Sperimentazioni e cinematografie sommerse, omaggi, incontri tematici, presentazioni di libri, Cinema e IA, donne e scienza, formazione sui mestieri del Cinema, del teatro e delle serie televisive, workshop di scrittura comica al femminile, performance teatrale e reading.
Un’edizione ricchissima che attraversa la città, dal centro alla periferia urbana per raccontare storie di ieri e di oggi e approfondire, con i vari linguaggi artistici, il nostro presente".
A inaugurare il festival venerdì 15 marzo alla Cineteca Arlecchino ci sarà la madrina di SAFF 2024 Francesca Vecchioni, scrittrice, formatrice, attivista, presidente della Fondazione Diversity, impegnata nella diffusione della cultura dell’inclusione nei media, nelle aziende e nella società civile.
A chiudere la rassegna, nel corso della cerimonia di premiazione di sabato 23 marzo, sarà invece un omaggio a Sandra Milo con la proiezione del documentario Salvatrice Sandra Milo si racconta di Giorgia Wurth.
Primo appuntamento, e pre-inaugurazione, sabato 9 marzo con il Premio Le Forme del Cinema 2024 a Emma Dante.
L’artista palermitana terrà un incontro al Piccolo Teatro Studio Melato dal titolo Il corpo degli attori nel teatro e nel cinema contemporaneo per poi spostarsi al Cinema Beltrade dove riceverà il riconoscimento che Sguardi Altrove conferisce ogni anno alle professioniste del mondo dello spettacolo e introdurrà la proiezione di Misericordia, il suo ultimo lungometraggio presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023.
Premio Le Forme del Cinema anche a Valeria Golino e Viola Prestieri, mercoledì 20 marzo alla Cineteca Arlecchino, in occasione dell’anteprima assoluta fuori concorso del documentario The Art of Joy by Goliarda Sapienza: Writing for Emancipation di Coralie Martin, alla presenza dell’autrice.
Al termine della proiezione Golino e Prestieri, regista e coproduttrice della serie Sky Original L’Arte della Gioia, riceveranno il Premio e incontreranno il pubblico accompagnate da Patrizia Rappazzo e Mariagrazia Fanchi, direttrice ALMED - Università Cattolica del Sacro Cuore.
Sezione Cinema.
L’area Cinema, con opere da tutto il mondo senza distinzioni di genere, durata, formato e con una particolare attenzione alle cinematografie meno conosciute, all’attualità internazionale, ai diritti umani e civili, è suddivisa in diverse sezioni di cui tre competitive: Nuovi Sguardi e Sguardi (S)confinati, riservate rispettivamente ai lungometraggi e ai cortometraggi internazionali a regia femminile, e #FrameItalia, finestra sul Cinema italiano contemporaneo a regia sia femminile sia maschile.
A queste si aggiungono: Azzurro pallido, sezione non competitiva a regia maschile aperta a uno sguardo inedito sul mondo delle donne; Il Cinema delle ragazze e dei ragazzi, percorso rivolto agli studenti delle scuole con proiezioni mattutine e incontri con formatori e autori, in collaborazione con Giffoni Film Festival; Cinema e Intelligenza Artificiale, presentazione in collaborazione con Scuola Holden di Torino di Cassandra di Demetra Birtone, primo cortometraggio italiano realizzato grazie alla sinergia tra intelligenze umane e artificiali; Omaggio a Justine Triet con due dei lungometraggi che hanno preceduto il pluripremiato Anatomia di una caduta.
I diritti umani e l’attenzione al sociale saranno al centro di tre approfondimenti dedicati: un focus sul Cinema Armeno delle Donne che vedrà ospite del festival Mariam Ohanyan, regista, produttrice, sceneggiatrice e direttrice del Kin Women’s International Film Festival di Yerevan, da lei fondato nel 2003 a sostegno delle cineaste del suo paese, una Finestra sul Medioriente con documentari da Palestina e Israele, un focus su Inclusione. Inclusion & Diversity con Amleto è mio fratello di Francesco Giuffrè che presenterà il film in sala e terrà un incontro all’Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con ALMED e Fondazione Diversity.
Spazio infine alla formazione con i workshop sulla scrittura delle commedie al femminile, sui mestieri della TV, sul paradosso dell’attore, su corpo e Cinema a partire dal cortometraggio Unfitting di Giovanna Mezzogiorno e sui personaggi femminili nelle serie televisive italiane.
Alla scrittura comica al femminile è dedicata la prima edizione del workshop Le donne sanno ridere: scrivere commedie al femminile. Laboratorio di scrittura di genere e pitching contest, progetto realizzato in collaborazione tra ALMED, Sguardi Altrove e Women in Film, Television & Media Italia con l’obiettivo di favorire, valorizzare e sostenere la scrittura e la produzione di audiovisivi di genere comico-umoristico ideati, scritti e diretti da donne.
Il percorso formativo si concluderà con la premiazione delle vincitrici, alla presenza di Mariagrazia Fanchi, Cinzia Masòtina e Daniela Di Maio, nella serata di sabato 23 marzo.
Sabato 23 marzo sarà la volta anche del workshop I personaggi femminili nelle serie televisive italiane con la presentazione della docu-serie Sky Documentaries Moda. Una rivoluzione italiana.
L’evento, in collaborazione con il settimanale Gente, vedrà in sala la giornalista Sara Recordati con le attrici Giorgia Wurth e Giorgia Masseroni, la scrittrice Simona Busni, la regista Laura Chiossone e Barbara Frigerio, producer Sky Documentaries.
[Lo Stupro, di Franca Rame, interpretato da Gilberta Crispino per la regia di Donatella Massimilla a Sguardi Altrove Women’s International Film Festival]
Oltre il Cinema. Tasselli d'Arte.
Molto ricca anche la sezione Oltre il Cinema. Tasselli d’Arte, progetto parallelo riservato all’arte contemporanea e alle diverse manifestazioni della creatività femminile.
Tra le iniziative la Mostra Private Woman di Carla Mura presso la Galleria Vik Milano, una selezione di dieci pattern intrecciati raffiguranti simboliche pussy-vagine, a rappresentare una riflessione sul corpo femminile, la violenza sessuale, le discriminazioni e la parità di genere; un calendario di presentazioni e incontri letterari alla Cineteca Arlecchino; il monologo teatrale Lo Stupro di Franca Rame, interpretato da Gilberta Crispino per la regia di Donatella Massimilla (mercoledì 20 marzo alla Cineteca Arlecchino in collaborazione con CETEC - Centro Europeo Teatro e Fondazione Fo Rame); un omaggio ad Alda Merini nella giornata mondiale della poesia con Alda. Parole al vento, lettura di poesie dell’autrice a cura di Donatella Massimilla e Gilberta Crispino (giovedì 21 marzo alla Cineteca Arlecchino in collaborazione con CETEC e Casa Alda Merini).
[Un frame da I Used To Be Funny, in concorso a Sguardi Altrove Women’s International Film Festival nella sezione Nuovi Sguardi]
I film in concorso.
Nuovi Sguardi - Concorso internazionale lungometraggi a regia femminile.
In concorso 8 lungometraggi.
La Giuria ufficiale, composta da Mariam Ohanyan (presidente), Francesca Mazzoleni, Stefania Rimini, Andrea Chimento e Leonardo Fuina assegnerà il Premio Cinema Donna 2024.
La sezione concorrerà anche al Premio Women Media Italia, assegnato dalla Giuria composta da Daniela Di Maio, Mattia Cavanna, Monica Ghisleri e al Premio SNCCI - Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, assegnato dalla Giuria composta da Alessandra Montesanto, Andrea Caramanna e Ilaria Falcone.
• Hommage (Shin Su-won, 2021, 108’, Corea del Sud)
• The feeling that the time for doing something has passed (Joanna Arnow, 2023, 88’, USA) • Europa (Sudabeh Mortezai, 2023, 84’, Austria/Regno Unito)
• I Used To Be Funny (Ally Pankiw, 2023, 105’, Canada)
• Lyd (Rami Younis, Sarah Ema Friedland, 2023, 78’, Palestine - UK - US)
• Come le tartarughe (Monica Dugo, 2023, 82’ Italia)
• Seven winters in Teheran (Steffi Niederzoll, 2023, 97’, Francia, Germania)
• Is there anybody out there? (Ella Bee Glendining, 2023, 90’, UK)
Storie di corpi, di vite quotidiane, di lotte per i diritti e di diritti negati percorrono la selezione del concorso Nuovi Sguardi.
Con il linguaggio della fiction o del documentario, una panoramica sul femminile che attraversa l’Europa, il Medioriente fino all’Asia e al Nordamerica.
Ella Glendining, regista e protagonista di Is there anybody out there? racconta il suo corpo insolito e le discriminazioni che da sempre hanno segnato la sua vita e i rapporti con gli altri, i normodotati, ma anche e soprattutto il coraggio di rivendicare il suo sguardo diverso sul mondo.
The feeling that the time for doing something has passed, dell’americana Joanna Arnow, segue le peripezie di Ann, trentenne newyorkese insoddisfatta, tra relazioni sessuali senza futuro, lavori noiosi e malpagati, una famiglia ebrea sempre sull’orlo della crisi di nervi.
Insomma, una vita totalmente alienata: ma come uscirne?
Foto di famiglia con armadio: potrebbe essere questo il sottotitolo di Come le tartarughe di Monica Dugo.
Ritratto di una tranquilla famiglia borghese che va in pezzi quando Daniele, marito e padre, fa le valigie e se ne va di casa. La reazione di Lisa, sua moglie, è radicale: si infila in un armadio e da lì dichiara che non intende più uscire.
Toccherà ai figli trovare un’impossibile soluzione.
La protagonista di Hommage di Shin Su-won è una regista di mezza età in piena crisi professionale e personale.
Sarà il restauro del film diretto dalla prima e dimenticata regista coreana ad aiutarla a ritrovare la strada. Una riflessione sulla parità di genere e sul valore del cinema come memoria.
La cabarettista e attrice Rachel Sennot è Sam, la figura intorno alla quale ruota la dark comedy I Used To Be Funny.
Sam è un’attrice comica che per arrotondare lavora come babysitter finché un episodio di abuso sessuale non la costringe ad abbandonare tutto, anche il palcoscenico dei club in cui è solita esibirsi in monologhi e battute contro il patriarcato.
Lyd era una cittadina fiorente finché, nel 1948, una rappresaglia dell’esercito israeliano costrinse gli abitanti all’esilio.
Il documentario racconta com’era la città e come è diventata, attraverso immagini d’archivio e interviste con i testimoni dell’accaduto, i profughi rifugiati nei Paesi confinanti e i palestinesi che oggi la abitano.
Il film è stato girato da un regista palestinese e una regista ebrea newyorkese prima degli eventi del 7 ottobre 2023.
Seven winters in Teheran di Steffi Niederzoll ed Europa di Sudabeh Mortezai affrontano entrambi il tema dei diritti e della giustizia.
Il primo ci catapulta nell’Iran contemporaneo dove la terribile condizione delle donne è nelle cronache. Nel 2007 Reyhaneh Jabbari, 19 anni, subì un tentativo di violenza a cui rispose accoltellando l’aggressore e fuggendo.
Accusata di omicidio, perse il processo.
La storia viene raccontata grazie ai video registrati in segreto dai familiari, alle loro testimonianze e alle lettere scritte dalla stessa Reyhaneh, divenuta simbolo di resistenza per un intero Paese.
Al centro di Europa c’è invece la difesa di un’area rurale dell’Albania contro l’intervento di una multinazionale. Un incontro tra culture diverse e personaggi femminili opposti, dalla protagonista Beate, manager in carriera, alle donne del posto che orgogliosamente difendono la loro terra.
[Un frame da The two lives of Sepideh, in concorso a Sguardi Altrove Women’s International Film Festival nella sezione Sguardi (S)confinati]
Sguardi (S)confinati - Concorso internazionale cortometraggi a regia femminile.
In concorso 20 cortometraggi, 3 anteprime mondiali, 11 anteprime italiane.
La Giuria ufficiale, composta da Paola Valeria Jovinelli, Faye Kazantzidou, Patrizia Falcone, Aurora Tamigio e Teo Youssoufian assegnerà il Premio il Cinema che verrà 2024.
• Salt Sellers (Maryam Samadi, 2023, 14’, Iran/Belgio) anteprima mondiale
• The Grove (Ekaterina Petrova-Verbich, 2023, 22’, Russia) anteprima italiana
• CCTV (Samira Karimi, 2023, 10’, Iran) anteprima italiana
• Ivalu (Anders Walter/ Pipaluk K. Jørgensen, 2023, 9’, Repubblica Ceca)
• Flesh and Blood (Inès Arsi, 2022, 19’, Tunisia) anteprima italiana
• From the work of the Devil (Dessil Mekhtigian, 2022, 22’, Egitto) anteprima italiana
• Shells (Marie-Magdalena Kochová, 2022, 9’, Repubblica Ceca) anteprima italiana
• Unfitting (Giovanna Mezzogiorno, 2023, 9’, Italia)
• Spider-Zan (Maryam Khodabakhsh, 2023, 12’, Iran) anteprima mondiale
• Manting (Shuyao Chen, 2023, 15’, China/USA) anteprima italiana
• Lip Virgin (Shimrit Eldis, 2023, 12’, Israele) anteprima italiana
• Mon Coeur en Arrière (Sarah Gouret, 2023, 18’, Belgio/Francia)
• A Song for Lena (Clara Santaolaya, 2023, 19’, Spagna) anteprima italiana
• Assunta (Luana Rondinelli, 2023, 9’, Italia) anteprima mondiale
• The two lives of Sepideh (Soha Niasti, 2023, 18’, Iran) anteprima italiana
• (R)ojo por (R)ojo (Lucía Aparici Azanza, 2023, 15’, Spagna) anteprima italiana
• Sei mesi dopo (Chiara Sfregola, 2023, 18’, Italia)
• Amina (Serena Tondo, 2023, 20’, Italia)
• Ancella d’amore (Emanuela Muzzupappa, 2023, 18’, Italia)
• The last whining of a horse that had dreamt of becoming a butterfly (Mahdie Mohammadi, 2023, 16’, Iran) anteprima italiana
I venti cortometraggi in concorso nella sezione Sguardi (S)confinati raccontano le storie di corpi sani, malati, osannati, denigrati, esposti e nascosti, ma raccontano soprattutto le anime che questi corpi contengono.
C’è il corpo giovane e ancora da scoprire di Lip Virgin della regista israeliana Shimrit Eldis che ci ricorda come falsi miti e credenze possano influenzare le nostre vite, ma c’è anche il corpo maturo di Shells della ceca Marie-Magdalena Kochová, elettrizzato dalla volontà di superare i propri limiti e trovare un riscatto attraverso la danza.
C’è il corpo santificato rappresentato da Emanuela Muzzupappa in Ancella d’amore dove una bambina diventa un inconsapevole strumento di salvezza e, al suo estremo opposto, i corpi violati di Flesh and Blood della regista Inès Arsi e di Ivalu di Anders Walter e Pipaluk K. Jørgensen: storie ambientate in Paesi distanti migliaia di chilometri - la Tunisia e la Groenlandia - ma che restituiscono lo stesso dramma.
Se la violenza è imperdonabile in The Two Lives of Sepideh dell’iraniana Soha Niasti anche davanti all’evidenza di un corpo che perde la memoria, Sei mesi dopo di Chiara Sfregola ne racconta il lato meno manifesto ma altrettanto doloroso, diventando un invito alla consapevolezza e al rispetto.
È un corpo oggetto del giudizio quello rappresentato in Unfitting di Giovanna Mezzogiorno, simile per alcuni aspetti a quello di Spider-Zan dell’iraniana Maryam Khodabakhsh: in entrambi i casi alle protagoniste viene richiesta l’omologazione o, nella sua impossibilità, il celamento, l’invisibilità dei corpi stessi.
Invisibilità che viene pretesa e agita anche in Amina di Serena Tondo, che riporta una straziante pagina della realtà afghana dove la femminilità diventa sinonimo di privazione e in quanto tale va nascosta, così come sono da occultare i corpi e le passioni delle protagoniste di CCTV dell’iraniana Samira Karimi e di Manting della cinese Shuyao Chen.
Il corpo è il legame con il passato in From the Work of the Devil dell’egiziana Dessil Mekhtigian ed è l’unica strada verso il futuro, attraverso la sua mercificazione, in Assunta di Luana Rondinelli, mentre in (R)ojo por (R)ojo della regista spagnola Lucía Aparici Azanza diventa, con leggerezza, lo strumento di una vendetta.
Ad aprire una riflessione sui limiti fisici arrivano invece The last whining of a horse that had dreamt of becoming a butterfly di Mahdie Mohammadi e A Song for Lena di Clara Santaolaya, dove la malattia trasforma non solo il fisico ma anche le relazioni.
Infine Salt Sellers di Maryam Samadi, The Grove di Ekaterina Petrova-Verbich e Mon Coeur en Arrière di Sarah Gouret: tre storie che dipingono tre diversi scenari sulla maternità e che sottolineano il legame indissolubile tra noi, il mondo che ci circonda e le persone che abbiamo accanto, ricordando quanto ogni corpo e ogni anima che lo abita siano meravigliosamente unici.
[Un frame da Mi fanno male i capelli, in concorso a Sguardi Altrove Women’s International Film Festival nella sezione #FRAMEITALIA]
#FRAMEITALIA - Concorso Cinema italiano contemporaneo a regia femminile e maschile.
In concorso 10 film.
La selezione concorrerà al Premio SNCCI - Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, assegnato dalla Giuria composta da Alessandra Montesanto, Andrea Caramanna, Ilaria Falcone, al Premio del Pubblico e al Premio della Giuria Giovani, composta dagli studenti dell’Università IULM.
• Le ragazze non piangono (Andrea Zuliani, 2022, 100’, Italia)
• Mi fanno male i capelli (Roberta Torre, 2022, 83’, Italia)
• Devoti Tutti (Bernadette Wegenstein, 2023, 65’, Italia/Austria/USA)
• Body Odyssey (Grazia Tricarico, 2023, 96’, Italia, Svizzera)
• 100 preludi (Alessandra Pescetta, 2023, 100’, Italia)
• Mama Mercy (Alessandra Cutolo, 2023, 75’, Italia)
• Oltre la valle (Virginia Bellizzi, 2023, 80’, Italia)
• Te l’avevo detto (Ginevra Elkann, 2023, 100’, Italia)
• Corpo a corpo (Maria Iovine, 2023, 73’, Italia)
• Punta Sacra (Francesca Mazzoleni, 2020, 96’, Italia)
Scegliere di vivere con soli 100 oggetti in una lenta e inesorabile autodistruzione: è quello che accade a Mara, la protagonista di 100 preludi di Alessandra Pescetta, una giovane violoncellista che dopo un lutto decide di isolarsi, esercitandosi ossessivamente a tradurre ogni effimero istante di bellezza in una composizione rivoluzionaria e geniale.
Mona, protagonista di Body Odyssey di Grazia Tricarico, è una bodybuilder.
La sua è una ricerca spasmodica di perfezione e bellezza che agli occhi degli altri appare invece come l’ossessione per un ideale deforme. Quello di Mona è un corpo mutato, un’entità autonoma davanti alla quale dovrà scegliere se fermarsi o completare la trasformazione.
Veronica ha 25 anni: a 15 una meningite fulminante le ha restituito un corpo segnato “con qualche pezzettino in meno”, ma non si è arresa e ora il suo obiettivo sono le Paralimpiadi di Tokyo: Corpo a Corpo di Maria Iovine è il racconto dell’anno preolimpico di Veronica Yoko Plebani e il ritratto di una femminilità libera da ogni schema.
Unendo animazione e Cinema Devoti Tutti di Bernadette Wegenstein ripercorre la vicenda della martire Sant'Agata di Catania con una lente personale e femminista.
Sant'Agata parla attraverso la voce dell'attrice Donatella Finocchiaro e di un gruppo di donne siciliane che sono sopravvissute alla violenza e oggi seguono il suo esempio, lottando per liberare altre donne come loro.
Le ragazze non piangono di Andrea Zuliani racconta di Ele e Mia, due ragazze che non potrebbero essere più diverse, introversa la prima, determinata e già adulta la seconda. Le due giovani si incontrano per caso e diventano complici di una doppia fuga che le porterà ad attraversare luoghi e sentimenti inesplorati.
Alla Prenestina, all’interno di un vecchio albergo abbandonato, vivono centinaia di persone provenienti da ogni sud del mondo: Mama Mercy, la protagonista che dà il titolo al film di Alessandra Cutolo, è una madre che sogna di avere più spazio per la sua famiglia ma trovare condizioni migliori, in quel grande alveare colmo di miseria, non è affatto semplice.
Monica, la protagonista di Mi fanno male i capelli di Roberta Torre, sta perdendo la memoria e la sua vita si strappa.
Poi, l’inaspettato: la donna restituisce senso alle cose prendendo in prestito i ricordi di un’attrice che ha sempre ammirato, Monica Vitti.
Si veste come lei, la imita, fino a confondere le storie del Cinema con la realtà.
Al confine tra Italia e Francia, da sempre luogo di passaggio di migranti e lavoratori, le stagioni si susseguono e le traiettorie umane si incrociano nella ricerca di un posto migliore dove vivere: Oltre la valle di Virginia Belizzi racconta questa terra di mezzo e le vite invisibili che la attraversano.
È un fine settimana di gennaio a Roma, quando un'anomala ondata di caldo si impossessa della città. Nell’arco di due giorni i protagonisti di Te l’avevo detto di Ginevra Elkann vengono messi con le spalle al muro, costretti ad affrontare tutto quello che hanno abilmente evitato nelle loro vite.
Punta Sacra: così è chiamato l’ultimo spazio abitabile alla foce del Tevere.
Francesca Mazzoleni racconta la vita delle famiglie che lì vivono, su tutte quella di Franca, a capo di una tribù completamente al femminile, narratrice e motore delle storie che rendono magico quel lembo di terra.
Informazioni.
La locandina di SAFF 2024 è realizzata dall’artista Greta Girardi.
Abbonamenti e Biglietti.
Per partecipare a tutti gli appuntamenti del festival sono disponibili diverse tipologie di biglietti e formule di abbonamento.
Qui le informazioni e le modalità di acquisto.
I luoghi del festival:
Cineteca Milano Arlecchino - via San Pietro all’Orto 9
Accademia09 - via Tertulliano 68/70
Cinema Beltrade - via Nino Oxilia 10
Piccolo Teatro Studio Melato - via Rivoli 6
Galleria Vik - via Silvio Pellico 8
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