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Cinema America: i distributori bloccano i film agli organizzatori

Cinema in piazza: i distributori non rilasciano ai ragazzi del Cinema America i loro film per 'concorrenza sleale'

Il Cinema in Piazza è un'iniziativa organizzata da I ragazzi del Cinema America che consiste nel proiettare per 104 serate estive 104 film differenti, con annessi dibattiti con vari registi, attori e tutte le maestranze che lavorano nel settore cinematografico.

 

L'obiettivo del Cinema America è quello di avvicinare più persone possibili al mondo del Cinema e allo stesso tempo assottigliare la distanza fra centro e periferia; non a caso le tre arene estive della città di Roma sono a Trestevere, Tor Sapienza e Ostia.

 

Quest'anno però questo bellissimo evento, che perdura dal 2015, potrebbe essere annullato.

 

 

[Un'iniziativa nata dalla cinefilia di alcuni ragazzi]

 

 

"Cari amici, siamo sotto ricatto.

Scriviamo questo appello per chiedere aiuto a ciascuno di voi. 

Ci stanno costringendo ad annullare la stagione estiva de Il Cinema in Piazza.

Un’iniziativa che era sopravvissuta a Virginia Raggi nel 2018, alle aggressioni fasciste nel 2019 e quest’anno anche alla pandemia."

 

Così la pagina Facebook de I ragazzi del Cinema America inizia un lungo e triste post in cui descrive la situazione drammatica che si trovano ad affrontare:

"Il motivo? La lobby dei distributori e delle catene di multiplex sta bloccando le concessioni dei film perché da tre anni vuole costringerci a rendere l’evento a pagamento.

I protagonisti di questo attacco sono chiari e identificabili: l’ANICA, presieduta dall’ex sindaco di Roma ed ex ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli, e l’Anec, rispettivamente associazioni di categoria dei distributori e dei gestori di sale."

 

"Di oltre 140 film richiesti alle case di distribuzione per programmare le rassegne a San Cosimato, Ostia e Cervelletta abbiamo ricevuto più di 120 risposte negative.

Non ci autorizzano nemmeno i film di proprietà Rai di autori italiani! 

 

Tutti ‘no’ a offerte economiche pari o più alte rispetto all’usuale valore di mercato per la proiezione di quelle opere con proiettori DCI.

Siamo senza film, costretti a chiedere il vostro aiuto per combattere questa battaglia."  

 

 

 

 

"L'Anica - dichiara Valerio Carocci del Piccolo Cinema America di Roma - da più di due anni dà indicazioni scritte ai distributori italiani e alle agenzie scritte di non concedere film per proiezioni a ingresso gratuito sul territorio italiano."

 

L'accusa di concorrenza sleale mossa nei confronti de I ragazzi del Cinema America appare ridicola in quanto come sottolineato nel loro post, proiettano solo film che hanno concluso il loro periodo in sala:

"Ci accusano di fare “concorrenza sleale”, ma abbiamo sempre esclusivamente proiettato film che hanno concluso il loro periodo di sfruttamento commerciale in sala: davvero volete farci credere che 'Una giornata particolare' metta in crisi 'Avengers' al botteghino? 

Sarebbe bellissimo, ma non è così.

 

Il nostro evento è gratuito per chi ne fruisce, ma non per l’industria cinematografica, perché ogni estate paghiamo tra i 55.000 e gli 80.000 euro di compensi ai distributori per le proiezioni.

Un esempio: per una proiezione di 'Sinfonia d’autunno' di Ingmar Bergman, film del 1978, abbiamo pagato 1.220 euro."

 

Per poi continuare:

"Di fatto noi, con i nostri partner e sponsor, offriamo il biglietto a voi, ma quel biglietto viene pagato.

Per la nuova edizione, in alcuni casi abbiamo offerto il pagamento anticipato di 1.750 euro a film per 500 spettatori: 3,50€ a spettatore, che in Italia è la parte di un biglietto intero da 7€ che spetta al distributore.

 

La risposta? Negativa.

Fondamentalmente noi paghiamo questi 3,50€ per ogni persona che vede il film con i soldi che raccogliamo, rinunciando a ricevere dal pubblico gli altri 3,50€ che ci spetterebbero in quanto esercenti."

  

 

 

 

Un situazione di ostracismo nei confronti dei ragazzi del Cinema America che negli anni ha continuato a crescere: 

"Vi ricordate quando abbiamo tutti assieme difeso il cinema a San Cosimato?

Quei giorni noi stavamo anche lottando senza sosta per ottenere i film.

Rischiammo e andammo in conferenza stampa senza tutte le autorizzazioni, fortunatamente ottenendole pochi giorni dopo.

 

L’anno scorso, durante le giornate delle aggressioni, il rappresentante dei distributori ANICA Luigi Lonigro ci disse che avrebbe voluto aiutarci ma che gli americani (le major) non volevano darci i loro film.

Allora scrivemmo alle agenzie di distribuzione all’estero, controllando la validità dei loro contratti sul territorio italiano e ottenendo in pochissimi giorni le autorizzazioni per gli stessi film bloccati in Italia.

 

Pochi giorni dopo Lonigro si presentò a San Cosimato a dare la sua solidarietà ai nostri microfoni, mentre in parallelo arrivarono alcune lettere da Londra con l’ordine di annullare tutte le proiezioni di Fox e Warner Bros, con scritto nero su bianco che “secondo le direttive dell’ANICA (il famoso Lonigro) non le avrebbero potute autorizzare”.

Ma i contratti erano stati perfezionati, avevamo pagato e perciò abbiamo proiettato e visto tutti assieme 'Guerre Stellari'."

 

Oltre a tutto ciò i distributori hanno scritto che non autorizzano i loro film ai ragazzi del Cinema America perché percepiscono sovvenzioni pubbliche:

"Sì: le percepiamo e possiamo giocare a carte scoperte (noi): il nostro evento - organizzato da una no-profit quale siamo - ha un costo complessivo di circa 600.000 euro a stagione.

 

Di questi, 300.000 sono sostenuti da finanziamenti pubblici, mentre i restanti 300.000 vengono sostenuti da sponsor privati, incassi del bar, donazioni per le magliette, eccetera.

 

La scorsa stagione abbiamo avuto circa 100.000 spettatori: per ognuno abbiamo quindi speso 6 euro, di cui 3 di denaro pubblico (ovvero, di tasse pagate da voi e noi)."

 

 

 

 

Un'iniziativa di servizio pubblico, volta a dare lustro a grandi capolavori del passato magari sconosciuti ai più e per pubblicizzare e dare valore di mercato a film indipendenti che altrimenti finirebbero nel dimenticatoio.

 

"Da un altro punto di vista, contribuiamo anche agli interessi di quelle lobby che oggi ci fanno la guerra, ma che non hanno (o non vogliono avere) la lungimiranza di capire che non siamo noi il problema dello svuotamento delle sale cinematografiche.

Anzi, con noi il pubblico riscopre la bellezza della visione collettiva del Cinema sul grande schermo, esce di casa, vive e apprezza la differenza rispetto allo streaming.

Fino ad ora abbiamo parlato di noi, ma da questo momento vi preghiamo di allargare lo sguardo."

 

Una situazione che non sta colpendo solo I ragazzi del Cinema America ma con loro ci sono anche Scendi c'è il Cinema del quartiere Giambellino di Milano, La Guarimba Film Festival in Calabria e infine i ragazzi del FurgonCinema.

 

Queste iniziative sono salvifiche per le sale cinematografiche, perché possono far avvicinare un pubblico che normalmente snobba la sala come mezzo di fruizione di un film.

 

"Vogliamo difendere non solo la nostra libertà di continuare a lavorare, ma anche quella di tutte le altre realtà meno conosciute di noi.

In tutta Italia cinema, festival e arene indipendenti rischiano di rimanere senza proiezioni gratuite all’aperto perché si rifiutano di cedere a questo ricatto, in un momento in cui ovunque c’è bisogno di servizi gratuiti per la cittadinanza."

 

Un grido di allarme, quello dei ragazzi del Cinema America, pregno di passione e rammarico.

 

Anche per questo noi di CineFacts.it ci sentiamo in dovere di dare la massima visibilità possibile alle persone che contribuiscono a tener vivo il cinema come luogo di aggregazione e di cultura, e che purtroppo si sta disgregando anche a causa di situazioni ridicole come questa.

 

Abbiamo dato voce agli esercenti durante il blocco forzato a causa dell'emergenza sanitaria, abbiamo dato voce ai lavoratori dello spettacolo chiarendo la situazione dei set italiani e sbugiardando Ansa e TG1, abbiamo dato voce ai distributori parlando con Andrea Occhipinti di Lucky Redcontinueremo nel nostro piccolo la missione di far luce su chi il Cinema lo fa davvero e su chi lo fa arrivare a noi appassionati. 

 

Perché il Cinema e i cinema sono tra le cose più importanti del panorama culturale del nostro paese, e non ci perdoneremmo mai di non aver fatto abbastanza per salvaguardarli. 

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