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Moneyboys - Recensione: Come ragni in trappola - Cannes 2021

La recensione di Moneyboys, diretto da C.B. Yi, in concorso nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2021  

Co-prodotto da Belgio, Francia, Austria e Taiwan, Moneyboys, il lungometraggio diretto dal regista C.B. Yi è stato presentato in anteprima mondiale al Festival del Cinema di Cannes dove è in concorso nella selezione Un Certain Regard.

 

La storia del film vede come protagonista il giovanissimo Fei (Kai Ko), un ragazzo nato nella provincia di Shandong in Cina, da una famiglia povera che vive ancorata alla mentalità tradizionale che si esprime attraverso i concetti di "lavoro" e "famiglia".

 

Per sostenere economicamente i genitori e l'anziano nonno, Fei si è trasferito nella metropoli dove comincia a prostituirsi in circolo d'affari che vede coinvolti uomini d'affari, ricchi borghesi e magnaccia violenti.

 

[Il trailer di Moneyboys]

 Moneyboys Moneyboys

 

Inesperto e titubante, verrà preso sotto l'ala protettrice di Xiaolai (Zhexi Lin), gigolo esperto con il quale allaccia un legame emotivo che andrà ben oltre il rapporto protégée-maestro.

 

Dopo un episodio traumatico che vede coinvolti i due, Fei tornerà al paesino natale dove scoprirà come la propria famiglia accetti di buon grado il suo denaro ma non il suo mestiere, ignorando i suoi sacrifici e ripudiandolo per i disgustosi atti di cui si rende protagonista nella città del peccato. 

Ritornato nella metropoli, Fei verrà raggiunto dal suo concittadino Long (Yufan Bai), deciso ad entrare anche lui nel giro della prostituzione che può garantirgli un facile guadagno e vita agiata.

 

A questo punto fra i due si instaurerà un rapporto molto simile a quello che Fei aveva con il suo vecchio mentore-amante Xiaolai.

 

 

 Moneyboys Moneyboys

 

Moneyboys, scritto e diretto dal regista di Taiwan, è una di quelle produzioni che pulsano, sanguinano e hanno un cuore enorme.

 

Come raccontato dallo stesso C.B. Yi, il cammino del film - tra la sua fase di pre produzione e quella in post - ha subito una lunga serie di interruzioni a causa di difficoltà che ne hanno minato la realizzazione.

Per portare a termine il suo progetto a Yi sono occorsi ben otto anni.

 

Ma se il travaglio è stato lungo, il parto di questa primizia cinematografica regala al pubblico un grande premio: l'idea di regia e di narrazione audiovisiva di Yi - ben coadiuvata dallla fotografia del DoP Jean-Louis Vialard - è fresca, elegante e dotata di un grande tasso di carica immersiva.

Il cineasta, nel corso dei 116 minuti di montato finale fa ampio uso di carrelli, non disdegna primi piani intensi e ben dosati, oltre ad abbinare il tutto a una costruzione di quadri che sono dei gioelli di simmetria e colore.

 

Lo script, curato dallo stesso Yi, si muove fra dolore, rimpianti e sentimenti sopiti che poi riesplodono con violenza.

 

Moneyboys è un film che parla di un contesto sociale osceno e, stando alle parole dello stesso regista, è un'opera che invita l'individuo a volere bene a sé stesso prima di pensare al compiacimento e al sostentamento economico dei parenti, specialmente quando questi non lo accettano per quello che è (o peggio lo disprezzano).

 

 

[Il regista C.B. Yi legge il suo discorso sul palco della Sala Debussy alla presenza della sua produzione e del direttore del Festival Thierry Fremaux - © CineFacts.it ]

 

 

Rubando le parole a un altro personaggio del film, Fei, il "giovane spezzato" da una realtà sociale distorta, dichiara di essere "come un ragno" capace di catturare nella sua tela chiunque egli desideri per poi amare tutti.

 

A giudicare l'opera nella sua completezza, tuttavia, sembrerebbe che siano i protagonisti del soggetto creato da questo talentuoso regista ad essere catturati, feriti e incastrati in una trappola generata dai propri sentimenti, dalle decisioni prese nel corso di una vita e dalla miserabile pochezza di una buona fetta del genere umano sempre pronta all'odio e alla discriminazione.

 

Come spesso accaduto nelle passate edizioni del Festival di Cannes, anche quest'anno la selezione di Un Certain Regard si è rivelata essere fucina di meraviglie: in questi frenetici giorni abbiamo visto e raccontato di film pregevoli come Onoda, Delo, Great Freedom Moneyboys; siamo certi che la sezione ideata nel 1978 da Gilles Jacob regalerà altre grandi visioni al pubblico per le prossime proiezioni.

 

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