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La carriera di Val Kilmer: Good gone Bad

Good gone Bad

Val Kilmer è uno di quei volti che nel nostro immaginario viene associato a quei quindici anni di Cinema che vanno dalla metà degli anni '80 e investono tutti i '90. 

 

Anni in cui il testosterone non si è di certo sprecato in certe pellicole (anche molto ben ricevute da pubblico e critica), anni in cui un ragazzo con la presenza scenica e le buonissime doti recitative di Kilmer non poteva che trovare terreno fertile per provare l'ascesa tra i grandi di Hollywood.

 

Un'ascesa che, in effetti, c'è stata e ha permesso in pochissimi anni all'attore losangelino di lavorare con i grandi nomi del cinema mondiale, venendo scelto per ruoli di assoluto prestigio.

A dirla tutta, probabilmente, ne ha rifiutati altri di ancor maggiore prestigio ma andiamo con ordine, perchè se Val Kilmer è in questa rubrica un motivo ci sarà.

 

La sua carriera parte a teatro, come quelle di Sean Penn e Kevin Bacon, attori con cui condivide anche il palcoscenico a Broadway in Slab Boys.

Non è, però, questo il lavoro per cui si fa notare.

 

Pensate che già due anni prima Francis Ford Coppola in persona lo aveva notato in uno spettacolo di nome How it all began nel corso del New York Shakespeare Festival.

Il regista italo-americano lo aveva tanto apprezzato da proporgli una parte ne I ragazzi della 56esima strada, ruolo puntualmente rifiutato per evitare che la sua compagnia teatrale dovesse sciogliersi a causa del suo addio.

 

Una partenza col botto, si può dire.

 

Però Hollywood, si sa, è uno stagno piccolo.

Quindi in tanti si sono interessati a questo giovane talento così apprezzato da uno degli All Time Greats: non è un caso che David Lynch gli abbia offerto il ruolo da protagonista sia in Dune che in Velluto Blu, puntualmente rifiutati.

 

Ma sei sicuro Val?

Kyle MacLachlan ci ha costruito una carriera su quei due ruoli eh.

Vabbè, contento tu.

 

 

[Val, va bene Scuola di Geni eh, però tre film con Coppola e Lynch magari sarebbero stati meglio, no?]

 

 

Il vero debutto di Kilmer, dunque, avviene con pellicole di spessore decisamente inferiore: Top Secret! e Scuola di geni, due lavori che preparano il campo al grandissimo successo di Top Gun e della coppia Val Kilmer-Tom Cruise.

 

A seguire, arrivano Willow, il ruolo di Jim Morrison in The Doors di Oliver Stone e una nuova chiamata di Tony Scott per Una Vita al Massimo.
Insomma, malgrado i rifiuti eccellenti, il successo è arrivato.

 

In quegli anni Kilmer ha mostrato ottime doti drammatiche anche in Tombstone ed è stato in grado di non sfigurare anche in un cast di stelle come quello di Heat - La sfida. 

 

L'ottimo successo del suo unico film nelle vesti di Batman in Batman Forever ha confermato tanto la sua buona versatilità quanto la sua capacità di fare la fortuna di pellicole in cui l'action la fa da padrone.

 

In definitiva non si può di certo dire che siano stati gli anni '90 il vero problema della sua filmografia.

I problemi per Kilmer sono arrivati nel nuovo millennio, senza un reale motivo apparente.

 

Certo, non si può dire che gli sia sempre girata benissimo dal punto di vista della salute: fate caso ai suoi evidentissimi cambi di peso e sommateci la recente, gravissima, malattia che lo ha affetto.

Il quadro che ne emerge non è dei più edificanti e questo ha contribuito a impedirgli di mantenere la sua carriera sui livelli a cui ci aveva abituato.

 

Dal 2000 in poi, infatti, sono ben pochi i ruoli cinematografici che lo hanno portato alla ribalta, mentre si sono moltiplicate notevolmente le comparsate televisive.

 

I suoi ritorni di fiamma con Oliver Stone in Alexander e con Francis Ford Coppola in Twixt non sono stati all'altezza della fama e anche gli ultimi film con il fido Tony Scott non sono minimamente paragonabili a quelli che hanno contribuito all'ascesa.

 

 

Anche Il Cattivo Tenente - Ultima chiamata New Orleans, a dirla tutta, non è il miglior film di Werner Herzog, ma Val Kilmer in questi anni ha accettato anche di peggio.

 

Vi dice qualcosa MacGruber?

 

Inoltre sono stati tanti, forse troppi, i film mal distribuiti a cui ha preso parte.

Quasi a voler alimentare una parziale rimozione di sé dal novero dei nomi da tener d'occhio: tra questi c'è Palo Alto, film girato da Gia Coppola, giovane nipote del regista che lo ha inseguito per tutta la sua carriera.

 

Gli ultimi due anni sono stati un po' la summa della sua intera carriera: un film che poteva essere molto di più come L'uomo di neve e un lavoro come Song to Song, con un grandissimo maestro come Terrence Malick,

 

Quando si dice "quadratura del cerchio".

 

Visto che siamo in un momento storico in cui vanno tanto le comparazioni tra realtà e cinema ispirato a reali eventi, chiudiamo il discorso su questo attore particolarissimo con questa clip di comparisons tratta da The Doors.

 

 

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2 commenti

Rocco Zaccaro

5 anni fa

ahahaha punti di vista (il tuo sicuramente "più studiato" del mio 😅)  ...sarà anche il "valore affettivo" di averlo visto da piccolo a farmelo giudicare così, magari in modo offuscato!

Una cosa è certa... sei un grandissimo e complimenti per questo "mostro" di sito che hai messo su 😉

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Teo Youssoufian

5 anni fa

io sono della tua idea, con una sottile ma determinante aggiunta: per me Batman Forever ha sempre avuto il suo "Perché?!" 

😉

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